Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Ricordando la Resistenza: Il partito d?azione

Giancarlo Menichetti e Stefano Cavastracci

 

In questi giorni si festeggia, ma soprattutto si ricorda la Liberazione del nostro Paese da una dittatura fascista iniqua come pu? esserlo ogni tirannia.

In queste poche righe vorremmo ricordare un movimento, un partito che si distinsero particolarmente nei tragici giorni della II Guerra Mondiale e che fu, forse troppo frettolosamente, accantonato e presto dimenticato all?indomani del conflitto.

Stiamo parlando, naturalmente, del Partito d?Azione.

Che proviene ancora da pi? lontano nel tempo: durante il Risorgimento nazionale, infatti, cos? si chiamava un movimento politico d?ispirazione mazziniana caratterizzato da un programma repubblicano la cui azione, imperniata essenzialmente sui garibaldini, si esplic? nell?impresa dei Mille, nella conquista morale e politica dell?Italia centro-meridionale ed, infine, nella continua ed instancabile volont? di risolvere la questione di Roma.

Nel 1929,i fratelli Carlo e Nello Rosselli fondarono il gruppo antifascista Giustizia e Libert? che si ispirava proprio al movimento risorgimentale arricchito, tra gli altri, dagli ideali di Gobetti ed Amendola.

Questo movimento, com?era prevedibile, sub? durissime persecuzioni da parte della polizia fascista e dell?OVRA.

Dopo la caduta di Mussolini e l?invasione nazista dell?Italia, i membri di Giustizia e Libert? organizzarono bande partigiane e parteciparono alla Resistenza insieme ad altri nuclei antifascisti caratterizzati da ideali liberalsocialisti.

Fu essenzialmente dalla confluenza di questi gruppi che, nel 1942, sorse il Partito d?Azione: uno dei sette partiti del Comitato Nazionale di Liberazione.

Finita la guerra il Partito d?Azione partecip? alle trattative per la nascita di un governo d?unit? nazionale che guidasse la ricostruzione democratica ed economica dell?Italia.

Ader? al governo Bonomi e, nel giugno 1945, ottenne la presidenza del Consiglio con Ferruccio Parri, presidente del partito.

Fu il momento di maggior splendore del Partito d?Azione tanto che perfino l?ex Presidente della Repubblica Ciampi ne ha sempre ricordato con orgoglio la militanza.

Il partito si proponeva come scopo principale la realizzazione di un progetto di equit?, accompagnato dalla giustizia sociale e dalla fede incrollabile nella democrazia e nella libert?.

Un?ideologia, quindi, che si poneva a met? strada fra una Democrazia Cristiana statica e nient?affatto laica ed un Partito Comunista troppo estremista ed a tratti illiberale.

Fu probabilmente questa collocazione di mezzo che imped? al Partito d?Azione di ottenere soddisfacenti risultati elettorali e di conquistare grandi masse di sostenitori tra i cittadini (quella che viene definita ?la base?).

Approfittiamo di questo spazio anche per ricordare un grandissimo giornalista prematuramente scomparso che fu molto famoso durante gli anni della sua intensa attivit? mentre oggi ? stato coscientemente dimenticato da tutti i principali giornali sia di destra che di sinistra. Si tratta di Gaetano Baldacci, giornalista del Corriere e poi fondatore del quotidiano Il Giorno e del settimanale ABC, grande personalit? e temperamento, che pag? duramente il suo tentativo di autonomia dall?editore Mattei (ricco d?informazioni sull?argomento ? il sito di controinformazione della Fondazione Cipriani). Una interessante testimonianza sull?uomo si pu? trovare nel bel libro di Luciano Simonelli, ?Dieci giornalisti e un editore?, nel capitolo intitolato ?Ogni articolo uno schiaffo?. Un paio di anni fa poi il Corriere della Sera, nella sua pubblicazione settimanale, promosse l?uscita di un libro di Baldacci sulla storia del Partito d?azione dal titolo  ?Una illusione democratica. Appunti per la storia del partito d?azione? scritto in seguito alla sua attivit? di stampatore clandestino durante la resistenza, volume misteriosamente mai fatto distribuire dalla casa editrice Le Lettere e sul quale c?? l?ordine tassativo di non dare spiegazioni .

Riteniamo che in questi tempi in cui abbiamo sovente assistito alla diffusione di quotidiani che esprimono acriticamente soltanto la voce del padrone, sia molto utile riflettere su una tale figura di giornalista militante che ha avuto il coraggio di schierarsi anche contro i propri editori.

 

La storia ha dato ragione agli ideali del Partito d?Azione (tra i quali si collocava anche un europeismo a dir poco premonitore) che si sono riproposti come problematiche sempre pi? attuali.

Oggi, grazie all?iniziativa del filosofo e politico potentino Pino A. Quartana, il Partito d?Azione ? rinato (i programmi, lo statuto ed altre iniziative sono consultabili sul sito www.nuovopartitodazione.it), riproponendo quelle tematiche che lo avevano caratterizzato negli anni ?40, ma anche affrontando nuove sfide e proponendosi nuovi obiettivi in linea con i tempi che viviamo.

 

Pubblicato il: 25/04/2007

Torna ai corsivi...