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Quando c'era Materazzo

Fausto Cerulli

di Fausto Cerulli

Nasi  storti e dimissioni. La Giunta mette in cantiere opere che manco i faraoni. Qualcuno, nella maggioranza stessa, si chiede tra s? e s? ma dove cazzo li prendiamo tutti questi soldi, e poi vota secondo la disciplina del gregge, tanto i soldi mica li chiedono a lui: Donatella Belcapo, la pasionaria, non si limita  a storcere il naso; lei ? una che ha le palle, o almeno pensavo che le avesse, e  allora, sprezzante del pericolo, mugugna: e poi vota anche lei con il gregge. La capisco, l?importante ? mostrarsi compatti e non dare soddisfazione a Turreni. Non mi chiedo neppure l?opinione di Rifondazione: comincio a pensare che Rifondazione con ci sia pi?. Intanto i socialisti fanno congressi: non hanno mai fatto altro in vita loro.

Leggo che Conticelli si ? dimesso. Mi viene un coccolone alla Berlusca: vuoi vedere che il buon Maurizio, dopo aver minacciato da quando era in fasce di dimettersi dalla maggioranza, finalmente si ? deciso a fare il grande salto, da solo o con Cortoni. Poi leggo meglio la notizia: Conticelli si ? dimesso da una Commissione di cui solo lui e pochi amici conoscevano l?esistenza. Meglio di nulla?. Intanto il panorama della politica di Orvieto si arricchiisce di nomi nuovi: un certo Capoccia, un certo Fausto Prosperini, una certa Loriana Stella: della serie largo ai giovani. Mi rendo conto che l?esperienza occorre, e che gli anziani debbono costruire la nuova classe dirigente; ma andando di questo passo la nuova classe dirigente sar? nuova solo quando sar? vecchia. Almeno, quando c?era Materazzo, avevi qualcuno con cui parlare e sparlare,  e potevi anche scazzeggiare. E quando c?era Cimicchi, due battutacce si dicevano pure. Oggi, Mocio ? sempre pi? mogio. Somiglia a un democristiano.

Pubblicato il: 02/12/2006

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