Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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Porano come era rimane forse come era

Fausto Cerulli

Porano come era, rimane forse come era. Una vicenda che aveva visto una specie di braccio ferro tra residenti di Porano e la locale Amministrazione comunale sembra risolversi a favore dei primi, con molte probabili onorevoli vie d?uscita per la seconda. Si tratta di una vicenda che nasce dalla intenzione dell?Amministrazione di porre in opera un progetto urbanistico, tanto incerto nelle motivazioni, quanto certo nel disastroso impatto ambientale. Si tratterebbe della costruzione di un viadotto molto impattante, con elevazione su alti piloni, inteso a collegare l?abitato della Porano storica, lo stupendo centro storico, miracolosamente sfuggito ad inammissibili saccheggi palazzinari, con la parte nuova di Porano, un conglomerato di costruzioni di debito gusto, forse inevitabili ma certamente compatibili con un minore impatto panoramico. All?inizio l? Amministrazione ? stata molto cauta sulla esistenza stessa del contestato progetto: poi gli ha dato pubblicit?, senza eccessivo clamore, nel corso di una poco affollata presentazione, in anteprima, del nuovo piano regolatore generale. A questo punto ? sorto a Porano un Comitato di opposizione e di protesta. All?inizio il Comitato, sorto per iniziativa di un certo numero di residenti, aveva il solo scopo di far chiarezza sul problema. Delegati del Comitato sono stati ricevuti dal Sindaco, che all?inizio ha negato la esistenza del progetto, di variante, poi ha cercato di minimizzarne la rilevanza, ha infine sibillinamente affermato che il progetto, al contrario del matrimonio manzoniano, era da farsi, adducendo una non meglio specifica esigenza politica. A questo punto il Comitato si ? visto costretto a prendere iniziative contro il progetto, che diventava ormai realt?.  Viene presentato alla popolazione poranese un manifesto che da un lato denuncia i vistosi irreparabili difetti del progetto dell?Amminstrazione, dall?altro avanza costruttive ed accettabili controproposte. L? Amministrazione commette a questo punto una doppia gaffe politica, parla di nanetti a proposito dei membri del comitato, poi  li accusa di essere servi sciocchi di quale imprecisato padrone politico, una sorta di Convitato di pietra. Questa gaffe, inaccettabile sotto ogni profilo, rafforza l?impegno del Comitato. E lo spinge a cercare nuove iniziative. A questo punto si verifica un fatto nuovo, di notevole influenza sulla vicenda. Italia nostra, avvisata dalla sede centrale, di quanto stava accadendo, ed allarmata dalle possibili violazioni ambientali, decide di intervenire, chiede ed ottiene consultazioni, ne ricava una impressione negativa. Italia Nostra, a questo punto contatta il Comitato, per dare lumi e riceverne. Intanto il Comitato si muove, si reca negli Uffici della Provincia, ottiene di essere ascoltata da due assessori che dicono di essere all?oscuro della faccenda e promettono di prendere visione e, se del caso, appoggiare le iniziative del Comitato. Intanto l?Amministrazione Comunale prende tempo. La presentazione del PRG ? continuamente rinviata, segno che Sindaco ed Assessori non sono pi? tanto sicuro del rigetto  o che vogliono giocare sulla stanchezza del Comitato ? sempre vigile. La posta in gioco ? troppo importante: si tratta di salvare Porano da un intervento urbanistico di gravissimo impatto ambientale, si tratta di salvare da un ventilato scempio una delle pi? belle vallate del Comprensorio Orvietano. A questo punto, siamo al 13 luglio, interviene la Soprintendenza del Ministero  per i beni culturali. Dichiara di essere venuta a conoscenza  della ipotesi di variante, a seguito di una segnalazione della d.ssa, membro del Comitato. Il Soprintendente dr Galletti fa presente che la variante interesserebbe una zona sottoposta a vincolo paesaggistico. Chiede pertanto al Sindaco delucidazioni, e l?invio  di planimetrie e documentazioni fotografiche. Si tratta di un intervento reciso, pesante e forse decisivo. Si sussurra che anche il Sindaco Brugnoli non sia tanto pi? convinto del primitivo, gravemente impattante progetto di variante. Tutto si pu? ancora: il Sindaco prenda atto che la opposizione del Comitato al progetto, appoggiata ora da Italia Nostra, sta interessando anche la Soprintenda di Perugia, organismo in grado di bloccare ogni progetto lesivo dell?ambiente, del paesaggio, dell? etnoantropologia.

Non sappiamo precisamente chi e perch? abbia voluto quella sciagurata variante. Di chiunque si tratti, il Sindaco pu? far presente che la variante si scontra ora, oltre che con il sottovalutato Comitato, con la pi? importane Italia Nostra, mentre la nota della Soprintendenza assume un aspetto di cui l?Amministrazione non pu? non tener conto. Suggeriamo al Sindaco di scendere dal cavallo della variante, che ora ? pi? che altro un ronzino. E? la soluzione migliore per porre fine ad una lunga e corretta campagna di opposizione al progetto, e di confermare la propria ragionevolezza di Amministratore.

Pubblicato il: 28/07/2007

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