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Perch? cos? tanto rancore si respira dalle parole dell'agit-prop Danilo Buconi

Lo Scorpione

La parola socialista sembra che disturbi qualcuno, in particolare Danilo Buconi, agit-prop professionista agli ordini dei seguaci (simil carbonari) di Armando Cossutta e Katia Bellillo. Ma perch? tanto rancore? Chiedere un Ulivo massimalista senza l?unica forza storicamente riformista mi sembra troppo, soprattutto se a chiederlo ? il rappresentante di un partito che nella sua denominazione mantiene quel ?comunista? simbolo di arroganza, dittatura e soprattutto sintomo di allarme sventolato dal Cavaliere sempre con un certo successo.
E nel lungo scritto di Buconi la mancanza di democrazia ? lampante. A Monteleone i DS, non sempre paladini di democrazia nelle loro sedi periferiche, hanno preteso di soppesare i candidati degli altri partiti, in particolare dei socialisti, da sempe vera spina nel fianco prima del PCI poi del PDS ed ora dei DS. I socialisti, storicamente liberi, un po? anarchici, non hanno sopportato l?ingerenza nei propri affari interni ed hanno scelto la via indipendente, non associata al centro-destra. A Parranno c?era un sindaco uscente, Achille Piovanello, che la maggioranza attuale ha scaricato con accordi parziali e fatti alla chetichella. Risultato, lo SDI ha ingoiato il rospo ed ? entrato nella maggioranza.
Ma non sono qui per scrivere la difesa d?ufficio dello SDI. Sono profondamente colpito dalle affermazioni di Buconi. Probabilmente l?apparato del PDCI non ha ben chiare le regole della democrazia. Le alleanze si creano in base al consenso e soprattutto in base ad accordi di programma chiari. Ogni soggetto politico deve perdere un po? della propria sovranit?, ma non deve snaturarsi. Questo ? successo sempre nel passato, succede ora nel presente e succeder?, col permesso dei girotondini & Co., anche nel futuro. Il discorso si complica ancor di pi? nei piccoli comuni. La politica entra alla chetichella, di soppiatto, vale molto di pi? la conoscenza diretta. Questa affermazione ? tanto vera che molto spesso i pesi delle forze politiche a livello locale non corrispondono nei risultati di elezioni di pi? ampio respiro (Provincia, Regione, Politiche, europee). Certamente ogni eccezione alla regola costituisce un punto di tensione all?interno della coalizione, ma lo SDI, dove conta, ? alleato sempre con il centro-sinistra.
C?? poi una questione storica che non deve essere mai persa di vista. La casa riformista, parola che viene usata troppo spesso fuori luogo, tranne qualche parentesi sciagurata, ? sempre stata socialista, poi anni bui e ancora poco chiari hanno sfrattato i legittimi proprietari e premsso l?ingresso di molti ?clandestini?. Ora, per fortuna, i tempi sembrano cambiati e i legittimi proprietari vogliono tornare nella propria casa. I socialisti hanno sempre rappresentato un punto di equilibrio, di confronto aperto con tutti e mai di prevaricazione. Questa storia non pu? essere condannata da chi ? invece erede di un?ideologia fallita e soprattutto temuta da chi l?ha potuta conoscere.
I problemi di visibilit?, poi, non mi sembrano dei socialisti ma piuttosto del PDCI che ha la fortuna, tutta personale del partito, di avere un deputato eletto nel collegio di Orvieto ma che non ? riuscito ad esprimere un solo rappresentante all?intero del Consiglio Comunale di Orvieto. Probabilmente bisognerebbe riflettere su questo e bene farebbe a rifletterci Danilo Buconi, visto che si avvicinano inesorabilmente le elezioni comunali, provinciali e regionali.

Pubblicato il: 07/02/2003

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