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Caro Fausto sul borgo ti dico ?

Franco Raimondo Barbabella

di Franco Raimondo Barbabella

Caro Fausto,
tu sai che non sono di quelli che sfuggono e, come vedi, ti osolo e dunque ti dico (preciso che ? voce del verbo dire). Mi hai chiamato in causa a proposito del borgo, credo con riferimento a quello che dissi in Consiglio comunale nel settembre 2005. Secondo quanto riferito da Orvietosi il 30.09.05, allora dissi: ?Il Borgo ? stato un errore. La responsabilit? ? stata dei privati che l?hanno fortemente voluto ed ? in mano loro la possibilit? di risollevarne le sorti?. Lo confermo: il borgo ? stato un errore. D?altronde lo aveva affermato anche Stefano Cimicchi nella conferenza stampa di fine 2003 (Orvietosi del 23.12.2003), quando ammise che non aver fermato l?operazione borgo appunto era stato l?errore pi? grande. Confermo anche la responsabilit? dei privati. Ma, se sfugge il contesto nel quale si collocano, le affermazioni diventano equivoche o perdono di senso. Io facevo quelle affermazioni nel 2005 nel contesto di una discussione nella quale c?era chi invocava almeno in parte un intervento pubblico per uscire dal degrado che tu stesso hai descritto. E a me non appariva corretto, e ancora non appare corretto, che il pubblico si assuma oneri che spettano ai privati. Io non posso ricordare tutto, nemmeno tutto quello in cui ho avuto parte diretta, ma ricordo bene che l?operazione inizi? negli anni ?80 quando ancora ero sindaco e, siccome mi opponevo decisamente a quello che consideravo un intervento sbagliato da tutti i punti di vista, puoi immaginare che cosa successe. Quella fu una delle ragioni che mi costrinsero alle dimissioni. Da allora non me ne sono pi? occupato, se non quando sono dovuto intervenire o per correggere affermazioni inesatte che mi riguardavano o per ragioni di ruolo politico o istituzionale, come nel 2005. Protagonista dell?iniziativa era inizialmente una nota cooperativa orvietana, dunque un soggetto privato. Poi non so esattamente com?? andata, ma ? subentrato un altro soggetto privato esterno al territorio. Perci? tutta la vicenda fa capo a responsabilit? private, e non vedo perch? i soldi di tutti dovrebbero essere spesi per risolvere problemi che hanno creato i privati, evidentemente guadagnandoci. Non che l?amministrazione comunale non abbia responsabilit?, se non altro per aver autorizzato la costruzione di un edificio di quella tipologia, di quelle dimensioni e in quel contesto, ma ci? che ? inaccettabile ? la confusione dei ruoli, un?idea e una pratica cos? diffuse che ad alcuni appaiono normali. Certo, ora qualcosa bisogna fare. Io non ho elementi per dire cosa, ma resto convinto che agli errori si deve riparare senza commetterne altri ancora pi? grandi. Ci sono procedure fallimentari in atto? Si concludano e le concluda chi le deve concludere. Ci sono irregolarit?? Intervenga la magistratura. Ci sono cordate (sic!) di imprenditori per rilevare il complesso del borgo? Facciano quanto ritengono di fare e quanto le norme consentono loro di fare. Insomma, niente confusioni e niente interventi impropri. L?amministrazione interverr? solo per la parte di propria competenza.

Non so se con questo mi vorrai pi? o meno bene. Io non voglio fare il fustigatore di niente e di nessuno. Riaffermo solo principi dal mio punto di vista ovvi: chiarezza di procedure, distinzione di responsabilit?, correttezza amministrativa. Roba da vecchio stato di diritto. E dico (ancora!): viva lo stato di diritto!

Tanto ti dovevo, caro simpatico ed intelligente amico.

Pubblicato il: 11/02/2007

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