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Proteggere la citt? dall'usura

Fausto Cerulli

di Fausto Cerulli

Ogni tanto, puntuale come una festa comandata, si riaffaccia il tema dell?usura: anche se l?usura non ? una festa, ma comandata s?.
Su Orvietosi di ieri leggo cifre raccapriccianti, se non fossero conosciute; il numero delle persone strangolate dai cravattari, i motivi per cui le persone si sottopongono allo strozzinaggio; mancano i nomi delle vittime e dei boia, come accade nelle normali vicende di Criminalit? Organizzata. Io capisco che uno che chiede aiuto di nascosto per essere salvato dagli strozzini non abbia troppa voglia di fare il nome di chi lo strozza; rischierebbe di essere strozzato  fisicamente, oltre che in maniera figurativa,

Il problema che io pongo, e lo pongo alle Istituzioni, ? molto semplice e molto complesso; ormai non siamo pi? di fronte ad uno strozzinaggio artigianale, fatto in casa, a qualcuno che una volta tanto presta soldi ad usura, qui siamo di fronte ad una criminalit? organizzata e diffusa, ad un vero e proprio business fondato sull?usura. So per esperienza- caso Gaddi docet- che ? difficilissimo risalire ai nomi degli usurai; ma io sono un uomo solo, capace solo di porre i problemi, privo dei mezzi tecnici e tecnologici per risolvere i problemi che pongo; ma altri hanno a deposizione questi mezzi, sempre pi? sofisticati.

Faccio un esempio: il mio telefono di casa ? costantemente sotto controllo, in maniera legale e non legale; fui intercettato anche da Betulla, lo spione dei servizi che scriveva su Libero, ho dovuto rinunciare al cellulare perch? ogni volta che facevo o ricevevo una telefonata sentivo sottofondo un brusio della Madonna,  e non era la Madonna a cercarmi.

Io non voglio suggerire nulla a nessuno, so che alla Procura di Orvieto lavorano sostituti coraggiosi e capaci, so che sono sensibili al problema dell?usura, mi chiedo soltanto che cosa impedisca un monitoraggio completo e  complessivo del mondo dell?usura, visto che ormai di questo mondo conosciamo cifre e modalit? operative.

Leggo che il Comune di Orvieto ha deciso di riaprire o di potenziare il suo sportello antiusura; non mi sembra che un tale sportello possa essere aperto e chiuso come uno sportello di banca, leggo anche che la Caritas svolge indagini accurate sul tema dell?usura, ed ? la Caritas che fornisce

le cifre del fenomeno. Ma la Caritas, e la Curia che la sostiene, lamenta di non avere soldi; non vorrei che mons. Scanavino si trovasse costretto a ricorrere a qualche strozzino per far fronte ai problemi della Diocesi.

Anche il Comune piange miseria; e pu? essere anche vero, vista la politica di sinistra che viene portata avanti da un governo pieno zeppo di gente di sinistra, tranne Mastella che ? pieno solo di Mastella. Ma io credo che la Diocesi abbia il dovere morale di trovare soldi per aiutare le vittime dell?usura; in qualche mia visita al Vescovo ho visto quadri  che, messi in vendita, sfamerebbero il Biafra. E credo che il Comune debba porre come punto fondamentale del bilancio l?aiuto agli strozzati, magari eliminando qualche gettone di presenza, sfoltendo qualche Consiglio di

amministrazione,  annullando  gli stanziamenti per manifestazioni culturali quando culturali non sono; e penso allo Slow Food o come cazzo si chiama.

Mi rendo conto che il fenomeno dell?usura non si risolve soltanto aiutando economicamente le vittime, ma meglio di niente ?.

Per il resto, tanto per usare una frase che va di moda, credo che le Forze dell?Ordine, di fronte al dilagare incontrollato e mostruoso del fenomeno dell?usura, abbiano il dovere di riprendere il controllo del territorio. Che non ? un grande territorio ma che ? certo un territorio malamente frequentato.

Pubblicato il: 11/12/2006

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