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La morte di Franco Scoglio ? un'occasione per ragionare

Giampiero Giordano

di Giampiero Giordano

Accanto al rispetto per la morte di un uomo, accanto il rispetto per il dolore dei suoi familiari e di quanti hanno pianto la sua morte, l?articolo della ? La Repubblica ? merita alcune riflessioni  ? per non dimenticare e perch? non si debba mai pi? ripetere nello stesso modo?.

Ormai, a 64 anni, si ? giovani, molto giovani, per cui non credo di poter avallare l?affermazione dell?articolista secondo il quale Franco Scoglio non ha retto agli insulti dell?et?.

Oltretutto Scoglio, uomo di sport, era in procinto di andare ad allenare in Africa.

Ci? ci fa pensare che le sue condizioni fisiche non fossero compromesse visto che gli allenatori sono sottoposti a controlli medici e visto che se si ha problemi si evita generalmente di essere in procinto di partire per la Guinea Bissau ,con un Ospedale Generale ,molto affollato ma l?unico ben fornito nella citt? di Bissau, e la Caritas, presso la Diocesi di Guinea Bissau, fornita di medicine,

anche se per allenare la nazionale.

? possibile che Scoglio  abbia sofferto lo stress di una discussione animata, come del resto succedeva a tutte le trasmissioni a cui partecipava.

E? improbabile che si sia trattato di un infarto del miocardio visto che ? mancato quel dolore toracico che ? il sintomo caratteristico dell?infarto del miocardio.

E? piuttosto assai probabile che Scoglio abbia accusato una di quelle aritmie, la tachicardia ventricolare senza polso o la fibrillazione ventricolare, che provocano l?arresto cardiaco o meglio quell?arresto cardiocircolatorio per cui improvvisamente si cade a terra o ci si accascia sulla sedia senza coscienza insensibili agli stimoli verbali e agli stimoli dolorifici, in arresto respiratorio ed in assenza di polso. Ecco perch? gli ospiti hanno visto Scoglio, tutto un tratto, sbiancare in volto, rantolare e reclinare il capo all'indietro sulla sedia. "Pensavo che stesse scherzando - dice Ravenna, corrispondente del Sole 24 Ore e appassionato tifoso, che gli era seduto accanto - pensavo che volesse prendere in giro Preziosi fingendo di dormire mentre lui parlava. Invece stava morendo!".
Immagino la scena : tutti ad urlare, tutti a chiamare il 118, tutti ? a praticare i primi soccorsi ? ma nessun articolo racconta di manovre semplici ed importanti come un massaggio cardiaco efficace ed una respirazione ben praticata. La squadra di soccorritori del 118 ? arrivata in pochi minuti, ha cercato di rianimare l'allenatore, ma senza risultato. Era necessario agire ed  agire con la massima tempestivit? chiamando il 118 che ?venendo da lontano? avrebbe avuto bisogno almeno di qualche minuto ed iniziando immediatamente  un massaggio cardiaco efficace ed una respirazione ben praticata, visto che dopo 4 - 6 minuti di arresto cardio-circolatorio iniziano   danni cerebrali

che divengono danni irreversibili dopo solo 10 minuti e l?arresto cardiaco si trasforma in morte improvvisa. La squadra dei soccorritori ha trovato un uomo ormai morto e non poteva certo fare miracoli.

Franco Scoglio poteva morire senza testimoni al suo grave malore e non avremmo potuto dire niente, se non ricordarlo come uomo attento ed acuto, vittima della fatalit? di un arresto cardiaco in solitudine.

? morto in diretta televisiva, ma la cosa non ? tanto importante quanto lo ? stato per tutti i giornali che hanno riportato la sua morte. Poteva morire sul campo di calcio, in una delle tribune di stadi che frequentava, in una redazione giornalistica, al bar, al ristorante, in tram, in treno e noi avremmo scritto ugualmente queste riflessioni.

La cosa che ? veramente importante, infatti, non ? stata la ? morte in diretta ?ma che Franco Scoglio ? morto in mezzo a tanti testimoni al suo malore senza che  nessuno sapesse fare qualche cosa per lui.

Probabilmente il risultato sarebbe stato lo stesso, ma che bello ugualmente, se qualcuno, laico rianimatore di primo soccorso, avesse diretto le operazioni facendo chiamare il 118 mentre iniziava

il massaggio cardiaco e il suo portachiavi si rivelava una mascherina per la respirazione artificiale.

E che bello, se tra tutti i monitor della televisione fosse emerso un defibrillatore automatico, di quelli che esonerano l?operatore dalla diagnosi , in quanto in grado di analizzare automaticamente il ritmo esistente nell? arresto cardiaco e che sono capaci  di guidare l? operatore nella eventuale successiva terapia elettrica dell?arresto cardiaco.

Avrebbe voluto dire che questa cultura del primo soccorso comincia a fare passi e che la popolazione ? attenta e sensibile ad eventi che avendo a disposizione un tempo cos? breve non pu? essere delegato a nessuno che non sia presente all?evento stesso.

E se poi uno, colpito da arresto cardiaco, ci venisse a salutare ?. sarebbe troppo, troppo incredibilmente bello.

 

 

 

Pubblicato il: 08/10/2005

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