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I documenti di protesta contro la legge finanziaria sono patetici

Pier Luigi Leoni

Caro Direttore,

la legge finanziaria 2006, in corso di approvazione, ha scatenato il disappunto degli enti locali, che vedono ridursi, ancora una volta,  non solo le risorse fornite dallo Stato, ma anche la libert? di spendere come vogliono ci? che rimane. Anche il consiglio comunale di Orvieto ha approvato il suo bel documento di protesta, interpretando il grido di dolore dei cittadini, che dovrebbero temere l?inevitabile riduzione dei servizi comunali. Questo tipo di protesta aveva una certa efficacia fino a dieci anni fa, quando i governi si facevano prendere dalla paura di perdere consensi e stampavano un po? di soldi per farsi perdonare. Inflazione e debito pubblico si aggravavano e si tirava a campare in attesa del collasso del bilancio statale. I governanti di oggi non sono pi? coraggiosi di quelli di ieri, provano un analogo attaccamento al potere e la paura di perderlo li angoscia, come sempre accade a chi comanda. Da qualche anno, per?, c?? una novit?: i nostri governanti di destra, di centro e di sinistra, che, nonostante tutto, non sono completamente matti e conoscono la finanza pubblica, cos? come conoscono le proprie debolezze e quelle dei loro elettori, hanno mollato all?Unione Europea una bella fetta di sovranit? nazionale. Hanno cio? aderito a un marchingegno internazionale che lega loro le mani e dovrebbe tappare la bocca agli elettori. Perci? i documenti di protesta contro la legge finanziaria sono patetici come l?agitarsi di chi non si leva l?emetto perch? non s?? accorto che la guerra ? finita. Resta il problema di scegliere quali spese tagliare,  e  il governo sbaglia nel prescrivere agli enti locali dove devono sforbiciare. Non solo sbaglia, ma va ad urtare contro il sistema delle autonomie, vero e proprio tab? nazionale, fornendo il destro alla non amica corte costituzionale di mettere becco. Preferirei che il parlamento facesse agli amministratori locali un discorso di questo genere: ?Nel 2006 dovrete spendere tot per cento in meno del 2005, l?Europa lo vuole; vedete voi dove potete tagliare e spiegatelo bene ai vostri elettori; io non vi do suggerimenti; mi permetto solo di ricordarvi l?elenco delle spese comunali, che comprende le indennit? agli amministratori, i gemellaggi, le manifestazioni festaiole, gli stipendi ai dipendenti, compresi quelli che sono di troppo o lavorano poco o si riposano la mattina per lavorare in nero il pomeriggio, i servizi gratuiti o semigratuiti forniti anche a coloro che potrebbero pagarli eccetera, eccetera, eccetera.?

Caro Direttore, se avrai ancora la bont? di ospitarmi, entrer? prossimamente nei particolari, non trascurando il bilancio del Comune di Orvieto.

Ti saluto cordialmente.

 Pier Luigi Leoni

pierluigileoni@yahoo.it

Pubblicato il: 23/11/2005

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