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La politica ? fatta da FENOMENI e non da DESIDERI......

Renato Piscini

di Renato Piscini

La BONACCIA che tira non mi piace ...l'evidente variabilt? del sistema politico ci obbliga comunque a breve ad essere protagonisti (la responsabilit? di appartenere ad un partito ed esserne dirigente mi spinge ad alcune riflessioni, me ne scuso anticipatamente) nelle scelte per le linee guida di questa citt?. Finita l'analisi, valutato ci? che ? sbagliato e ci? che ? giusto, riscoperta la necessit? e il ruolo dei partiti, dobbiamo in maniera diversa (discontinuit?) concorrere al governo con soggetti politici (anche) diversi , stante sul tappeto la possibile nascita del Partito Demoratico.
E' quindi necessario valutare strategie, classe dirigente e prospettive a medio e breve termine, ma sempre valutando i FENOMENI della politica.
Al di l? dei tempi congressuali e organizzativi ? ora di decidere di scegliere, di assumere responsabilit? e che ci si impegni ad includere e non ad escludere.

Cerchiamo di affrontare quali sono i fenomeni cosiddetti, con una certa pazienza.

Esistono almeno due forze politiche che vogliono imbastire programmi da rappresentare e valorizzare nelle sedi opportune, per starci nelle Istituzioni ed essere riconoscibili dai cittadini.
Esistono altre forze che tendono a smarcarsi e rendersi autonomi (ivi compreso singoli), che chiedono visibilit?, pari dignit?, cantando fuori dal coro (esempio Idrico!).Per dirla con  Rutelli ...va chiarito fino in fondo. Altri ancora che vogliono determinare o decidere senza avere verificato se la rappresentanza, presso gli elettori, ? ancora la stessa. Insomma la nuova forma di far politica dovrebbe fondersi su adesioni obiettive e non sull'iscrizione a correnti e valorizzare la partecipazione di base. La liberazione dalla paura di modelli di una societ? preordinata dovr? fondersi sulla riscoperta della speranza. Entrino quindi in campo RISCHIO e MERITO, occorre ripartire da questa parole per rompere....
Come si risponda a questi fenomeni? con i desideri (corsivi) che abbiamo letto in questi ultimi giorni! No. Episodi inevitabili forse quando si gioca una partita nuova, attenti per? a non perdere pezzi di societ?. Stanno cadendo le bandiere del passato, credo si stia aprendo davvero un  nuovo processo costitutivo. E' la prima volta nella storia di molti dirigenti politici che si mette in discussione quello che ? il passato e si ragiona di discontinuit?. Ovvio che questo comporta tensioni ma ? nostro dovere farsi carico della difficolt? tralasciando i DESIDERI.
Augurando ancora buon lavoro al mio amico Stefano Mocio mi permetto dedicargli un passo dantesco(nel senso di Alighieri) che lo rincuorer?:
 si ch'io fui sesto fra cotanto senno
va letto...esistono i poeti accettati e i poeti nuovi, tra i poeti accettati si d? un certo ordine..ed ecco all'improvviso appunto un poeta nuovo che attende di essere riconosciuto e, non appena accettato si instaura un nuovo rapporto e l'ordine muta. C'erano Tizo, Caio, Sempronio, Barbabella, Cimicchi ed ora Mocio che recupera l'esperienza dei mondi disfatti e che ravviva di vigorosa verit? cristiana l'universo della politica. E ancora (ora pungente) affinch?, oltre alla raggiunta riconoscibilit? , si affranchi anche nella elaborazione "....in nova...... corpora mutatas dicere formas  " Allora surger? , non gi? sesto ma, subito terzo.....Ti rinnovo la stima e comprensione.

E' necessaria una decisa innovazione ?per non rimanere nel LIMBO "ove la mancanza di fede ? un semplice accessorio e l'interesse ? tutto nel valore intrinseco dell'uomo"
Dobbiamo elaborare un nuovo percorso (dentro la politica) vincendo ambizioni personali, egoismi e steccati nonch? operativit? al di fuori dei partiti e all'interno degli stessi .Rappresentiamo la nuova fase insieme con quanti hanno condiviso ideologie ed impegno sociale; tra chi ? nuovo e vuole impegnarsi e chi ha una storia alle spalle e vuole dare un contributo si pu? stabilire un unico sentire, che  ? l'impegno politico meglio se ricco di tensione etica e culturale.

Pubblicato il: 06/02/2007

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