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Il Patto di Prosperini

Antonio Barberani

"Orvieto ? una citt? tra le pi? moderne d'Italia, con punte di eccellenza nell'apparato produttivo e con un fervore culturale apprezzabile". Cos? chiosa con comprensibile entusiasmo il nuovo segretario provinciale dei Ds Fausto Prosperini(auguri!) in una intervista pubblicata su 'La Citt?'.Purtroppo, nella situazione in cui ci troviamo, alla luce delle ultime esplosive vicende, queste considerazioni suonano proprio male. Qualche domanda. Qual ? la misura della 'modernit?' per il neo-segretario ? Il decremento demografico, il centro storico svuotato, la Smef ritornata caserma, la caserma Piave che era meglio quando era caserma, la periferia che pare una caserma? E 'l'apparato produttivo di eccellenza', con l' eccezione di alcune realt? nell'agroalimentare, come si concilia con i 2000 pendolari, i casi Itelco, Mabro, Tione, il comparto commerciale svenduto alle Coop? Il 'fervore culturale' si evince forse dal susseguirsi di degustazioni(alias 'magnate' scadenti) e di festivalini borderline, Umbria Jazz ridotto a qualche veglioncino, il Premio Barzini tra quattro gatti? Oppure la cosiddetta 'economia della conoscenza', cio? il sogno delle Universit? decentrate, vanificato proprio dal ministro dell'Universit? Mussi che sospetta possano essere, troppo spesso, iniziative locali di consenso?Il clamoroso buco di bilancio origina proprio da questo velleitario e approssimativo modo di amministrare, improntato alla megalomania(abbiamo fatto i camerieri all'Onu e prodotto prime teatrali) e all'affarismo; al consenso spicciolo e al tornacontismo personale. A un certo punto, per?, monnezza e politica estera non hanno funzionato pi?, la politica estera ? diventata proprio una 'monnezza', utile soltanto al turismo comunale: gemellaggi e viaggi! Niente di illegale, per carit?, ma di sicuro poco utile per il bene comune.Orvieto non se lo pu? pi? permettere, non ce la fa pi?.Il neo segretario avverte che ? ora di cambiare e propone un 'Patto per Orvieto'. Secondo il dizionario Sabatini-Coletti, patto significa anche: "accordo raggiunto tra gli uomini per creare la societ? civile". Si tratta, allora, di una proposta che tende a mettere pi? soggetti al centro di un processo di riconsiderazione e rilancio dei problemi cittadini.L'iniziativa di Prosperini, se non ho capito male, prova quindi a recuperare un rapporto dialettico anche con una parte di Orvieto da sempre esclusa dalle scelte di governo, considerata, quanto meno, con indifferenza e sufficienza.E' un tentativo interessante, al quale bisogna guardare con disponibilit?, ma nella consapevolezza che necessita di lealt?, passione e umilt?. Lo diciamo tutti da anni: ? certamente ora che emerga una nuova classe dirigente. culturalmente adeguata e, soprattutto, eticamente irreprensibile.C'? bisogno di un taglio netto con il passato e con una concezione della pubblica amministrazione improntata esclusivamente alle appartenenze ed alle convenienze. Andrebbero, pertanto, individuati alcuni punti decisivi per il futuro immediato della nostra comunit? su cui iniziare a discutere allargando l'orizzonte. Se fosse questo l'obiettivo, allora quella di Prosperini sarebbe una sfida da valutare con attenzione e onest? intellettuale; se fosse soltanto una formula senza contenuti, si andrebbe ancora una volta contro gli interessi della nostra citt?.Orvieto, con il contributo di tutti, deve tornare a vivere e, non solo, a sopravvivere.

Pubblicato il: 10/10/2006

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