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I falegnami alla Piave ci sono gi

Franco Raimondo Barbabella

di Franco Raimondo Barbabella

 

Sono grato ? lo dico sul serio ? a Giovanni Stella per essere intervenuto sul che fare rispetto alla caserma Piave. Egli ha chiarito infatti in sette punti con linearit? da falegname, come ama definirsi, ci? che dovrebbe fare RPO perch? l?operazione possa avere successo. E? esattamente quello che io penso e che pensa il CdA e che conosce bene l?azionista unico, ed ? quello che abbiamo intenzione di fare se ce lo lasceranno fare. Ripeto, appunto a scanso di equivoci, i 7 punti che Giovanni Stella propone come strategia di RPO e che noi condividiamo:

1)      porsi come interlocutore fra il Comune e il mercato cercando di snellire i tempi geologici dell?Amministrazione Pubblica;

2)      porsi come soggetto di coordinamento per gli opportuni interventi di natura programmatoria al fine di definire in tempi rapidi vincoli e possibilit? di edificazione e di ristrutturazione delle strutture della caserma Piave;

3)      stimolare il Comune a scegliere uno o pi? edifici definiti che intenda riservarsi per le sue attivit? future;

4)      definire che tali attivit? future siano scelte in tempi ?normali? e  siano compatibili con gli utilizzi delle altre strutture fatti dai privati ( ad esempio apparirebbe incompatibile con strutture alberghiere la presenza di case di riposo per anziani non autonomi o strutture sanitarie che non siano uffici);

5)      preparare un contratto di concessione, di lunga durata, con cui definire tempi, modalit?, vincoli occupazionali, prezzo per l?affidamento in concessione, possibilmente ad un unico interlocutore che si renda garante per gli impegni presi nei confronti del Comune (? noto che la pluralit? di interlocutori sfuma e talvolta annulla il processo di attribuzione delle responsabilit?), della struttura ad eccezione degli immobili scelti dal Comune;

6)      bandire e gestire una gara ad evidenza pubblica e internazionale per l?affidamento della concessione;

7)      gestire nel tempo il rapporto di concessione e verificare il puntuale adempimento degli impegni assunti da parte dei privati.

Dunque, ancora grazie per aver cos? bene sintetizzata la strategia di RPO. Certo c?? da chiedersi perch? ci si attribuisce di essere ci? che non siamo e nel contempo ci si propone di essere ci? che gi? siamo: prima c?? chi ci dice cosa dobbiamo metterci dentro, portando ad esempio il progetto di Massimiliano Fuksas per l?Europark di Salisburgo, ed ? esattamente il contenuto che ispira il nostro business plan; poi c?? chi ci dice quale strategia bisognerebbe seguire ed ? ancora esattamente la nostra stessa strategia. Indubbiamente qualcosa non va: o chi interviene era distratto o noi non riusciamo a farci capire, il che ? molto probabile. Tuttavia pu? andar bene anche cos?, purch? ad un certo punto ci si intenda. In ogni caso registro con piacere che pur in un modo un po? contorto sta aumentando il consenso sul nostro modo di impostare l?operazione di riuso della Piave: i nostri critici, pensando di fare proposte di contenuto e di metodo alternative alle nostre, non si accorgono di avvalorare le nostre stesse proposte e metodologie. Meglio di cos?! Io non sono un falegname in senso proprio, ma amo i ?falegnami?, ad es. quelli tipo Spartaco Barcaroli o Gualverio Michelangeli, perch? loro insieme alla pialla sapevano usare la testa e soprattutto conoscevano il legno. Io non dico di me stesso che so usare insieme la pialla e la testa, ma di sicuro conosco bene ?il legno?, e solo per questo mi sono messo a disposizione per questa difficile operazione, insieme agli altri stupendi amici del CdA che, lo posso assicurare senza tema di smentita, sanno usare correttamente il martello, per piantare i chiodi e non per uccidere persone. Per?, come ho detto di recente, nessuno ? disposto a piantare i chiodi per spaccare il legno. E? vero dunque, il problema non ? tanto l?esistenza di RPO quanto per che cosa e come deve operare RPO, ma chiss? perch? nessuno si chiede come mai ci? che RPO deve e vuole e pu? fare qualcuno non glielo vuole far fare e come pu? RPO operare se l?azionista unico non la mette in condizione di poter operare. Questo ad oggi ? il punto da chiarire, il resto invece, e non da oggi, ? del tutto chiaro. Penso tuttavia che il punto sar? chiarito molto presto, in un modo o nell?altro. Nel frattempo attendiamo altri contributi, sperando che siano di interlocutori meno distratti, se no va comunque bene perch? sono pur sempre un arricchimento della nostra e dell?altrui consapevolezza.

Orvieto, 28 dicembre 2005

                                                                                                         

Pubblicato il: 29/12/2005

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