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Diritti e Flessibilit? nel 3? millennio

Alberto Sganappa

Premetto che la difesa dell?art. 18 dello ?Statuto dei Lavoratori? ? nel DNA dei Socialisti da sempre.
Considerato che lo slogan ?Sui diritti non si media? per i riformisti di tutto il mondo non ? nella tradizione
 Basti ricordare come il Ministro del Lavoro Socialista Giacomo Brodolini, negli anni 70 in uno dei primi governi di centrosinistra, trov? seri ostacoli in sede legislativa in Parlamento da parte dei massimalisti di allora che ritenevano la norma insufficiente e ne giudicavano la portata insignificante..
Oggi siamo alla stessa situazione, con i riformisti a difesa dell?attuale compromesso d?alto livello di allora, e chi invece ritiene di, tramite votare Si? al referendum, di allargare i diritti ai lavoratori d?imprese di sotto ai 15 dipendenti (massimalisti).
Ricordo la discussione all?interno della Cgil, alla fine degli anni 80, dove alcuni Sindacalisti, ed oggi dirigenti Politici, rifiutavano una mediazione politica dignitosa in merito all?accordo ed all?intervento legislativo sull?art. 18, dell?epoca, ma nello stesso tempo il rifiuto di sottoscriverlo.    Furono sconfitti dalla parte della Cgil, Sindacalisti d?area PCI e PSI, riformisti che si assunsero la responsabilit? di evitare che gi? allora venisse meno una tutela importante per grandi masse di lavoratori.
La sinistra riformista, dopo aver sconfitto giustamente i disegni del Governo Berlusconi per la soppressione dell?art. 18, oggi con le sue divisioni e la posizione assunta dalla Cgil rischia di non capitalizzare il risultato politico ottenuto.
A questo punto l?Ulivo ed i riformisti, devono esprimersi con chiarezza in merito alla posizione da assumere per uscire dalle ambiguit? che attraversano i partiti e le organizzazioni sindacali storiche di riferimento.
Oggi non ? il problema principale della sinistra l?estensione dell?art. 18 ma come governane nel mondo del lavoro le flessibilit?. 
Vi sono due tipi di flessibilit? presenti oggi nelle imprese una legata al lavoro ed una all?occupazione.
Flessibilizzare il lavoro vuol dire garantire che l?attivit? delle persone sia malleabile, adattandosi alle esigenze specifiche della produzione, piaccia o meno, non si pu? sfuggire.
Flessibilizzare l?occupazione significa incidere sui diritti, regole, contratti collettivi e nazionali, rendere variabile le caratteristiche. Tutto ci? ? il vero problema su cui bisogna avviare una profonda riflessione nella sinistra, perch? flessibilizzare l?occupazione mette in discussione gli elementi di sicurezza e di garanzia fin qui acquisiti.
Su questo tema la sinistra deve riflettere e battersi per rendere pi? ?umana? e accettabile la flessibilit?.
Una sinistra che mette al centro della sua iniziativa politica il tema delle flessibilit? ? destinata al successo, una sinistra arroccata, sempre costretta a discutere e dividersi su chi ? pi? di sinistra, sar? all?opposizione del Governo dell?Italia che con il sistema bipolare in essere sar? di centro-destra.   
  
Alberto Sganappa
Capogruppo Gruppo SDI Provincia Terni

Pubblicato il: 17/05/2003

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