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La Fondazione CRO spiegata al popolo

Pier Luigi Leoni

di Pier Luigi Leoni 

 

La Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto gestisce alcune centinaia di migliaia di euro, che derivano dalla rendita del capitale accumulato vendendo quote della Cassa di Risparmio SPA, nonch? dai dividendi per le azioni della SPA ancora possedute. Una bella fetta di risorse da impiegare in interventi di pubblica utilit?, cio? un bel centro di potere che fa gola a tanti, ma che il presidente Torquato Terracina, anziano architetto e imprenditore di successo, tiene ben saldo nelle sue mani. Terracina, dimostrando intelligenza  e tenacia eccezionali, sa utilizzare leggi malfatte, statuto colabrodo e dabbenaggine di molta gente per esercitare una specie di dittatura.
Naturalmente si tratta di una dittatura n? violenta n? illegale, ma di cui ? bene conoscere i meccanismi. Anche per dimostrare che Terracina comanda non solo per le sue qualit? ma anche perch? gli altri sono fessi.

Bisogna partire dall?evidenza che la democrazia rappresentativa tende a portare al potere politico persone che rispecchiano la qualit? morale e intellettuale media della popolazione. Perci? staremmo freschi se non esistessero numerosi contrappesi di natura non democratica per limitare i danni dei politici democraticamente eletti. Il contrappeso pi? formidabile ? la magistratura, una casta che detiene le chiavi delle manette e delle prigioni. Chiavi che spaventano pi? degli interminabili processi. Altri contrappesi a livello nazionale sono gli ordini professionali, gli ecclesiastici, le sette sommerse e quelle emerse. Ma esistono anche contrappesi a livello locale, uno di questi sono le fondazioni bancarie. Hanno ben poco di democratico, infatti le loro assemblee si rigenerano per cooptazione, pescando nella cosiddetta societ? civile gente tranquilla e di buoni costumi, purch? non sia povera. Le fondazioni gestiscono tanti soldi per interventi mirati di utilit? sociale, molti pi? di quelli che gestisce la concorrenza, rappresentata dalle amministrazioni comunali. Le fondazioni dovrebbero essere in grado di evitare ci? che le amministrazioni comunali non sono in grado di evitare, cio? la distribuzione di denaro per acquisire il consenso. Dovrebbero realizzare interventi di alto valore sociale che la pubblica amministrazione trascura perch? non portano voti, o ne portano pochi.

Il presidente Terracina ? in grado di partorire idee brillanti a getto continuo, alcune discutibili, altre infelici, ma molte ineccepibili. E? una mente feconda in mezzo a menti sterili, perci? si affeziona alle proprie idee e le realizza. Per poter esercitare la propria dittatura ha bisogno di assenso interno, che, in linea di massima, gli ? garantito dall?interesse o dal candore o dalla dabbenaggine o dalla svogliatezza o anche dalla sincera stima dei componenti dei vari organi della Fondazione. Ma ha bisogno pure di popolarit?. Infatti una parte cospicua dei fondi disponibili viene distribuita con gli stessi criteri in uso presso le amministrazioni pubbliche. Una lettura del bilancio della Fondazione rivela alcuni interventi qualificanti e poi una miriade di contributi a comitati, parrocchie, associazioni e agli stessi Comuni. Gli entusiasti che organizzano feste e manifestazioni culturali non disdegnano certo di essere apprezzati e sostenuti nel loro impegno.

Cos? la Fondazione fa ci? che piace al Presidente e ci? che non dispiace ai politici. Ma la colpa non ? dell?architetto Terracina. Lui fa semplicemente il vaso di ferro in mezzo a vasi di coccio.

Pubblicato il: 24/04/2005

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