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Una via ad Ermanno Monaldeschi. Da Jader Jacobelli a Fausto Cerullii

Jader Jacobelli

di  Jader Jacobelli                                                                   

Caro avv. Cerulli,
non ho il piacere di conoscerla, ma quello di scambiare con lei alcune opinioni su Ermanno Monaldeschi dopo aver letto il suo ?corsivo? in proposito.

Premesso che se Lenin fosse stato ad Orvieto auspicherei che gli si dedicasse una strada, come lo auspicherei per Machiavelli e Guicciardini che l? si incontravano poco prima della morte del Segretario fiorentino, veniamo al discusso Ermanno.

N? io n? lei abbiamo vissuto ai suoi tempi quando il potere era pi? violenza che forza e molto poco consenso. Dobbiamo perci? affidarci agli storici per quel tanto che hanno potuto accertare di quel tanto burrascoso periodo. E? vero che non tutti gli storici sono tra loro d?accordo, ma il tempo viene via via chiarendo quali sono i pi? affidabili, i pi? acuti nel giudicare e anche i pi? sereni (mi guardo bene dal definirli ?oggettivi?).

Lei si rif? all?inglese Daniel Waley che ha scritto su Orvieto un?opera importante. La storia di Waley secondo cui il Libero Comune di Orvieto fin? con l?assunzione di Ermanno al potere nel 1334, e non dopo la sua morte nel 1337, perch? il suo potere fu ?egemonico?, ? molto ideologica, tanto che la definirei ?ghibellina?. Se Ermanno fosse stato ?egemonico? nell?accezione negativa che oggi si d? all?espressione non sarebbe salito al potere da ?vecchio? (aveva 67 anni), ma lo avrebbe conquistato prima, invece di tenersi da  parte nonostante i successi militari che aveva ottenuto.

Quando si decise ad assumerlo fu quasi ?a furor di popolo?. Lo stesso Waley deve riconoscere che Orvieto in quegli anni era in preda a profondi turbamenti e a molte insidie perch? ? cito ? ?il territorio appariva troppo vasto per Orvieto?, vasto e pi? frammentato da quando era praticamente cessata l?unit? dei Comuni guelfi dal momento che il pericolo ghibellino era cessato e l?Imperatore Ludovico il Bavaro nel 1330 se ne era tornato in Germania.

Lei ricorda l?uccisione di Napoleuccio Monaldeschi del Cane da parte del figlio di Ermanno, Corrado. Era un tempo terribile in cui uccidere gli avversari era cronaca quotidiana. Ma va ricordato anche che l?iniziativa di intorbidare la vita di Orvieto perch? i Monaldeschi della Cervara non prevalessero fu proprio di quelli del Cane capeggiati da quel Napoleuccio che era un tipo violento e spregiudicato.

La decisione, con 102 voti favorevoli e quattro contrari, di dare il potere ?a vita? a Ermanno fu presa dal Consiglio del Popolo per porre termine alle brigas (insidie), alle dissentiones (provocazioni) e agli scandala, a riprova della situazione di emergenza in cui la citt? si trovava. Non dimentichi che lo stesso Waley ha scritto in proposito ?fu il popolo che gli diede straordinari poteri...I popolani pi? influenti continuarono ad essere i titolari dei vari uffici... Il suo sostegno efficace pervenne principalmente dalla borghesia popolare?. Non si tratt? quindi di un ?colpo di stato? ma del tentativo estremo di salvare il Libero Comune. E questa ? l?opinione di tutti gli altri storici italiani: del Pardi, del Fumi, del Misasi. Del resto, un ?tiranno? non avrebbe cominciato mai la sua ?tirann?a? cedendo qualcosa, come fece invece Ermanno che, realisticamente, restitu? Chiusi a Perugia per alleggerire la pressione su Orvieto che proveniva dal confine orientale, e per potersi cos? dedicare a quello occidentale, verso il mare, che fu sempre l?aspirazione del Comune, anche se non fu mai soddisfatta. E ci? Ermanno pot? fare perch? ottennne sempre il consenso del suo ?popolo? e della sua ?borghesia? che continuavano ad essere la forza del Libero Comune.

Naturalmente fra i Monaldeschi delle altre Casate, specie quelli della Vipera, nemici ne ebbe, ma non ? un buon argomento per sostenere che fu quindi un ?governante cattivo?. Lo stesso Waley ? costretto a riconoscere, una pagina prima di quella da lei citata, che Ermanno ?non fu il tiranno demagogico e convenzionale, famigliare agli studiosi delle citt?-stato greche? e che egli ebbe ?il suo sostegno principalmente dalla borghesia popolare?.

La morte del Libero Comune segu? la morte di Ermanno, non la precedette, e fu causata dall?emergere dopo di lui delle lotte intestine che distrussero la potenza e la prosperit? della citt?. L?et? delle Signorie venne dopo.

Caro avv. Cerulli, se la semplice proposta di dedicare una strada di Orvieto a Ermanno Monaldeschi ha innescato questo nostro interessante ?colloquio?, che altrimenti non si sarebbe fatto, ritengo che se una strada gli fosse davvero dedicata favorirebbe altre occasioni per rievocare la storia di Orvieto, qualunque siano poi i giudizi che se ne daranno. Anche perch? sulla intestazione stradale non si direbbe che Ermanno fu ?saggio?, come ? ritenuto dalla maggior parte degli storici, n? ?tiranno?, come lei ritiene. A ciascuno il suo.

Cordiali saluti

 

                        

                                                          

Pubblicato il: 02/08/2004

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