Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

? passata pi? di una settimana dal 5 dicembre. Considerazioni di un padre.

Giuliano Santelli

?Frugatori? di intimit?. La libert? di cronaca, il diritto all?informazione ? ben altra cosa da quella che in questi giorni si ? vista su alcune cronache locali rispetto alla vicenda dei 26 arrestati.

Nessuna assoluzione per ci? che ? accaduto, i fatti sono fatti, le prove sono prove, anche se andrebbero soppesate per quello che sono, ma ?lo sbatti il mostro in prima pagina?, l?elenco dei nomi e soprattutto l?inventarsi di sana pianta storie, partendo da poche righe del provvedimento di custodia cautelare, (documento che dovrebbe essere segreto), ? davvero troppo.

Questo modo di scrivere non ? giustificabile, frutto di una visione del giornalismo, che pi? che informazione sembra essere ?morbosit??.
La fuga di notizie riservate non ? di oggi, come il ?linciaggio? delle persone che tanto a livello nazionale che locale ha avuto, nel tempo, una lunga serie di esempi.

Si fa solo cronaca, e della peggiore. Nessun giornalismo d?inchiesta, salvo il ?decano? dei cronisti orvietani, nessuna seria ricerca sulla condizione dei nostri ragazzi, assenza totale di approfondimento sulle cause, sulle reali condizioni, sugli spazi di aggregazione, sui luoghi di incontro, sui bisogni, sulle aspettative ed il contesto nel quale vivono.

Per poche decine di copie in pi? da vendere, si possono scrivere e romanzare notizie parziali, l?importante e creare sensazionalit?, suscitare ?curiosit?? morbose, coniugare droga con sesso, canne e cocaina con milioni di ?incassi?, far diventare ventisei ragazzi, incoscienti, sprovveduti, ?bulli? ed anche un po? arroganti, come la ?cupola? mafiosa del cartello di narcotrafficanti di Medellin.

Povera Citt? di Orvieto, raffigurata come Quarto Oggiaro di Milano, lo Zen di Palermo o la peggiore periferia metropolitana. In tutto questo, non trovano spazio n? il dolore, n? i sentimenti squarciati delle famiglie, degli stessi ragazzi.

Che importa, se questo modo di raccontare le cose provocher? ferite non rimarginabili, che interessa se alcune famiglie, dopo questa rappresentazione dei propri figli, dei propri nipoti, non troveranno pi? il coraggio di uscire di casa.

Chi se ne frega, se tra qualche settimana, una parte dei ?drogati? o degli ?spacciatori?, come sono stati descritti, non risultassero colpevoli, o lo fossero solo parzialmente, ma anche se colpevoli, per loro quante possibilit? di riscatto ci saranno? Ci saranno da parte dei cronisti locali articoli ?riparatori? o di parziale rettifica?

In questi giorni, basta girare per il Corso, queste sensazioni contraddittorie si avvertono in modo palpabile, sono forse per?, anche un segnale di necessit? di cambiamento, di discutere liberamente ed in modo serio di questa vicenda.

Se si riuscisse a spazzare via questa cappa asfissiante di ?chiacchiericcio?, se si riuscisse ad interrogarci tutti insieme, se si stesse pi? vicino alle famiglie, ai ragazzi, quello che ? accaduto potrebbe per assurdo anche dimostrarsi positivo. Se emergesse un po? di comprensione, di serio approfondimento della questione, potremmo risultare forse tutti migliori.

I giornalisti, quelli che hanno scritto le peggiori ?cose? potrebbero ripartire da qui, per riscattare loro stessi e la nostra Citt?, dare un senso ?migliore? alla loro stessa professione.

Pubblicato il: 14/12/2002

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