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Tagliare sul bilancio? Partiamo dai software

Emanuele Gentili, giovani comunisti Orvieto

Pi? e pi? volte la nostra cittadina ha trovato positivo riscontro nelle iniziative sia pubbliche che private dedicate ai software: partendo dall' ormai stabile e interessante incontro annuale per gli amanti di Linux e del Software Open Source ed arrivando ad iniziative promosse da associazioni ed aziende del settore informatico.

L'amministrazione comunale, precisamente l'assessorato all'informatica,  da ben due anni  d? patrocinio all'associazione Orvieto Linux User Group per la realizzazione del Linux Day, accogliendo ed elaborando insieme all'associazione organizzante le richieste, gli spazi e gli interventi.

La nota azienda Xaltia Spa, ex Kelyan Lab, sta da tempo rinnovando il parco software dei server ospitanti servizi per TIM, Vodafone, WIND e TelecomItalia, non solo migliorando le prestazioni dei servizi, ma anche e soprattutto diminuendo e azzerando i costi di licenze e gestione.

Alla banale domanda che pu? sorgere (come?) c'? un eterna risposta: utilizzando software libero.

Una licenza Microsoft Office, quindi utilizzabile per un solo computer, ha un costo di listino che ammonta a euro 412,44.

Ora vi invito a moltiplicare il costo della licenza per tutti i computer presenti negli uffici e nei locali del Comune; premettendo, inoltre, che il prezzo di listino sopra citato appartiene all'utilizzo del privato, quindi somma molto inferiore al costo del software medesimo per le istituzioni e per le aziende.

Solo utilizzano un software ?alternativo? al pacchetto office con stesse funzionalit? e identica interfaccia grafica, permetterebbe un utile di milioni di euro.

Per i pi? informati sto parlando di Open Office, un software versatile ed Open Source disponibile per tutti i sistemi operativi: Windows/Linux/Machintosh principalmente.

Il software ? gratuito e fruibile su internet dal sito www.openoffice.org, disponibile in ottanta lingue con una funzione aggiuntiva molto interessante ed utile che Microsoft Office non possiede: il salvataggio dei file in formato PDF.

Open Office ? un progetto portato avanti da dei volontari che impiegano il loro tempo libero per migliorare il software ed ottimizzarlo, inserendo sempre nuove funzionalit? seguendo una filosofia di pensiero libera ed aperta e non traendo nessun lucro dal loro lavoro.

Il software suddetto permette, come credo sia palese, la lettura dei file proprietari di Microsoft Office: .xls per Excel, .doc per Word, .ppt per PowerPoint e cos? via.

Tale funzionalit? permetterebbe, senza alcun dubbio e difficolt?, la transizione verso il software libero, senza perdere, appunto, alcun contenuto o file precedentemente elaborato con il pacchetto di casa Microsoft.

Se si parla poi di sistema operativo una licenza, quindi sempre per un computer , ha un costo di listino che ammonta da un minimo di ? 293,44 ad un massimo di ? 412,44 (anch'esso a prezzo di listino per un cliente  privato, quindi anche qui, somma molto inferiore al costo del software medesimo per le istituzioni e per le aziende).

Sommando il costo del Sistema Operativo Microsoft Windows al costo del pacchetto (?necessario?) Microsoft Office si arriva a quasi 1.000 euro per l'operativit? base di un computer, tralasciando software addizionali come antivirus, software per la masterizzazione e via dicendo, che anch'essi hanno un costo molto ma molto elevato.

L'alternativa per il sistema operativo, ovviamente ? Linux.

Anch'esso libero, anch'esso gratuito e sviluppato da migliaia di utenti che non traggono alcun profitto monetario dal loro prodotto.

Linux in questi ultimi anni ha lavorato molto per l'utente, proponendo prima di tutto un'installazione semplice e guidata con interfaccia grafica pulita ed istintiva,  e poi con un sistema veloce, completo e con software per qualsiasi esigenza.

Nota di eccellenza per Linux anche sui vecchi computer (guarda caso al contrario di Microsoft Windows), essendo un sistema stabile ed ottimizzato riesce a fornire ottime prestazioni su computer datati.

Un esempio lampante per capire lo sviluppo di questo software ? senz'altro l'immunit? a virus di qualsiasi genere ed il desktop 3D (cose che Microsoft anche con l' ultimo prodotto VISTA si sogna).

Adottare il software libero nelle istituzioni non ? affatto un' esperimento, porto non a caso l' esempio della transizione verso l'utilizzo completo del software libero (sistema operativo e software) affrontata da Monaco nel 2004, della costituzione del Centro di Competenza Regionale sull' Open Source e del bando regionale Prodi-Dottorini.

Detto ci? la domanda sorge spontanea: perch? non si comincia a tagliare i costi dei software (che devono essere pagati ogni anno) anzich? aumentare la tassazione ICI/IRPEF, tagliare su tematiche e progetti interessanti per la citt? e soprattutto per i cittadini?

 

 

 

 

Pubblicato il: 12/04/2007

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