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Il mio ricordo di Sergio Ercini.

Andrea Scopetti

Ho conosciuto  Sergio Ecini tredici anni fa, quando io ne avevo sedici, nonostante le nostro idee politiche non sempre coincidevano, tra noi si instaur? un bellissimo rapporto basato su una grande passione in comune, la storia ed in particolare la ricerca della verit? storica degli anni difficili vissuti dal nostro paese.

Non potr? mai dimenticare tutti i pomeriggi passati insieme, nella sua casa della ?torretta?, a studiare carte, libri, documenti e rapporti.

Su un fatto in particolare si basava la nostra attenzione e la nostra passione: ?il caso Moro?;  non so quante migliaia di pagine abbiamo sfogliato su questo tema e quante ipotesi, verit? e supposizioni siamo riusciti a formulare, il tutto, naturalmente, accompagnato dall?immancabile sottofondo di musica classica che faceva compagnia ai nostri pomeriggi.

Non potr? mai dimenticare come ogni nostro incontro andava a finire con il confrontarsi sulle situazioni e le difficolt? della nostra citt? e alla critica a quella illuminazione arancione che proprio non sopportava e che, diceva, faceva apparire Orvieto come un luna park.

Si parla tanto, oggi, di allargare i confini della politica ai giovani, Sergio tredici anni fa, nonostante la sua storia, il suo passato e i suoi impegni, trov? il tempo da dedicare a un ragazzo di sedici anni che aveva idee e obiettivi diversi dai suoi.

Non c?? dubbio che ha contribuito a far crescere la mia passione per la politica e nel mio piccolo lo ricorder? sempre come un grande esempio di integrazione generazionale.

Grazie Sergio

Pubblicato il: 30/07/2007

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