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Libert? e democrazia

Marco Settimi

di  Marco Settimi

In qualsiasi paese moderno libert? e democrazia sono un binomio imprescindibile per una convivenza pacifica, in cui ognuno pu? godere dei suoi diritti, senza alcuna prevaricazione sugli altri.

Mi ? capitato di fare delle riflessioni su questi due temi, in seguito a due eventi a cui ho assistito negli ultimi giorni: le elezioni della rappresentanza studentesca nel consiglio universitario e la manifestazione della Casa delle Libert? a Roma.

Il giorno 29 e 30 novembre si sono svolte presso la mia universit? di Perugia, le votazioni per il rinnovo del collegio studentesco ed ho assistito ad un evento democratico di enormi proporzioni.

S? perch? per due giorni presso il seggio della facolt? di ingegneria, a cui io sono iscritto, c?era un fiume di ragazzi desiderosi di esprimere la propria preferenza, di avere un ruolo chiave nella scelta  delle persone pi? adatte da cui farsi rappresentare.

Io stesso per poter votare ho dovuto attendere pazientemente per una ventina di minuti e mai come in quel momento ho amato fare la fila, perch? si sentiva il profumo della democrazia, portata ai massimi livelli. Mai prima d?ora mi era capitato ci?, in nessuna elezione politica o amministrativa che fosse.

I ?grandi? a volte criticano i giovani perch? non li reputano responsabili, capaci di fare delle scelte importanti, dicono che sono disaffezionati dalla politica e che non sono capaci di prendere una posizione quando sono chiamati alle urne che disertano senza pensarci troppo. Ora mi chiedo, ma siamo impazziti? Come possiamo definirlo allora quanto ho appena raccontato?

Forse ? necessario che si rifletta un po? su e si pensi che se i giovani non parlano di politica, se si sono distaccati ? anche un po? per colpa loro che non sanno trovare un modo per dialogare con chi ? il futuro e la ricchezza del nostro amato Paese.

L?altro episodio su cui ho riflettuto ? stata la manifestazione della Casa delle Libert? del 2 dicembre scorso, a mio modo di vedere un grande momento di libert? e di democrazia come anche lo stesso leader Berlusconi ha avuto modo di ripetere durante il suo comizio. Inoltre ? necessario pure riconoscergli la sua grande forza comunicativa, capace di portare in piazza oltre 700 mila persone.

Sul valore dell?evento non si pu? certo discutere, ci? su cui per? c?? molto da dire ? sul messaggio in senso stretto, che ha voluto trasmettere, a mio modo di vedere pieno di retorica ma vuoto di contenuti.

Far campeggiare la scritta ?Liberiamoci dal regime? sul palco ? qualcosa di politicamente scorretto, perch? vorrei sapere di quale regime parla il cavaliere. Liberarsi da cosa, sarebbe bello che ce lo spiegasse perch? molti di noi non lo hanno proprio capito.

Non penso di certo che siamo in un regime e non penso che il governo Prodi ci porter? a questo. Se fossi in Lei, e nei suoi sostenitori che sono numerosi c?? da riconoscerlo, avrei pi? paura della frase indecente con cui il suo fedele alleato Gianfranco Fini  si rivolto a Lei quando l?ha chiamata Presidente del Consiglio, privo di qualsiasi riguardo nei confronti di una delle pi? alte cariche istituzionali che meriterebbe il massimo rispetto.

Si vergogni onorevole Fini, quello non era un segno di amicizia e di stima verso il suo leader, ma un atto di arroganza totale e di basso profilo politico.

A parte questo fatto increscioso, vorrei sottolineare un?altra cosa. Berlusconi e company sono scesi in piazza per protestare contro la legge finanziaria perch? hanno detto che ? piena di tasse, che colpisce i ricchi, che vuole portare allo scontro sociale, senza pensare che se non fossero necessari alcuni provvedimenti cos? impopolari, probabilmente il Presidente del Consiglio, quello vero, Romano Prodi non li avrebbe fatti. Non vedo quale ? il pazzo che decide di fare leggi che gli facciano perdere consensi, se non fossero realmente necessari.

Sono convinto che alcuni provvedimenti contenuti nel DPF siano perfettibili, per? al contempo penso che questa finanziaria di rigore sia necessaria. Berlusconi vada a spiegare alla piazza perch? il suo governo ha portato il rapporto deficit-PIL sopra il 4%, perch? le societ? di rating pi? importanti ci stavano declassando durante il suo mandato: ? solo colpa delle congetture economiche sfavorevoli? Indubbiamente c?entrano anche quelle, non voglio negarlo, ma non si pu? mistificare la realt?, non si pu? non ammettere le proprie colpe.

Credo che i problemi vanno riconosciuti e affrontati, cercando delle strategie per risolverli. Ovviamente dire che si vuole una societ? libera, in cui i giovani studino in una scuola di qualit?, che ci sia la concordia sociale, che ci siano meno tasse ? qualcosa di retorico e banale, ? l?augurio di ognuno di noi, ma la realt? va vista  per quella che ? e non come se fossimo nel paese delle meraviglie; quello ? solo di Alice.

Spero che ogni parte politica, la smetta di utilizzare parole a sproposito, di tirar fuori scheletri dall?armadio, parlando di regime, siamo ben lontani dall?esserlo.

Se fossimo veramente in un regime non si sarebbero potute fare certe affermazioni, non si dica che non c?? libert?, se cos? fosse un onorevole del calibro di Gianfranco Fini non avrebbe potuto chiamare  Presidente del Consiglio chi non lo ?!!!

Nonostante quanto ho detto, voglio spezzare una lancia a favore della Casa delle Libert? e in modo particolare del suo leader carismatico Silvio Berlusconi, perch? ha saputo portare in piazza tante persone in una grande testimonianza di democrazia, con l?augurio che al prossimo comizio si faccia anche qualche proposta concreta su come affrontare i problemi veri senza fare solo del disfattismo, come in passato, erroneamente, anche la sinistra ha fatto. A mio modo di vedere, sarebbe molto pi? utile rispetto a un discorso di alti principi morali, ma privo di ogni valenza pratica.

 

                                                                                                                               

Pubblicato il: 04/12/2006

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