Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

L?economia regionale d? ragione alle scelte dei socialisti

Franco Raimondo Barbabella *

Nel quadro della ?Giornata dell?economia? organizzata lo scorso 5 maggio in tutte le province italiane dall?Unioncamere, la Camera di Commercio di Terni ha presentato un interessante rapporto sull?economia reale della nostra provincia. Da esso emergono aspetti positivi di un certo interesse, come il permanere, nonostante la congiuntura sfavorevole e la crisi internazionale, di una certa voglia di fare impresa, il rafforzamento della struttura organizzativa del sistema produttivo, la tendenza al passaggio dalle ditte individuali a forme giuridiche di maggiore impegno, preludio all?ingresso in raggruppamenti d?impresa, una propensione delle imprese medie e medio-grandi a rendere sistematiche le iniziative formative rivolte ai propri addetti. Complessivamente la provincia di Terni sembra dare un apporto non irrilevante ad un?economia regionale che si sforza di tenere il passo dei complessi e impegnativi processi di trasformazione in atto. Tuttavia gli elementi di freno e di ritardo che lo stesso rapporto mette in evidenza sono molti e non poco preoccupanti. Basta un rapido elenco per rendersene conto: la sostanziale inconsistenza di reti d?impresa al di fuori dei settori del commercio e dei servizi; la quasi irrilevanza nel panorama nazionale dei flussi di investimento estero sia in entrata che in uscita; la difficolt? di uscire dalla parte medio-bassa della graduatoria delle province italiane e l?aumento del divario del PIL per abitante con la provincia di Perugia; la debolezza degli indicatori infrastrutturali territoriali. Quest?ultimo aspetto ? particolarmente importante. Si tratta infatti di quello che le moderne teorie della crescita considerano ?fonte di esternalit? positive sullo sviluppo endogeno e, quindi, fattore di crescita dei sistemi locali?, in altri termini ci? che facilita lo sviluppo di un determinato territorio. I dati del periodo 1997-2000 fanno emergere un gap per l?Umbria di quasi 20 punti rispetto alla media nazionale e, seppure in generale la provincia di Terni appaia meno svantaggiata di quella di Perugia (quota 92,8 contro 78,1), tuttavia essa presenta un pi? marcato ritardo proprio in quei settori infrastrutturali che appaiono determinanti per reggere il passo con le sfide della modernizzazione: da una parte gli impianti e le reti energetiche e ambientali e, dall?altra le strutture e le reti per la telefonia e la telematica (quota 53,5 di Terni contro 71,0 di Perugia). Un terzo elemento infrastrutturale emerge poi come insufficiente, quello delle strutture sanitarie e per l?istruzione. Ce n?? abbastanza per giustificare un forte impegno politico in direzione di questi settori e in generale di un forte processo di riequilibrio all?interno della regione. Anche da queste analisi dunque appare quanto mai giustificato quanto siamo andati dicendo in questi anni sull?identit? dell?Umbria, sul ruolo della nostra provincia, sullo statuto e sulla legge elettorale. Siamo intenzionati a continuare, non solo per la nostra provincia, ma perch? riteniamo che questo sia l?interesse dell?Umbria.

* capogruppo Sdi Consiglio comunale di Orvieto

Pubblicato il: 24/05/2003

Torna ai corsivi...