Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

L?affare Despina ? l?esempio di come non si dovrebbe fare economia ad Orvieto

Guido Turreni

di Guido Turreni

 

Dopo le crisi di giunta, finalizzate all?aggiustamento poltronaro del solito teatrino della politica, ecco che la maggioranza di sinistra si ricompatta improvvisamente proprio sull?affare immobiliare del secolo, certamente fra i pi? inquietanti degli ultimi cinquant?anni della ?politica? della sinistra orvietana.

Consentemi ? per orgoglio familiare ? di rammentare che, mentre tutti tacevano per paura o per menefreghismo, lo scandalo fu denunciato per la prima volta da mio padre, l?Avv. Agostino Turreni, nel corso di un torrido e sonnacchioso pomeriggio, in un Consiglio Comunale di qualche anno fa fissato in data 1? di agosto proprio da chi si voleva nascondere dietro al periodo feriale.

Consentitemi ancora di ricordare, visure della camera di commercio alla mano, come l?amministratore di allora della societ? Despina S.r.l. era un certo Giuseppe Ricci, capo dei Diesse locali, pluri incaricato in molte societ? ? fra cui una banca ? che gestiva da una posizione dominante gran parte della precaria economia orvietana.

Credo che detta genesi della questione vada ricordata soprattutto a Marino Capoccia, capo attuale dei Diesse orvietani, che si accredita continuamente come l?artefice del ?rinnovamento? con una ipocrisia ed una falsit? che rasenta l?insulto all?intelligenza di chi lo ascolta e di chi lo legge.

Costui infatti ci vorrebbe far credere che questo discutibile affare non sarebbe stato concepito con il solito ??.dirigismo, ma con il pieno coinvolgimento di tutti coloro che hanno da dire qualcosa?; domanda: ha mai chiesto Marino Capoccia cosa ne pensano i commercianti orvietani che in massa proposero ricorso al TAR ?

Continua costui sostenendo che la questione ?? stata pi? volte discussa alla luce del sole in seno al consiglio comunale?; verrebbe da rispondere ? ironicamente ? che la questione ? stata discussa alla luce del sole agostano, e soprattutto che viene riproposta proprio ora, mentre l?attenzione generale ? attratta dai Mondiali di Calcio, che finezza?.; oppure, si potrebbe ben rispondere che la questione ? stata riproposta adesso con un vero e proprio colpo di mano, dopo che invece si era a lungo blaterato di ?scelte condivise? o di ?ulteriori approfondimenti?.

Ci ricorda poi Marino Capoccia che ? stata approvata una nuova normativa regionale al riguardo. Omette maliziosamente per? di ricordare che tale normativa ? stata emanata ad hoc dal Consiglio Regionale, proprio per favorire l?economia diessina che si ricollega all?oligopolio COOP, UNIPOL e quant?altro vi ? connesso e collegato, provvedimento che vide nel corso dei lavori preparatori regionali denunce e critiche non solo della destra, ma anche da larghe parti della sinistra.

Una situazione che ben si rispecchia in una parte della sinistra locale che a quanto pare non rinuncia a quel minimo di onest? intellettuale quando critica duramente questo vergognoso andazzo di favoritismi e di clientele.

Grande rispetto per queste posizioni e anche grande ammirazione soprattutto per Donatella Belcapo che da Diessina non accetta compromessi e ricatti.

Infine da notare ?il capolavoro? di Capoccia secondo cui chi non vorrebbe la COOP all?Amerina, non vorrebbe il miglioramento della condizione generale degli anziani, dei bambini, del verde, dei parchi (addirittura ci mette pure le piste ciclabili) e sarebbe per di pi? un provincialotto !

Ma via Capoccia, siamo seri! Chi non vuole la COOP all?Amerina, non vuole consentire che il commercio ed il traffico veicolare orvietano subiscano l?ennesimo duro colpo, per il privilegio dei soliti noti, per il rispetto della regola fondamentale dell?economia della libera concorrenza, cos? come concepita dalla normativa nazionale e comunitaria anti-trust, che ben identifica i limiti dell?oligopolio nel concetto di ?bacino geografico di riferimento?.

La nostra proposta alternativa a questo vergognoso modo di fare economia ? esattamente all?opposto: prima, bisogna recuperare sui gravi errori del passato (Borgo ed abbandono del centro storico), su cui peraltro le associazioni dei commercianti e degli artigiani stanno svolgendo un lavoro eccezionale, presentando progetti concreti, a costo ed impatto zero, di beneficio per tutti; poi si potr? parlare dell?ingresso eventuale anche della grande distribuzione, volendo anche della COOP se ? migliore di altri, ma secondo una programmazione attenta anche a chi gi? fa commercio ad Orvieto, perch? sarebbe inutile creare posti di lavoro da una parte e mettere sul lastrico le famiglie di chi fa commercio da tanti anni dall?altra.

Sarebbe inutile certo, ma al ?comitato d?affari? denunciato dall?On. Bellillo che gli interessa ? Costoro non ragionano certo nell?interesse della Citt? e degli Orvietani, ma badano solo agli affari loro, vero Capoccia ?

E cos? di favoritismo in favoritismo e di clientela in clientela, forse gestirete il consenso nell?immediato, ma prima o poi finir? la benzina e quando il sistema economico e sociale orvietano imploder? nell?assistenzialismo politico, ebbene allora sar? troppo tardi per tentare di fare qualcosa di buono per tutti.

Fare affari cos? ? molto facile e sono certamente capaci tutti; noi invece abbiamo bisogno di una classe dirigente vera, che dia pari opportunit? a tutti, perch? tutti possano emergere con i propri talenti, senza comode tessere di partito come ?ai bei tempi? di quando c?era ?lui? !

Questo ? il vero cambiamento, non abbiamo pi? bisogno di capi bastone e di feudatari; abbiamo invece un tremendo bisogno di libera impresa, di gente che voglia investire ad Orvieto per costruire lavoro e ricchezza in condizioni ambientali che favoriscano tutti e non il ?comitato d?affari?.

Senza libert? non c?? impresa, e senza impresa non c?? ricchezza.

Altro che piste ciclabili !

 

Pubblicato il: 15/06/2006

Torna ai corsivi...