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Guido, vorrei che tu, Mocio ed io fossimo presi per incantamento...

Fausto Cerulli

di Fausto Cerulli

Finalmente si parla di problemi concreti. Mi riferisco all?intervento di Guido Turreni sulla attuale situazione della maggioranza al Comune di Orvieto. Non mi interessano le pur divertenti e divertite osservazioni sulla scompaginazione della compagine, che- provenendo da un esponente di uno schieramento in cui Fini dice che se prende pi? voti del Berlusca, il Berlusca torna a fare l?imprenditore pi? ricco di soldi e di denunce penali, mentre il Berlusca insiste a dire che lui ? l?unto del signore e dunque resta unto fino alla estrema unzione. E Casini fa capire che se non fa il Presidente della Repubblica allora potrebbe fare il pr?mier di una coalizione  a cui porta voti meno di me quando mi sono presentato a qualche elezione- chiusa la parentesi che non ? mai parentetica ma volutamente prolissa, torno a Guido Turreni. Guido, vorrei che tu, Mocio ed io fossimo presi per incantamento e ci trovassimo in un vascello a dissertare dei veri problemi che, tu, Guido, hai posto. Mocio si trova a fare il timoniere di un vascello che si trova sottoposto a marosi crescenti e sempre eguali. Chiamiamoli Caserma Piave ed Acqua santa.  Premetto che se al timone della barca orvietana ci fosse ancora Cimicchi, i problemi non si porrebbero: lui si ? sempre assunto le sue responsabilit?, nel bene e nel male e decidete voi se il male abbia prevalso sul bene o viceversa. Mocio, che non conosco se non per un colloquio di carattere professionale durato tre minuti tre, si trova  ad essere il democristiano di turno, che porta avanti la strategia politica del suo Dna, una strategia che si riduce a tattica,  e la tattica si riduce al parliamone dopo.  E quando parlo di delinquenza politica voglio dire delinquenza in nome della polis. Faccio subito presente che non conosco il problema della ex Caserma Piave: anche perch? non ho il servizio militare per insufficienza toracica, che Dio la benedica. So soltanto che questo problema, da quel che sento, sembra una specie di tumore che nessuno ha interesse a curare. Mille esperti si affollano al capezzale della caserma, ma nessuno con l?intenzione di  fare una diagnosi, o di stabilire una prognosi. ? come se, di fronte ad un caso di tumore, mille scuole mediche si scontrassero non per curarlo, ma per discutere della filosofia tumorale. Ora, sul punto, mi sembra un po? troppo semplicistica la soluzione proposta dall?amico Guido Turreni, che chiede di andare avanti a  botte di dimissioni. Non voglio difendere nessuno, ma credo che un semplice cambio della guardia non muterebbe  i  termini del problema. Un problema che, a mio modesto e molesto parere, pu? essere risolto soltanto attraverso  un  intervento, in contraddittorio o in concorso, di esperti di urbanistica a livello magari internazionale. Sar? qualche spesa in pi?, ma meglio spendere che sperdere o spandere.

Sul problema dell?acqua, non posso non essere d?accordo con Guido Turreni; non solo quando scrive che il tema dell?acqua come bene pubblico non ? solo un tema sollevato da rifondazione comunista di Orvieto, o dal modesto sottoscritto, ma un tema che si pone alla base del convivere civile. Posso magari meravigliarmi del fatto che il problema dell?acqua come bene primario e pubblico venga sollevato da chi milita in uno schieramento che affiderebbe alla gestione privata anche l?aria smoggata che respiriamo. Ma io non sono contrario alle buone idee, specialmente se chi le esprime ?  d?accordo con me. Meno nemici, maggior onore.

Vorrei concludere su due questioni: esiste una disarmonia nella attuale maggioranza, e dal mio punto di vista di vetero- comunista vorrei che le contraddizioni esplodessero: ma nutro fiducia- e sfiducia- nelle capacit? ricucitive di Mocio. Sul problema della Caserma insisto nel dire che  dovrebbero essere intrapresi due percorsi paralleli e non alternativi: richiedere un parere di esperti a livello degno del problema, e nello stesso tempo chiedere agli orvietano cosa ne pensano, quali sono le loro opinioni, farli decidere non solo il giorno delle elezioni su candidati che non sono stati candidati da loro.

Sul problema dell?acqua, e nessuno me ne voglia, forse sarebbe giusto che qualche testa saltasse. E in orvietano testa si dice anche capoccia.

Quanto a Guido Turreni, tanto per farmi un amico utile in caso di riconferma del Berlusca, voglio dargli atto di saper porre con eleganza problemi importanti. Anche se non posso non tenere presente  come e quanto occorra tener presente  da quale pulpito viene la predica.

Pubblicato il: 06/02/2006

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