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Il tribunale di Orvieto va potenziato, non soppresso

Ali Khalil Rashid Deputato del territorio

di Ali Khalil Rashid Deputato del territorio

 

Ad ogni cambio di Governo, ciclicamente, il nuovo Ministro di Giustizia ripropone la tematica della soppressione dei Tribunali Minori, e quindi anche quello di Orvieto, che ? tra i pi? piccoli in Italia.

 

Tale necessit? viene di volta in volta motivata o per un migliore e pi? razionale funzionamento della Giustizia, oppure per risparmiare i costi della stessa, e da ultimo, per sfruttare le energie lavorative dei magistrati, che meglio si realizzerebbero nei grossi Tribunali che accorpano quelli piccoli.

 

La realt? ? che, al contrario di tali argomentazioni, pi? l?Ente giudiziario ? piccolo e meglio lavora. Non a caso Orvieto ? tra i primi cinque per la rapidit? con la quale vengono emesse le sentenze.

 

Sicch? ? ormai ampiamente comprovato che i Tribunali con meno di 14 Magistrati (soglia questa indicata dal Ministro per la sopravvivenza della sede giudiziaria) sono statisticamente pi? produttivi e meglio razionalizzano la propria attivit?.

 

Il Tribunale di Orvieto, pur avendo soltanto, si fa per dire, 6 Magistrati giudicanti togati, pi? 3 Giudici onorari, copre un bacino di utenza non molto esteso, ma nevralgico, giacch? situato da un punto di vista lineare su una fascia di circa 90 km.

 

Il bacino del Tribunale Orvieto ? poi distante circa 75 km dal Tribunale di Terni, sicch? la lontananza chilometrica tra quest?ultimo Tribunale e i cittadini che di questo devono usufruire, ? assolutamente eccessiva.

 

 

 

 

Ma vi ? di pi?.

 

Nel mentre tutti i Comuni che fanno parte del distretto giudiziario di Orvieto sono ben collegati sia per ferrovia, che per autostrada, cos? non sarebbe possibile se tali Comuni dovessero fare riferimento a Terni, che per essere raggiunta per via ferroviaria impegna lo stesso tempo necessario per arrivare tra Firenze e Bologna.

 

Parimenti dicasi per i collegamenti stradali, se si considera, per esempio, la distanza tra i Comuni di Montegabbione, Monteleone, Baschi ecc., che ? di circa 95 km.

 

E? chiaro, dunque, che la soppressione del Tribunale di Orvieto, determinerebbe enormi disagi per tutti coloro che, per esempio, dovessero aver necessit? di un certificato penale del Casellario, di un atto della Volontaria Giurisdizione, insomma, di quelle produzioni documentali che quasi quotidianamente necessitano al cittadino per la normale vita, e quindi al di fuori di ogni contenzioso (atti di rinunzia all?eredit?, atti del tutore, atti del Giudice Tutelare, certificati da allegare ai contratti ecc.).

 

Ma anche al di l? del disagio logistico dovuto alle distanze territoriali, un ulteriore danno per la citt? e la cittadinanza si avrebbe anche sotto un profilo di immagine ed economico:

 

- la soppressione del Tribunale determina la perdita dell?Ufficio dell?Agenzia delle Entrate, la chiusura degli Uffici della Polizia di Stato, del nucleo interforze della Polizia Giudiziaria (Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza), la perdita del carcere ed il depotenziamento in genere di tutte le Forze dell?Ordine presenti in loco;

- la citt? perderebbe quindi valore e considerazione proprio sotto il profilo di una determinata connotazione pi? da paese, che non da cittadina vera e propria.

 

Il danno pi? rilevante, tuttavia, appare quello di natura economica per la collettivit?, giacch? il Tribunale fa lavorare 100 avvocati con rispettive famiglie; 80 dipendenti e collaboratori degli Studi Legali con relative famiglie; altrettanti dipendenti degli Uffici Giudiziari; un elevato numero di professionisti delle pi? variegate categorie (medici, ingegneri, architetti, periti agrari ecc.) che lavorano come periti del Tribunale.

 

Il rilievo ? di non poca importanza, atteso che nel tessuto e nel contesto economico del comprensorio Orvietano ben poche sono le attivit? produttive capaci di impiegare personale intellettuale o semplice mano d?opera, e quindi ? di palese evidenza che ?il pianeta Tribunale? attrae attorno a s? una serie di situazioni satellitari economiche di significativo rilievo.

 

E? indubitabile dunque che la soppressione di una sede istituzionale importante come quella di un Tribunale determinerebbe un impoverimento culturale generalizzato, tipico dei luoghi dove lo Stato non ? particolarmente presente con presidi di particolare importanza come un Tribunale.

 

Per non parlare poi della massa di giovani che gi? si allontanano da Orvieto e dal comprensorio per gli studi universitari, che avessero deciso di praticare l?attivit? forense, i quali non tornerebbero mai nel loro paese d?origine, non potendo qui lavorare.

 

L?elemento invece di particolare importanza che reiteratamente sfugge ai poco attenti osservatori del dicastero della Giustizia ? quello relativo all?ampliamento del bacino di utenza del Tribunale di Orvieto, magari facendo rientrare in tale distretto da un lato i Comuni di Attigliano, Alviano, Giove, Lugnano in Teverina, Guardea ecc.., dall?altro Castiglione in Teverina, Bagnoregio, Bolsena, Acquapendente ecc..

 

Tutti questi Comuni, gi? molti anni orsono, oltre che gravitare per una serie di molteplici ragioni economiche nell?area dell?Orvietano, erano anche incluse nel relativo distretto giudiziario.

 

Tornando a riaccorpare queste sedi, si sgraverebbero i Tribunali che attualmente racchiudono tali Comuni, ovvero sia Terni e Viterbo, notoriamente congestionati.

Per non parlare poi dell?accorpamento della zona di Todi, giacch? la cittadina di Orvieto, ? storicamente risaputo, ? legata da vincoli religiosi, essendo unificata la Diocesi di Orvieto e Todi.

 

Alla luce pertanto delle brevi annotazioni che precedono, non si potr? non evidenziare come la soppressione del Tribunale di Orvieto, quale che sia la terminologia pi? o meno criptica usata (accorpamento, riunione ecc.), sia da ritenere un enorme e forse irrecuperabile danno economico, sociale, funzionale e di immagine dell?intera citt? di Orvieto, e di tutti i Comuni dei quali questa costituisce Comune capoluogo.

 

E? auspicabile dunque che le Autorit? politiche e di Governo vogliano meglio riflettere sul paventato provvedimento di chiusura, che non soltanto non porterebbe sollievo all?amministrazione della giustizia, ma anzi, determinerebbe, se possibile, un ingolfamento ulteriore della stessa. Questo diremo al Ministro Mastella, insieme al Sindaco di Orvieto Dott. Stefano Mocio ed ai rappresentatati del mondo forense orvietano.

Ci aspettiamo ovviamente una positiva risposta, e, qualora non venisse, saremmo pronti a mobilitare la Citt? e le sue migliori forze per impedire la scelta della chiusura del Tribunale.

Pubblicato il: 24/07/2006

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