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Il vescovo Giovanni ? il nostro Pastore

Pier Luigi Leoni

Caro Direttore,

il nostro vescovo Giovanni ha lanciato un sasso nello stagno. E l?ha fatto con tanto garbo che nessuno ha avuto il coraggio di mostrarsi offeso. Anzi, c?? stata una gara trasversale a manifestare apprezzamenti e buoni propositi. Ma il vescovo non ? un opinionista qualunque e, quando parla, va adoperata una chiave di lettura che tenga conto del suo ruolo ecclesiastico. Per comprendere profondamente il messaggio del vescovo va tenuto ben presente che egli ? un successore degli undici discepoli cui Ges? Cristo ha affidato il compito di annunciare la buona notizia della Sua natura divina e umana, della Sua resurrezione, della Sua presenza tra coloro che lo amano, della Sua promessa di salvezza e di vita eterna. Al di l? di ogni considerazione sulle cose di questo mondo, incluse quelle di Orvieto, la Chiesa deve suscitare attenzione, riflessione e affezione per poter annunciare la buona notizia, affinch? le pecore sbadate e sbandate riconoscano il Buon Pastore, lo amino, gli prestino fede e si alimentino del Suo Corpo e del Suo Sangue nel mistero dell?Eucaristia. ? questo che il vescovo Giovanni vuol dire, anche se non pu? dirlo in questi termini per non suscitare, nella realt? orvietana quale oggi ?, repulsione e sarcasmo. Al vescovo Giovanni deve interessare, e interessa, la salvezza delle anime e non semplicemente la ripresa culturale ed economica di una collettivit? scettica che preferisce alle chiese le sale da ballo.

Pier Luigi Leoni

 

Pubblicato il: 06/09/2005

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