Siamo noi razzisti o sono loro fuorilegge ?

Regole sempre pi? stringenti e cavillose assediano il piccolo commercio e artigianato.
A fronte di adempimenti sempre pi? insostenibili appare quasi una sfida il trattamento riservato ad ?altre categorie? di operatori.
Basta osservare, soprattutto nelle strade centrali e vicino alla stazione, in genere nei festivi o prefestivi:
? Bravi pertanto gli artigiani ambulanti con portachiavi e soprammobili sagomati. Sconcerta per? l?esecuzione ?in diretta? con una sega a nastro collegata in un gruppo elettrogeno portatile; senza ovviamente misure di sicurezza per turisti e soprattutto bambini che allungano le mani e respirano segatura cancerogena.  
? Appetitose probabilmente le pannocchie di mais. Antigienica e surreale per? la cottura in strada tra le mosche come a Calcutta. Fuori norma i fumosi e sporchi trabiccoli di ferro grondanti olio rifritto.
Senza minimi controlli proliferano banchetti, ombrelloni, gazebo, autofurgoni tutto il giorno in divieto. Violazioni sanitarie, fiscali e di qualsiasi tipo sembrano far parte ormai solo del folclore.
A commercianti e artigiani locali non sarebbe mai consentito ignorare cosi massicciamente e sfacciatamente perfino le regole pi? elementari di sicurezza, igiene e buon senso.
Leggi e cavilli dovrebbero invece valere per tutti. Senza dover passare per intolleranti, corporativi e perfino razzisti.