Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Strana citt? Orvieto

Fausto Cerulli

Strana citt?, Orvieto, di ingegneri ingegnosi  che fanno bene gli ingegneri senza esserlo, di avvocatesse che si sono scordate di fare l?esame di Stato, anche perch? non si capisce cosa c?entri lo Stato con le libere professioni. Di Fondazioni le cui assemblee vanno deserte come le aste truccate, e dopo i soci si incazzano se qualcuno gli dice visto che non ci vieni, alle  Assemblee, io ti sbatto fuori: e allora deve intervenire il Vescovo di Santa Romana Chiesa Scanavino  e quello di Sacra Italica Alleanza Pier Luigi Leoni, a metter pace in nome di non si sa chi. Mentre dietro si delinea l?ombra quasi andreottiana di un collega avvocato, abilissimo nel far sapere che si interessa alla questione facendo dire agli altri quello che vuole dire lui. Strana citt?, Orvieto, in cui due ex sindaci, invece di fare gli ex, adesso fanno i Presidenti; alla faccia del facciamo largo ai giovani. Con la conseguenza che l?Universit? occupa il posto del vecchio ospedale, ed ? giovane e gi? molto malata. Mentre la Caserma Piave diventa sempre pi? lugubre con quelle finestre inutili che somigliano ad orbite prive di occhi. Strana citt?, Orvieto, in cui giovani vite precipitano dalla Rupe e dopo qualche mese si scopre che magari quelle precipitazioni furono trattate con troppa precipitazione: e le famiglie chiedono  riesumazioni  e macabri esami, e i giornali parlano di Messe Nere come se non bastassero le Messe Normali. E non voglio essere cinico, io che sostengo da anni che due miei amici sono stati suicidati dagli strozzini e nessuno mi d? retta e anzi mi danno del matto. Strana citt?, Orvieto, in cui i negozi di abbigliamento sono pi? numerosi degli  abitanti, per cui delle due l?una: o ogni abitante di Orvieto compra in media quattrocento vestiti ogni anno, oppure gatta ci cova. E se fossimo a Napoli direi camorra ci cova. Ma siamo ad Orvieto. E ad Orvieto la camorra non esiste, magari esiste qualche n?dranghetoso ma si occupa di pastorizia. Ora basta di parlar male. Bella citt?, Orvieto, con il Teatro Mancinelli che sforna spettacoli come un Teatro vero, con il Carmine che ? diventato un polo intellettuale che neppure Parigi dell?ottocento, con la libreria dei sette, ora Mondadori, che ? una delle pi? belle librerie d?Italia ( Simona, dopo passo a prendere un Burrino in regalo) ) e speriamo che la gente legga almeno quanto beve. Orvieto con le ragazze dalle gonne cortissime ( le chiamano le mantovane della f?) e gli ombelichi a gogo: che si vedono solo la mattina, poi passano il pomeriggio nelle studiose periferie e le notti nelle discoteche: ed hanno tutte un profilo etrusco, che poi non si capisce bene cosa significa. Orvieto dai monumenti stupendi che nessuno visita, dai bar meno stupendi ma sempre affollati come se i cappuccini durassero ore ad essere sorseggiati, Orvieto che Pasolini ci ha scritto sopra una poesia, ma noi siamo rimasti a quella di D?Annunzio. Orvieto che nessuno sniffa

ma si  dice che la cocaina nelle cene-bene abbia preso il posto del caff? corretto. Orvieto delle prostitute che non stanno ad Orvieto

ma nei dintorni e in camper, e i professionisti le vanno a trovare indossando calze a rete. Orvieto che ? provinciale e tenera, pettegola ed austera. Orvieto degli orvietani, con i propri pittori che fanno i monumenti ai caduti, con i propri poeti che fanno tutto da soli. Scrivono, si leggono, si declamano, si autocommentano. Orvieto che piace ai giapponesi, e che riesce ad essere ancora cos? candida ed ingenua da guardare meraviglia questi sciami di macchine fotografiche con sotto degli omini con gli occhi a mandorla. Orvieto che non cessa di stupirmi: come quando apprendo che ad una conferenza sulla Bibbia tenuta da Mons. Ravasi il Duomo era pieno. E lo dico senza ironia, stavolta davvero: io che mi sveglio alle quattro e mezzo di notte per sentire su Radio Maria Mons Ravasi che commenta la Bibbia, e lo fa con eleganza e cultura raffinata: che se tutti i preti fossero come lui magari io andrei anche a Messa. Orvieto dove ogni tanto qualche giornalista on line finisce sotto processo, manco fossimo in Turchia: ma, a differenza della Turchia, poi viene assolto.

Pubblicato il: 14/12/2005

Torna ai corsivi...