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Ho un sogno...

Maurizio Pesce

di Maurizio Pesce

Ho un sogno?
un sogno che si ripete ormai da molto tempo, da quando ho celebrato ? da queste stesse pagine ? la fine di quella incredibile azienda che era l?Itelco. Incredibile per dedizione dei suoi dipendenti, incredibile per capacit? tecnica e tecnologica, incredibile per ci? che era riuscita a fare? Incredibile, per la diaspora di professionalit? che ? riuscita a generare.
Guardiamoci attorno e riflettiamo: oggi, nel raggio di 15km dal duomo, ci sono pi? aziende che lavorano nel settore del broadcast-telecomunicazioni di quelle che ho contato nella silicon valley, in California. Delta Meccanica, Electrolink, Elettrosys, Res, Telor, Unicom? senza contare l?indotto di aziende pi? o meno grandi di meccanica, montaggio di circuiti RF, cablaggi.
Pensiamo solo un momento ? dimenticando per un attimo i piccoli interessi del nostro orto ? cosa potrebbe significare in termini di competitivit? il poter coordinare e programmare anche solamente gli acquisti e la produzione di aziende che ? alla fine, parliamoci chiaro ? fanno tutte le stesse, identiche cose.
La battaglia tecnologica non si combatte tra i vicoli di Orvieto, ma fuori dai confini nazionali, confrontandosi con realt? che da tempo hanno capito l?importanza delle alleanze strategiche, della ?vision? comune, dello share delle competenze gestionali, tecniche e commerciali, in buona sostanza che da soli non si vince, al massimo ? forse - si sopravvive.

Ho un sogno? e per questo lancio un appello a tutti Voi, ex colleghi ed amici: vediamoci, parliamo, confrontiamoci in modo schietto e leale, mettiamo in commune le esperienze che abbiamo fatto in questi ultimi anni, creiamo un unico, grande polo tecnologico che guardi al futuro, rinunciando forse ad un poco di libert? individuale, ma con una forza e una ?massa? ineguagliabile di esperienze e capacit?.
Cos? facendo ? sono sicuro - riusciremo a far rinascere quell?incredibile capacit? tecnica, tecnologica e commerciale che, quando eravamo riuniti tutti sotto la stessa ?bandiera?, ci distingueva in tutto il mondo.

Non rinnoviamo gli errori gi? commessi da altri, per incapacit? di andare oltre al nostro, miope, personale interesse.
O peggio, commettendo forse il peggiore dei peccati capitali: la superbia? di credersi superiori, invincibili.

Pubblicato il: 03/02/2005

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