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Ancora sull?associazione per il rinnovamento della politica

Paolo Borrello

In questo mio intervento vorrei formulare alcune precisazioni e alcune valutazioni relativamente ai commenti e ai giudizi conseguenti al mio precedente intervento del giugno scorso nell?ambito del quale mi occupai dell?attuale preoccupante situazione dei DS di Orvieto e di un possibile strumento per migliorare quella situazione, e per perseguire anche altri obiettivi, cio? dell?ipotesi di costituire un?associazione per il rinnovamento della politica.

Le precisazioni sono diverse.

C?? stato chi ha sostenuto che il mio intervento fosse stato ispirato da altri esponenti politici. I pi? hanno pensato a Stefano Cimicchi altri a Carlo Carpinelli. A parte che le due ipotesi si elidono a vicenda perch?, attualmente e nel recente passato i rapporti tra Cimicchi e Carpinelli non sono e non sono stati buoni, tutt? altro, per vari motivi. In realt? nessuna delle due ipotesi corrisponde al vero. Per la verit? sono abituato ad essere accusato di promuovere iniziative ?eterodirette?. Faccio riferimento all?associazione ?Agor??, di cui mi feci promotore pi? di dieci anni or sono. In quell? occasione fu sostenuto che l?ispiratore occulto dell?associazione fosse Franco Raimondo Barbabella il quale invece, dopo alcuni mesi dalla sua nascita, diede le dimissioni da ?Agor??. L?importante comunque sar? l?effettiva autonomia dell?associazione che potr? essere dimostrata solo quando e se verr? costituita.

In realt? l?idea di scrivere quell?intervento e soprattutto di proporre la costituzione dell?associazione ? solo mia e pochi altri, inizialmente, l?hanno condivisa. Dopo la pubblicazione del mio intervento i consensi sono aumentati e non sono stati espressi solo da iscritti ai DS n? esclusivamente da persone che fanno riferimento al ?correntone?. Del resto io stesso non ho partecipato mai alle riunioni del ?correntone? svoltesi a livello locale, n? ho aderito al ?correntone?. Negli ultimi due congressi ho votato per il ?correntone?, ?turandomi il naso?, solo perch? avevo una certa fiducia nei confronti di alcuni esponenti locali di questa ?anima? politica dei Ds e non ne avevo affatto nei riguardi del gruppo dirigente orvietano dei fassiniani. Per la verit? in passato ho formalmente aderito all?ala ?liberal? dei DS e attualmente ritengo che il progetto di Piero Fassino sia ampiamente condivisibile. Ma in realt? negli ultimi due congressi, nell?Orvietano, al centro dell?attenzione non c?era tanto il dibattito sulle diverse posizioni che si sono manifestate all?interno dei DS a livello nazionale quanto uno scontro, anche abbastanza duro, su chi dovesse guidare il partito. E inoltre, a mio avviso, il gruppo dirigente orvietano dei fassiniani non legittimamente si definiva e si definisce riformista in quanto da tempo sta portando avanti una politica di chiara natura conservatrice. Non ? peraltro una novit? il fatto che nell?Orvietano esponenti dei DS oggi e del PCI un tempo si dicono sostenitori di determinate posizioni politiche, pur comportandosi concretamente in modo del tutto opposto. E? sufficiente ricordare quanto avvenuto diversi anni or sono quando tutti i dirigenti locali del PCI si definivano ?ingraiani?, mentre la gran parte di loro attuava politiche in netto contrasto con le tesi di Ingrao e soprattutto, diversamente da Pietro Ingrao al quale, pur potendo non condividere completamente le sue convinzioni politiche, non si pu? affatto disconoscere la sua volont? di non mettere al primo posto la ricerca del potere all?interno del partito n? il fatto di essere realmente convinto della bont? di quanto andava affermando, e queste qualit? non erano certo molto diffuse tra gli ingraiani di Orvieto, come del resto anche in gran parte dei dirigenti attuali dei DS orvietani. Quindi l?associazione di cui si propone la costituzione non sar? affatto l?associazione del ?correntone? orvietano, anche se saranno i fatti, eventualmente, come sempre, a dimostrarlo.

Gi? ho rilevato che molti sono stati se non i consensi senza dubbio le manifestazioni d?interesse nei confronti della proposta dell?associazione, provenienti da persone di diverso orientamento politico, sia iscritte che non iscritte ai partiti. Ci? non vuol dire che sicuramente sar? costituita l?associazione. Non sono sufficienti n? i consensi n? le manifestazioni di interesse. E? necessario che nasca un gruppo di persone, sufficientemente ampio, che non abbia alcun timore ad esporsi pubblicamente e a operare concretamente per raggiungere gli obiettivi che si intende raggiungere con la costituzione dell?associazione. E ci? non ? scontato ad Orvieto, come del resto anche in altre piccole citt?, dove sono molte le critiche, le polemiche, e pochi sono invece coloro che cercano attivamente e costantemente di modificare la situazione che vorrebbero modificare. Questo avviene anche perch? ad Orvieto, e non solo ad Orvieto, esiste da tempo un sistema di potere abbastanza ben strutturato e pertanto molti temono che se si espongono pubblicamente possono essere danneggiati nella loro attivit? lavorativa, nella loro ricerca di un posto di lavoro o nella loro ricerca di un incarico politico-amministrativo. E poi sarebbe anche utile che si espongano non solo con la sottoscrizione di appelli, peraltro opportuni, le molte persone, vip o non vip, che provenienti da altre citt? sono venute ad abitare ad Orvieto, in alcuni casi per pochi giorni all?anno ma in altri casi definitivamente. Perch? non si esprimono pubblicamente sulla proposta di dare vita ad un?associazione per il rinnovamento della politica? Perch? non se ne fanno promotori insieme agli orvietani?

