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E allora la banca me la faccio da solo

Fausto Cerulli

E allora la banca me la faccio da solo. Cos? deve essersi detto l?amico e collega Manlio Morcella, ormai capo assoluto dei Disobbedienti. E guai a Gribaudo se mi chiede un fido: figuriamoci se uno come Manlio si fida di un Gribaudo, con l?aria che tira nella debolezza di Forza Italia. Visto e considerato che alla Cassa di Risparmio hanno confermato per tre anni l?amico e collega, mio e di Manlio, Guariglia, la battaglia sembra persa prima di essere cominciata: a meno che la new entry ( che ve ne sembra?) di Romolo e Remo in Consiglio non sia stata una manovra di infiltrazione aslatica. E  tre anni sono troppi, se si pensa che Berlusconi ha impiegato pochi mesi a scendere in campo, a fondare un partito, ad andare al governo, a farsi cacciare a furor di popolo, si fa per dire. E Berlusconi ? il faro, anzi il Faro. Ovviamente la futura Banca sar? una Banca Popolare: una volta si facevano le Cooperative di Mutuo Soccorso, poi le cooperative passarono di moda: ma il popolo deve essere aiutato, e allora cosa di meglio di una Banca Popolare. Il Direttore sar? scelto dalle liste di collocamento, il  vice direttore sar? attinto dalla Comunit? di don Gelmini, gli impiegati saranno estratti a sorte tra i contadini di Allerona, tanto per togliere voti a Stefano Cimicchi.. Tutta la Banca al popolo: altro che l?aristocrazia plutocaratica della Cassa di Risparmio. Una svolta epocale, parrettiana: Orvieto agli Orvietani, e la Banca alla plebe. Si prevedono contatti con Rifondazione Comunista, che indicher? i proletari che faranno parte del Consiglio di Amministrazione. E gi? si mormora di un alleanza a tutta banca tra i Disobbedienti di Morcella e i socialisti obbedienti. Barbabella fuori. Lui ? socialista, ma disobbedisce. Il quadro sembra abbastanza chiaro: la Cassa di Risparmio rester? la banca dei comunisti revisionisti, e la Fondazione della Cassa rester? appannaggio dei guerriglieri terraciniani. Ma  Cassa e Fondazione dovranno fare i conti con il popolo della Banca Popolare. Non risulta ancora se la Banca Popolare avr? una sua Fondazione, o se sar? costruita senza fondazioni, sul tufo nudo e popolare. Si attende, in proposito, il parere di Marcello Dell?Utri , che parla agli orvietani per bocca di Rodolfo Grancini. Una cosa ? sicura: la Banca Popolare finanzier?, in maniera assolutamente non occulta, la campagna elettorale di Parretti for Sindaco. Anche se  Parretti  non ha bisogno di soldi, a quanto pare, ma sono i soldi ad avere bisogno di lui. Uno dei primi investimenti della Banca Popolare sar? quasi certamente la trasformazione della Caserma Piave in una nuova Cinecitt?, secondo i disegni del sindaco in pectore Parretti. Il quale, perfettamente in linea con la legge dello sconflitto di interessi di berlusconiana memoria, ha gi? deciso, appunto, di venire incontro ai suoi futuri sudditi facendo gli affari suoi. Anzi dei suoi figli. Sempre alla Berlusconi: Parretti senior non compare, saranno i suoi figli, quando saranno i primi cittadini figli, a gestire ( ovviamente nell?interesse del popolo)  la nuova caserma del cinema. Che sar? battezzata, a quanto si dice, Film Vetus. Mannaggia a me, che quando scrivo mi perdo nelle digressioni. Avevo cominciato parlando di Morcella e mi sono trovato a parlare di Parretti: che con Morcella c?entra come i cavoli a merenda: o no? Fate voi. Leoni, se ci sei batti un colpo, perdio. 

Pubblicato il: 26/04/2003

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