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No, non posso rimanere in silenzio. Ecco la replica al farneticante Cerulli

Lo Scorpione

Signor Cerulli, ho letto con colpevole ritardo il suo articolo su Orvietosi.it dell?11 aprile e sono rimasto di sasso non per la critica, quanto mai sacrosanta, ci mancherebbe, ma dagli insulti che, lei mi dovrebbe insegnare (mi risulta che sia avvocato e lo ha anche scritto) portano alla lite e magari al Tribunale (cosa che non far? anche se un po? mi dispiace visto ci? che ha scritto, stia tranquillo).

Purtroppo per lei, forse prima di scrivere bisognerebbe pensare, ma soprattutto collegare tutte le periferiche in maniera adeguata, gi? nel lontano ?96 ho firmato una petizione contro le violenze al popolo curdo perpetrate da qualsiasi governo, sia esso turco, iracheno o iraniano (quest?ultima ? una dimenticanza? Oppure ha dei problemi nel criticare chi ? antiamericano come lei?). 

Poi lei inizia con gli insulti a cui vorrei brevemente rispondere, chiedendo la gentile ospitalit? della testata diretta da Dante Freddi.

Se lei disprezza chi si soprannomina (forse anche in questo caso sarebbe bene chiedersi se c?? una motivazione), io non ritengo degno di alcuna stima chi interpreta liberamente le parole altrui.  Non ho mai scritto che l?unico colpevole delle sofferenze curde sia Saddam, ho solo scritto che il rais ha compiuto violenze inaudite contro il popolo curdo iracheno.  Mi sembra cosa ben diversa, anche perch? rispondevo ad un articolo contro la guerra in Iraq e non contro il popolo curdo tutto.

Che Saddam sia stato utile nel passato alle democrazie occidentali questo ? fuori da ogni dubbio, ma tutte le armi, e ribadisco tutte, hanno nomi sovietici e francesi, altre sono elaborazioni su basi nord-coreane, insomma di americano non mi risulta che ci sia nulla.  I soldi dove li ha presi Saddam?  Ma la risposta mi sembra semplicissima.  Ma non siete voi antiamericani che dite che tutta questa guerra si ? fatta per il petrolio?  E da l? Saddam ha preso i soldi per armarsi, affamando l?intero suo popolo.  Facendo una proporzione si pu? affermare con quasi assoluta certezza che fatto 100 il valore generale degli armamenti iracheni, 60 sono russi, 20 francesi e tedeschi, 15 nord-coreani ed il restante 5 pu? essere tranquillamente diviso fra altri stati, compresa l?Italia.  Di americani neanche l?ombra.  La storia purtroppo la conosco e mi ricordo che Saddam era un paladino sovietico nel Medio Oriente, come Assad e Gheddafi.  Sempre per quanto riguarda la storia c?? qualche altra piccola precisazione.  C?? una frase che secondo me rasenta la teorizzazione della lotta armata terroristica e cio? ?io sono uno di quelli che pensano che un americano morto ? un americano; e non lo piango?.  Chiss? se la pensano cos? gli italiani che sono stati liberati dal nazifascismo proprio dai soldati americani e inglesi.  Chiss? se la pensano cos? quegli orvietani che grazie al sacrifico di tanti ragazzi inglesi, che riposano senza essere onorati giustamente al Cimitero sulla strada di Corbara, hanno potuto gridare viva la libert?.  Un morto ? sempre un morto, soprattutto se ? giovane e comandato l? per ordini superiori.

Ma ci? che pi? mi ha dato fastidio ? l?accusa di leccaculismo e di arrampicatore.  Non ci sto.  Non ci sto anche perch? non mi sembra che il pulpito dal quale viene la predica sia dei pi? limpidi da questo punto di vista.  Se non ricordo male lei era bertinottiano, poi ha svolazzato liberamente per i cieli della politica fino ad approdare ai radicali (povero Pannella con quale persona antidemocratica e antiamericana si ritrova, proprio lui che ha preso a modello la democrazia a stelle e strisce per cambiare la nostra).  A proposito ho firmato anche la proposta dei radicali per la soluzione della questione irachena, ma forse non serve per far capire la mia posizione a chi non la vuole capire.  Sono cattolico, quindi non andrei a prendere i trenta denari dal Giuda di turno e mai li ho presi, anzi nella mia professione ho pagato e sto pagando il mio essere fuori dal coro.  A me sembra tanto che il carro del vincitore facile e del demagogo sia proprio quello del pacifismo.

Ancora qualche piccola considerazione.  Io le veline del cesso di casa Bush non le conosco, ma vedo che lei le conosce talmente bene da individuarle negli scritti altrui.

In ultimo farei una proposta.  Consiglierei la lettura del suo scritto in tutte le scuole superiori dell?orvietano per far capire cosa significhi ?mancanza di democrazia e illiberalit?, aggressione verbale, insulto, volgarit? gratuite? nel puro stile del soviet supremo o dei tribunali cubani che in questi giorni, approfittando biecamente dalla disattenzione generale (ma non del Parlamento Europeo), hanno condannato duramente intellettuali e non solo con l?unica colpa di non pensarla come il ?caro? compagno Fidel.

Immagino, infine, che lei non sia giornalista, anche perch? chi lo ? deve attenersi a regole deontologiche ben precise, che prevedono sanzioni giuste e sacrosante nel caso in cui si riscontrino gli estremi dell?insulto e dell?ingiuria.  Queste penso che siano soprattutto le regole che debbano guidare qualsiasi dibattito politico e sociale, sempre, affinch? vinca la cultura della pace e della democrazia.

 

P.S. la prossima volta, la prego, si ricordi dell?educazione e mi dia del Lei, come ho fatto io per tutto l?articolo, anche perch? la confidenza si d? agli amici e non a chi ti insulta solo perch? ha voluto rendere pubbliche le proprie opinioni.  Per quanto riguarda il mio nome ?l?uscire allo scoperto? come dice lei, da oggi star? bene attento a non tradirmi, anche perch? l?istigazione alla violenza fisica trasuda da ogni suo commento, quindi dovr? rimanere nel dubbio.

Pubblicato il: 12/04/2003

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