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Ceramica orvietana. Qualcuno mi ha sbattuto la porta in faccia

Marco Marino, cittadino orvietano

di Marco Marino, cittadino orvietano

 

Ho appreso dalla stampa on line che la nostra citt? sar? visitata da una delegazione di tedeschi provenienti da Meissen, citt? con la quale abbiamo avviato un importante scambio culturale legato ai prodotti che nella storia hanno caratterizzato le attivit? artistiche dei rispettivi luoghi, ovvero le ceramiche da noi e le porcellane da loro. Inutile ricordare come le fortune della porcellana di Meissen siano dovute al trasferimento del grande Marcolini da Napoli in Sassonia per sottolineare l?importanza di questo incontro tra le due culture, che affonda le radici nel lontano settecento e che rende quindi la tradizione di Meissen figlia della nostra.

In questo spirito di nuovi incontri sarebbe importante poi proseguire con la Spagna, che ? madre della nostra produzione ceramica medievale, contattando ad esempio Manises o Maiorca, dalla quale la tecnica decorativa della nostra ceramica tradizionale orvietana prende il nome, come ben sa chi, aduso alle letture dantesche, ricorda come il divino poeta chiami l?isola appunto Maiolica perch? tale era il suo nome all?epoca. Il discorso potrebbe allargarsi al mondo arabo e all?oriente cinese, ma qui mi fermo perch? i nostri amministratori probabilmente ci avranno pensato.

Quello che invece non hanno pensato ? di comunicare ufficialmente a tutti coloro che con le ceramiche hanno a qualsiasi titolo a che fare questo importante evento, a meno che la lettera a me indirizzata sia andata smarrita, evenienza per la quale chiedo fin da ora umilmente scusa. Vorrei ricordare che sono ancora presidente del consorzio dei ceramisti orvietani e membro del comitato del disciplinare della ceramica orvietana ed il fatto che abbia messo in piedi un qualcosa che rassomiglia ad un museo pu? essere ritenuto un fattore puramente marginale. Vorrei ricordare per? che in passato quando questa citt? ha voluto rappresentarsi nelle mostre locali, nazionali ed internazionali, lo ha fatto proprio con i reperti di questo modesto museo, che ho sempre messo a disposizione della collettivit? in modo disinteressato e gratuito. Se ora per? chi rappresenta questa collettivit? non intende avvalersi di questa risorsa, anche se sembra me lo voglia far capire, me lo dica pure ufficialmente perch? io possa prendere decisioni legate esclusivamente al mio interesse privato, tralasciando e dimenticando mio malgrado quello pubblico che fino ad oggi ? stato prioritario.

 

Pubblicato il: 05/03/2007

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