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La riforma endoregionale sar? la tomba definitiva di orvieto e dell'Orvietano

Di Guido Turreni, Coordinamento Comunale di Forza Italia.

Il sentimento che ho provato oggi, leggendo le cronache politiche regionali, ? stato di cordoglio e di rassegnazione, come se avessi partecipato alle esequie politiche di un territorio.

Forse quando si parla del destino della citt? bisogna essere ancora ottimisti, perch? tutto sommato Orvieto potrebbe avere ancora grandi prospettive future e grandi potenzialit?, per la sua posizione geografica, per la presenza di grandi infrastrutture, per la sua originalit? di livello mondiale.

Ho sempre ritenuto infatti che il problema storico-politico della citt? e della sua economia, asfittica e sottosviluppata, dipendesse dall?approccio politico veterocomunista cinquantennale che si era infaustamente sposato ad una profonda ignoranza culturale, politica ed economica della classe dominante.

Ritenevo per? che detto infausto sodalizio fosse limitato al passato, che la Bolognina da un lato, e la generale scolarizzazione degli italiani dall?altro, potesse produrre un ricambio politico, un?innovazione della mentalit?, soprattutto relativamente alla questione della marginalizzazione di Orvieto all?interno della Regione Umbria, che poi, oggi, ? diventato il problema dei problemi.

Mi sbagliavo.

La questione della marginalizzazione di Orvieto e degli Orvietani ? stata dibattuta e sviscerata pi? volte, anche all?interno della sinistra, ma i loro dirigenti non hanno prodotto nulla di concreto, forse perch? ignorano ancora lo stato dei fatti, almeno per quanto riguarda il tema specifico; esempio su tutti, la questione della riforma endoregionale che la matrigna regione si appresta a varare nella prossima seduta del Consiglio Regionale del 3 maggio prossimo venturo.

Si tratta, in poche parole ed a prima vista, di innocua riforma degli assetti territoriali regionali e degli enti che amministreranno le varie aree territoriali.

La realt? invece ? che si tratta dell?ennesimo cazzotto nello stomaco che Lorenzetti & C. assestano alla nostra comunit?; e stavolta si tratter?, senza dubbio, del colpo di grazia !

 

Orvieto infatti sparisce definitivamente come territorio dalle mappe di gestione dell?Amministrazione Regionale per confluire nel ternano, mentre rimangono ed anzi si fortificano il ?folignate-spoletino? e l? ?altotiberino? che invece avranno strutture amministrative autonome.

 

L?idea malsana della Lorenzetti ? quella di creare dei super ATO regionali che abbiano in delega, oltre alla programmazione terrritoriale dello sviluppo, cinque grandi competenze: sanit?, rifiuti, ciclo idrico integrato, TURISMO e perfino i servizi sociali.

Questo comporter? che tutti gli immensi flussi di denaro regionali per la programmazione e lo sviluppo su questi specifici aspetti non verranno pi? gestiti in proprio dalla Regione di concerto con i comuni, ma saranno appunto affidati a questi ennesimi inutili carrozzoni che sistemeranno i soliti amici degli amici, per ?amministrare? poco pi? che 800.000 persone compresi vecchi e bambini.

 

E cos? Foligno, Citt? di Castello e Spoleto si contenderanno fondi e risorse con Terni e Perugia. E Orvieto ?

 

Vi lascio immaginare che fine far? Orvieto, secondo comune della Provincia di Terni.

 

Immaginatevi poi la citt? immersa in quel clima istituzionale e ?collaborativo? in cui la Provincia, leggiadramente, ci ha addirittura impedito di partecipare all?azienda CONSORZIATA ATC, o quando i signori politici della Provincia (fra cui ?illustri? orvietani del centrosinistra) hanno assunto impegni fumosi sul Centro Studi di Orvieto, parteggiando spudoratamente per la universit? ternana.

 

Ma la cosa pi? scandalosa e che pi? mi indigna ? il totale silenzio (complice?) del Sindaco, della Giunta, del Consiglio Comunale e, pi? in generale, di tutto il centrosinistra locale su un fatto politico cos? grave per Orvieto, se non altro perch? ? destinato a divenire definitivo ed a segnare le sorti della citt? a tempo indeterminato.

Non una presa di posizione pubblica o pseudo tale, non un Consiglio Comunale, un convegnetto, una mozioncina, una qualche attivit? di Lobby. Niente di niente.

 

La cosa pi? saggia da fare, arrivati a questo punto, sarebbe quella di impugnare la Durlindana, e cominciare a raccogliere le firme per il referendum di uscita dalla Regione, quantomeno per bloccare l?assurdo progetto, che sembra debba ancora fare un passaggio nella prima e terza commissione.

Tempus fugit.

Ma si sa, non ? tempo di uomini coraggiosi e determinati, o se preferite non ? tempo di politici accorti e svegli sul piano istituzionale, che hanno a cuore il bene della citt?.

Pubblicato il: 28/04/2006

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