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Vogliamo davvero i talebani al tavolo della pace?

Roberto Abatematteo. Azione Giovani Orvieto

Ascoltando le parole di Fassino circa la possibilit? di far rientrare al tavolo delle trattative sulla questione Afghanistan anche i rappresentanti dei talebani sconfitti dagli Usa e dal contingente multinazionale, mi pongo alcune inquietanti domande, ?infastidendo? una volta in pi? la storia, scomodando se e ma che, nella rigorosa logica storiografica e scientifica, non dovrebbero essere toccati.

Balza alla mente abbastanza facilmente il paragone tra i talebani afgani e i nazisti tedeschi della seconda guerra mondiale, in quanto entrambi sono stati sconfitti da una colazione internazionale di paesi volti a destituire una dittatura barbara e abominevole, ed entrambi sono stati autori di inenarrabili violenze contro la popolazione civile e contro oppositori e minoranze di vario genere.

Ed ? per questo che mi chiedo che cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente nel 1945, alla fine della guerra. Cosa sarebbe successo se una proposta del genere fosse stata avanzata nei confronti dei nazisti sconfitti?

Se, per esempio, al tavolo delle trattative al termine della seconda guerra mondiale, avessero invitato anche il Grandammiraglio Donitz, non come sconfitto al quale imporre una resa incondizionata, ma come parte attiva del processo di pace?

E se lo stesso Donitz  non avesse intimato il cessate il fuoco alle truppe tedesche ancora in guerra col nemico anglo-americano, lasciando che la Wermacht e le forze ancora in grado di combattere, seminassero morte e distruzione con guerriglia urbana e attacchi nelle retrovie?

E se il Reicshfuhrer Himmler, prima di suicidarsi, fosse stato chiamato dalle democrazie occidentali e dall?Urss quale rappresentante del Terzo Reich alla conferenza di Yalta, per decidere del futuro assetto geografico e politico dell?Europa postbellica?

E se tutti ad un tratto si fossero dimenticati come per magia dei crimini di guerra e dei crimini contro l?umanit? dei gerarchi nazisti?

E se i processi contro i carnefici tedeschi in giro per l?Europa si fossero conclusi all?improvviso, considerando che ormai anche loro facevano parte di una fazione politica ufficialmente riconosciuta a livello internazionale, anche dalle potenze vincitrici?

E se Norimberga non ci fosse mai stata?

Se quel processo non avesse mai avuto luogo?

Se quei crimini non fossero mai stati denunciati e condannati?

Se davvero Goering, come auspicava, avesse potuto erigere le proprie statue in tutta la Germania, ritratto quale liberatore e patriota tedesco?

Se Hess, Bormann, Donitz, Goering, Kaltenbrunner, Frick, Jodl, Keitel, Ley, von Neurath, von Papen, Reader, von Ribbentropp, Rosenberg, Speer, Streicher, Seiss-Inquart, von Schirac, Schacth, Sauckel, Bohlen und Halbach, Fritzsche e Funk, invece che essere processati, fossero stati chiamati al tavolo della pace?...

Quella guerra, per cui tanti hanno dato la vita, in nome di una causa giusta e lecita, non avrebbe avuto alcun senso.

E mi rendo conto quanto sia aberrante e ignobile la proposta di Fassino, che vuole i talebani (terroristi, carnefici, torturatori e boia), a parlare di pace e riunificazione in Afghanistan, dopo anni di dittatura, repressione e violenza contro donne e bambini.

Fassino vuole alle conferenze di pace quei talebani che programmavano esecuzioni pubbliche negli stadi, dove per legge non si poteva pi? giocare a calcio. Quei talebani che hanno reso un inferno la vita di migliaia di donne costrette a vivere perennemente dietro un panno di stoffa, come in una prigione del corpo e dell?anima.

Vuole che alle conferenze per la costruzione di un nuovo Afghanistan libero e democratico, partecipi anche quel malevolo cancro che la guerra ha tentato di estirpare.

Mi sembra davvero assurdo e lesivo nei confronti del buon senso e del raziocinio di tutti noi.

 

Ed ? per questo che ritengo che Fassino, prima di esternare certe assurde proposte, dovrebbe chiedersi se avrebbe accettato che i nazisti di Hitler sedessero al tavolo della pace in quel ?lontano? 1945.

Pubblicato il: 21/03/2007

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