Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Oltre le 'Primarie'. Ora i programmi

Giuliano Santelli

di Giuliano Santelli

Oltre 4.300.000 persone che partecipano alle primarie sono un fatto enorme destinato a cambiare in modo radicale il sistema politico italiano ed i meccanismi per la scelta dei candidati alle elezioni, a tutte le elezioni.

 Il messaggio che ci viene non ? solo legato alla voglia di cambiamento ed alla necessit? di mandare a casa Berlusconi ed il centro destra, ma ci dice anche della  necessit? che il centro sinistra sappia al pi? presto costruire un programma ed un progetto di Governo del paese.

 Un progetto politico, contenuti, cose concrete che rispondano ai tanti bisogni che oggi come non mai segnano la vita quotidiana di tutti i giorni.

Il lavoro ? sempre meno certo e sicuro, (i morti sul lavoro sono in crescita vertiginosa)  milioni di giovani sono costretti al lavoro nero, miriadi di contratti a termine e flessibili  non permettono di programmare, progettare la propria vita ed il proprio futuro. Proprio il 24 ottobre la Cgil nazionale e la Camera del Lavoro di Orvieto hanno promosso un?inziativa pubblica dal titolo indicativo, San Precario, peccato che dell?Unione (presente solo Rifondazione e la Sinistra D.S.) non vi fosse alcun rappresentante, sarebbe stata un?occasione per leggere bene anche la realt? locale.

Decine di migliaia di famiglie sono sotto la soglia di povert?, alcune altre (altrettante decine migliaia) sulla soglia della stessa, pi? verso il baratro che verso la sicurezza di farcela. La scuola pubblica ? senza prospettive,  ?espropriata? della funzione di formazione e costruzione del sapere, unica strada oggi per avere qualche chance nel mondo globalizzato, praticamente data in concessione ai privati. E quando gli studenti protestano, come ? avvenuto a Roma, ritornano i manganelli e la censura sull?informazione.

 Il tessuto produttivo ? ed industriale ridotto a mera forma di ?assemblaggio? delle merci. ? cancellata ogni presenza di settori strategici competitivi (il primario); informatica, praticamente chiusa, auto, (la Fiat ? diventata poca cosa), siderurgia spogliata come nel caso della Terni o Taranto di pezzi fondamentali per competere realmente sul mercato.

 Se poi guardiamo alla ricerca, all?innovazione, troviamo di fronte a noi un deserto ed il poco che resiste per quanto ancora potr? farlo? I migliori ricercatori italiani sono perlopi? all?estero.

 Il Berlusconismo da una parte e l?ubriacatura delle privatizzazioni sta facendo solo vittime. Si pensi alla vertenza in corso alla Trafomec di Tavernelle, dove la multinazionale proprietaria dell?azienda ha deciso di chiudere lo stabilimento umbro e ?delocalizzarlo? (cos? si dice oggi), in Polonia. Stessa cosa per good year che trasferisce il suo stabilimento da Frosinone a Taywan.

Questo ed altri esempi ci fanno capire quale sar? il nostro possibile futuro, se non saremo capaci di invertire la rotta. La competizione si sposter? sempre di pi? sul costo del lavoro, i nostri concorrenti, con l?allargamento ad est, diventeranno quei paesi e sar? difficile rispondere e competere con lavoratori senza diritti e tutele che guadagnano quando va bene 300 ?, al mese.

Oggi un lavoratore metalmeccanico a Melfi come a Milano guadagna poco pi? di 850 euro al mese, lavora in 18 turni settimanali, altro che assenza di flessibilit?, significa in alcuni casi uscire dal lavoro il sabato alle 22 e ritornare la lavoro il luned? mattina alle 6.

Sapr? il centro sinistra parlare di queste cose? L?Unione avr? la forza di proporre un programma davvero alternativo a questa situazione?

Sapremo far vivere una nuova stagione di ?nuovi diritti? come furono gli anni 70?

 Il programma, il progetto andr? costruito partendo da questi dati reali, ce lo chiedono gli operai che lottano per 65 euro (sessantacinqueeuro) scaglionati in due anni, ? questo quello che offre Federmeccanica. Ce lo chiedono i pensionati che non possono pi? andare avanti, i giovani senza lavoro, gli artisti, i docenti universitari, cultura ed istruzione ormai ridotte a zero, ce lo chiedono i tanti immigrati cancellati e questi si davvero senza volto ne cittadinanza.

Io sento il bisogno e anche l?inadeguatezza di rispondere e misurarmi con queste sfide, penso per? che ci siano energie e saperi pronti a mettersi in gioco, si tratta di non ripetere gli errori di sempre, non tentare di mettere il cappello su quanto emerge, far fiorire nuove esperienze, mettere in gioco una nuova classe dirigente schiacciata in questi anni da apparati di partito autoreferenziali pi? attenti ai propri interessi che a quelli della societ? reale.

 In questi giorni dopo l?euforia delle primarie sento parlare di formule, lista unica, listone, partito democratico, grande Ulivo, partito unico, tutta ingegneria politica che sfugge ai problemi reali e quotidiani delle persone.

Perch? da Orvieto non proviamo a costruire un laboratorio politico che permetta come per le primarie di costruire la nostra piattaforma programmatica e di Governo. Proviamo con una grande assemblea popolare a chiedere alle persone che cosa si aspettano per i primi cento giorni del nuovo Governo, sarebbe un modo anche diverso di fare la prossima campagna elettorale di tenere legate le tante persone che ci hanno dato fiducia.

I partiti in questo sono importanti, fondamentali, ma altrettanto fondamentali ed importanti sono quelle migliaia di cittadini che ci hanno dato prova di grande maturit?.

Il segnale degli oltre 4.300.000 non ? stato solo per Berlusconi ed i suo pessimo Governo ma anche un segnale per il centro-sinsitra e questa volta potrebbe essere l?ultima occasione per rilanciare fiducia e speranza per un diverso ?avvenire?

Pubblicato il: 28/10/2005

Torna ai corsivi...