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Orvieto citt? faziosa, anche se si tratta di segnaletica

Lettera firmata

Gentile Direttore, sono certa che, come sempre, vorr? pubblicare questa  "nota" sulla quotidianit? della nostra bellissima e sfortunata citt?.
L'ultima polemica che infiamma gli animi in questi giorni riguarda la segnaletica turistica in via Roma.
Io credo sia giusto che si sappia che per anni i commercianti di Via di Cambio e su su fino a Via della Pace hanno chiesto che venissero esposti cartelli che avrebbero dovuto indicare quella come la direzione per arrivare a Piazza del Popolo, autorizzazione sempre negata perch?  "il piano di segnaletica urbana ? definito e non modificabile".
Ora succede che dei commercianti di Corso Cavour non sono sufficientemente soddisfatti di avere la gran parte dei turisti in transito davanti ai loro negozi e affiggono, di loro iniziativa, una freccia che devia le persone in Via Belisario, fino, appunto, a Corso Cavour.
I cartelli vengono rimossi, e poi riattaccati; rimossi di nuovo e riattaccati ancora.  Mi risulta che infine ? stata concessa un? autorizzazione verbale da qualcuno preposto per evitare le lungaggini dell'iter burocratico.
La reazione ? stata prima di stupore, poi di sdegno: perch? oggi si pu? modificare quello che fino a ieri era immodificabile? Perch? le richieste del "sig. Rossi" non hanno lo stesso peso e lo stesso ascolto di quelle del "sig. Bianchi"? Io ho una risposta: perch? questa citt? ? faziosa, perch? i nostri amministratori pensano che ci siano zone e cittadini di categoria A e categoria B, perch? dilaga il nepotismo, il favorire in modo spudorato di  alcuni a danno di altri e anche perch?, nostro malgrado, i commercianti non sono ben rappresentati dalle associazioni di categoria e non sanno unirsi in uno schieramento compatto a difendere i propri diritti.
Ci sarebbe molto da dire, ma mi fermo qui; credo per? che qualcuno debba farsi un esame di coscienza e ammettere che si sta un poco esagerando soprattutto perch? noi orvietani non siamo microcefali e abbiamo facolt? di vedere, sentire e capire.
Le chiedo scusa se non mi firmo e conto sulla sua professionalit? perch? la mia identit? rimanga anonima e, mi creda, non ? un atto di vigliaccheria, semplicemente mi difendo da sicure rappresaglie.
Grazie

Pubblicato il: 27/04/2007

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