Intendo poi aggiungere che soffermarsi sulle caratteristiche negative del ceto politico locale, sulla necessit? di creare una nuova classe dirigente, non significa affatto trascurare i problemi concreti e le soluzioni per tentare di affrontarli. Occorre infatti essere consapevoli dell?importanza della qualit? delle persone che sono chiamate a promuovere ed attuare interventi e progetti rivolti a migliorare la situazione dell?Orvietano. Non bisogna affatto cadere nell?errore rappresentato dal ritenere che ragionare sul ceto politico locale risulti un ragionare piuttosto astratto e avulso dai problemi quotidiani. Tutt?altro.

Inoltre non vorrei che si pensasse che il sottoscritto criticando anche pesantemente il ceto politico locale ritenga che la societ? orvietana sia esente da critiche. A parte il fatto che si sostiene spesso, in molti casi a ragione, che una determinata comunit? locale ha la classe politica che si merita. Ma al di l? di questo, certi problemi della realt? orvietana dipendono da alcune componenti della societ? locale. Si pensi ad esempio all?insufficiente attitudine al rischio imprenditoriale della gran parte degli operatori economici oppure alle analisi e alle proposte del tutto superate spesso promosse dalle organizzazioni sindacali.

Vorrei concludere, dopo aver invitato di nuovo tutti coloro che sono interessati ad esprimere critiche o valutazioni positive sugli interventi da me realizzati, con un breve riferimento ai contenuti di un recente articolo dell?autorevole direttore di un giornale on-line, il quale ha sostenuto che sia Fausto Prosperini che Loriana Stella vorrebbero candidarsi alle prossime elezioni politiche. Anche io sono venuto a conoscenza di ricorrenti voci a tale proposito. Ma a parte il fatto che ai DS non potrebbe ?spettare? che un solo candidato (quindi o Prosperini o la Stella), a parte il fatto che non mi sembra molto plausibile l?ipotesi che il senatore Gavino Angius abbandoni tanto facilmente il collegio ?sicuro? dell?Orvietano, ritengo che sia utile ed opportuno rilevare che molti all?interno e all?esterno dei DS non vedrebbero di buon occhio n? la candidatura di Prosperini n? quella della Stella, soprattutto perch? non completamente, anzi poco, rappresentativi degli elettori del centrosinistra orvietano, i quali elettori potrebbero oltre che richiedere l?effettuazione di elezioni primarie per l?individuazione dei candidati, potrebbero altres?, nel caso in cui le primarie non si svolgessero, promuovere candidature alternative, raccogliendo le firme necessarie. A buon intenditor?

 

P.S.: colgo l?occasione per una considerazione che solo apparentemente non ? in linea con quanto sostenuto fino ad ora ma di cui avverto comunque la necessit?. In un recente appello al Sindaco del Comune di Orvieto rivolto ad evitare la realizzazione di una cava a Benano si ricordava il vecchio progetto del parco Rodari. Mi ? venuto subito in mente che l?ideatore del progetto, peraltro mai elaborato compiutamente, fu Adriano Casasole. E quello del parco Rodari fu solo uno dei molti progetti a cui Adriano pens?, di cui una parte consistente fu attuata. Io non sono stato sempre d?accordo con le posizioni di Casasole (ad esempio quando dopo che sostitu? Barbabella nell?incarico di Sindaco si mostr? favorevole all?attuazione di una politica urbanistica eccessivamente espansionistica in contrapposizione con quella portata avanti da Barbabella ritenuta caratterizzata da troppi vincoli). Ma ? indubbio che Adriano Casasole ha svolto un ruolo molto importante nell?attivit? politico-amministrativa di Orvieto per un lungo periodo ed ? sconcertante che, nonostante siano ormai passati diversi anni dalla sua morte, n? le precedenti Amministrazioni Comunali n? l?attuale, si siano fatte promotrici di iniziative che ne ricordino la memoria. Non penso all?intitolazione di una via. Sarebbe forse molto meglio dedicare a Casasole un progetto, un?iniziativa, che in qualche modo sia in debito con il suo operato (Il centro studi ?Citt? di Orvieto?? L?associazione che gestisce la scuola di musica? L?eventuale teatro stabile che dovrebbe sostituire l?associazione TE.MA?). Perch? invece non si fa niente?

Pubblicato il: 08/07/2005

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