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A proposito di Roberto Basili, direttore della 'Citt

Guido Turreni del Coordinamento Comunale di Forza Italia

di Guido Turreni del Coordinamento Comunale di Forza Italia

 

 

E? apparsa qualche giorno fa sulla stampa on-line una precisazione del giornalista Roberto Basili, Direttore de ?La Citt??, avente ad oggetto il suo ultimo editoriale dal titolo ?Orvieto, tra liberismo e democrazia?, che si occupava della vicenda Despina S.r.l., ovvero di quella societ? che ? proprietaria del terreno su cui verr? realizzata la ?supercoop? nei pressi del casello autostradale.

L?editoriale ? molto interessante perch? scritto da un giornalista d?area di sinistra (sono sicuro che Basili non me ne vorr? se lo definisco tale) che critica duramente l? ?affaire? in questione, con argomentazioni di ?sinistra?, richiamandosi agli effetti della globalizzazione economica che influenza la politica sia a livello di governo che a livello locale.

Partendo da tale presupposto, il giornalista si chiedeva se sia giusto che i cittadini siano espropriati della titolarit? delle decisioni per favorire questa o quella impresa, questo o quel gruppo di potere.

Condivido pienamente lo spunto riflessivo, anche se non condivido il postulato per cui ad Orvieto dominerebbe un gruppo di potere politico-economico per colpa della globalizzazione economica.

La realt? ? un?altra, perch? di questi ?affarucci? ad Orvieto se ne sono visti anche in epoca antecedente all?avvento della cosiddetta globalizzazione economica, e penso di aver gi? compiutamente manifestato la mia opinione al riguardo nel mio ultimo pezzo ?gli imprenditori de sinistra?, cui rimando per non ripetermi.

Il punto ? per? un altro: infatti, e salvo che mi sia sfuggito, non ho letto di prese di posizione pubbliche contro questo editoriale, eppure, nonostante ci?, Basili ha sentito la necessit? di ?sconfinare? sulla stampa on-line, per precisare in fretta e furia una inesattezza nella ricostruzione urbanistica della vicenda, tuttosommato insignificante dal punto di vista politico, perch? il punto dirimente non ? tanto quando sia stata disposta la variazione del piano regolatore (prima o dopo l?asta di vendita), quanto piuttosto i successivi due passaggi in Consiglio Comunale?.

In ogni caso, nel testo della precisazione, Roberto Basili ha uno spiccato spirito polemico: dice di non essere l?ideologo di nessuno, parla di un rospo malpensante che gracida nello stagno, chiede di abbandonare la cultura del sospetto in favore di quella del dubbio, distingue fra ?signori? che parlano delle cose, e le ?serve? che invece parlano delle persone.

Non ? chiaro a chi si riferisca il Direttore della Citt?, ma possiamo intuire che il bersaglio dei suoi strali sia chi avesse interesse a questa precisazione, ovvero il gruppo di potere di cui parliamo, oppure chi lo fiancheggia politicamente.

Possiamo ancora intuire che il ?rospo gracidante? abbia accusato sul piano personale Roberto Basili di essere l?ideologo del gruppo di sinistra che osteggia questo becero modo di fare politica. Ma il riferimento non ? chiaro.

Per?, se la mia interpretazione ? esatta, la questione sarebbe piuttosto seria: infatti, al di l? del fatto personale, che pu? interessare i singoli sconosciuti protagonisti, quello che rileva ? il rapporto che questo gruppo di potere ha con la stampa, perfino con la stampa ?d?area?.

Un rapporto di dominio, fatto di minacce e maldicenze politiche sotterranee con cui si tenta di imporre il silenzio e l?oblio su una vicenda invero assai spinosa, soprattutto per la sinistra di potere.

Si tratta di un attentato alla libert? di opinione di stampo stalinista, uno dei tanti che abbiamo visto nel corso degli anni, e che hanno colpito soprattutto quella parte della sinistra che pi? mostra di avere il senso della coscienza civica.

Di certo per? ?l?aggressione? che Roberto Basili ha dovuto subire, e a cui va tutta la mia solidariet?, dimostra ancora una volta quanto sia scoperto il nervo a sinistra e quanta tensione interna ci sia su questo aspetto, solo per averlo nominato e trattato in un editoriale.

Inviterei per? Roberto Basili a fare nomi e cognomi, nell?interesse di tutti, per due fondamentali ragioni: la prima, perch? si possa sapere con precisione chi adopera questa discutibile metodologia di condizionamento; la seconda per evitare strumentalizzazioni di comodo del concetto di ?cultura del sospetto?.

Non vorrei infatti che qualcuno approfittasse di questa uscita di Roberto Basili, per denigrare quanti, come me, hanno scoperchiato pubblicamente questo andazzo, proprio con la scusa della ?cultura del sospetto?, mistificandola con il dovere di denuncia che l?opposizione ha sulle nefandezze della maggioranza, vera garanzia di controllo democratico ed istituzionale.

Ebbene, a questi aspiranti mistificatori ? veri presunti moralisti ? vorrei far presente che per quanto mi riguarda, mi iscrivo a pieno titolo ? e con orgoglio ? fra quelli della ?cultura del sospetto? assai fondato, dal momento che il ?dubbio? ? ormai superato da tempo; mi sono gi? iscritto fra quelli che vogliono parlare di tutto, anche di quello che i potenti locali non vorrebbero; parteciper? anche a quelli del ?sasso nello stagno limaccioso? che poi assorbe le onde, e, se necessario, sar? anche fra i rospi gracidanti moralisti, sar? abilissima servetta che parla delle persone che poi sono i veri responsabili delle cose, purch? la gente orvietana sappia e riesca soprattutto a risvegliarsi dal sonno critico che la pervade.

E soprattutto voglio continuare a parlare e a denunciare per non vivere pi? nella ?Citt?? descritta da Roberto Basili nel suo rivoluzionario editoriale di pagina 7.

 

Pubblicato il: 26/07/2006

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