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Il ?coraggio? di Filippetti

Gianni Cardinali

di Gianni Cardinali 

Quando ? stata discussa la faccenda DESPINA in consiglio comunale, sono rimasto sorpreso dalla posizione di Donatella Belcapo, dall?assenza del capogruppo DS, dalla posizione favorevole ed ambigua di Imbastoni, ma, soprattutto dall?intervento dell?Avv. Giardini.

Pochi hanno fatto caso, ma l?Avvocato ha detto che quella terra ? incolta, che bisogna farci qualcosa, che un centro commerciale starebbe meglio nella zona industriale, ma, tanto, ? inutile discutere, tanto la maggioranza fa quello che vuole, per cui decide di andarsene, quindi non votando, perch? aveva degli importanti impegni.

Senza voler fare il processo alle intenzioni dell?Avv. Giardini, la sua posizione ? emblematica di una situazione nella quale non si capisce mai bene quale ? l?orientamento delle posizioni rispetto agli interessi piuttosto che al bene comune.

Anche Filippetti parla bene rimuovendo allegramente le sue responsabilit? trascorse, ma non affronta il vero argomento rispetto alla situazione storica e presente.

Esemplifichiamo: l?affare DESPINA lo abbiamo capito tutti; tutti abbiamo capito che quell?insediamento commerciale contrabbandato in un intervento urbanistico chiamato pomposamente ?Porta di Orvieto?, ? una iattura per tutti ed un disastro annunciato, al di l? dei gi? ampiamente citati ?comitati di affari? che Filippetti conferma.

Ricordate quando mi sono permesso di fare una ipotesi rivoluzionaria, veramente alternativa e fortemente innovativa rispetto al controllo politico della pur modesta economia e cultura della nostra realt??

Il centro commerciale facciamolo fare nel piano terra della caserma!! Dicevo che, se si rendesse disponibile tutta l?area, non ? detto che non ci sia una importante catena, sia essa anche la Coop, che sia disposta, non solo a fare il centro commerciale, ma anche un parcheggio a due piani per un migliaio di posti macchina all?ingresso di un importante centro storico.

Solo Cortoni mi appoggi? ed ebbi subito il no secco delle associazioni commercianti, che, come al solito, non capiscono che il commercio ? fatto di gente che si muove, che osserva, che si incuriosisce e che spende se ha dei motivi e viene ben trattata, non solo con i prezzi.

Domanda: al di l? delle difficolt? obbiettive, perch? tutta la classe politica non ne ha voluto neanche discutere?

Semplice: perch? non pu? esser accettata l?idea liberale (non liberista!!) che ci possano essere offerte per fare un intervento veramente innovativo ed economicamente molto forte.

Nella caserma, oltre ad una zona commerciale, si potrebbero  insediare anche diversi artigiani e non ? detto che, proprio da questa partenza, non diventino appetibili anche i piani superiori, sempre per interventi aperti alla concorrenza in un centro storico di pregio come Orvieto.

Quando si voleva fare Roma Vetus a Castelgiorgio, in un confronto con Eurodisney gi? fortemente in crisi, mi venne di dire: pu? accadere che uno di Castelgiorgio vada a Parigi e visiti Eurodisney, ma che un parigino venga a Castelgiorgio per visitare Roma Vetus e spendere a Castelgiorgio ? improbabile.

Con un centro commerciale alla ?Porta di Orvieto? potremmo intruppare gli orvietani peggio di quanto non avvenga nell?attuale ?piazza del commercio?, ma immaginare che un viterbese venga a fare spesa in quel posto orribile ? improbabile.

Sarebbe altrettanto improbabile con una struttura commerciale inserita in un contesto storico come il nostro? Con una isola pedonale vera? Con una attenzione al bello diffusa in tutti i cittadini? Con un commercio diffuso di beni veri e non di cianfrusaglie? Con una accoglienza degna di questo nome?

Pubblicato il: 08/07/2006

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