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Il problema di Orvieto? E? ?lu centru de lu munnu? ma non si chiama Foligno

Giorgio Santelli

3 anni fa.  La sede ? quella di una sezione importante dei Ds orvietani.  Si parla di partito. Qualcuno esprime qualche perplessit?. ?Il partito ha perso il suo ruolo, ? troppo schiacciato sulle posizioni degli eletti.  Ha perso di incisivit?, non si confronta pi? con il territorio?.  Poche le riunioni e, quando si fanno, c?? difficolt? a discutere delle questioni pi? stringenti ed anche pi? eccessivamente, pericolose. Il futuro della citt?, per esempio, la questione dei rifiuti ? che oggi si fa sentire molto da vicino ? ed un?economia che perde i pezzi.  Il partito ? diventato pi? leggero, pi? snello. 

Vale pi? una riunione con il rotary, una con le donne imprenditrici, l?altra con gli imprenditori edili.  L? sta il potere. L? vanno raggiunti gli accordi. 

1980. Il Pci, ad Orvieto, arriva al 54%.  Potrebbe fare il monocolore ma c?? un progetto regionale.  La volont? ed il progetto dice che il centrosinistra, le giunte rosse-rosse devono essere strategiche.  Cos? i socialisti ci sono pure dove non ci dovrebbero essere.

1999. Il Pci non c?? pi?.  Ci sono i Ds e Rifondazione.  In due, alle amministrative, hanno preso il 37%.  A distanza di 19 anni la sinistra ha perso il 17%.  Il grande partito della sinistra ? poca cosa.

2004 Dopo sessanta anni, per la prima volta, si mette in dubbio, in modo serio ed estremamente realistico, la possibilit? che il sindaco di Orvieto non sia pi? non solo un erede del vecchio Pci, ma nemmeno un socialista.  Sar? un ex democristiano. Si chiamano Margherita, fanno parte di un triciclo che ad Orvieto assomiglia di pi? ad una vecchia macchina di formula 1.  Ve la ricordate la Tyrrell 6 ruote?

L?esponente di punta della coalizione proviene da un partito che ad Orvieto si divide non in correnti ma in veri e propri rivoli elettorali. Margherita di Mocio, Margherita di Conticelli, Margherita dei Fringuelli, Margherita degli incerti, Alleanza Popolare. Questo partito, grazie ad alchimie (dico alchimie e non progetto politico) regionali esprimer? forse un sindaco. 

L?idea Blairiana di un partito snello ? che ? poi l?idea Dalemiana ? ha prodotto i suoi frutti.  La quercia s?? trasformata in un Bonsai. In un nano politico.  Lo ha fatto a livello regionale, perdendo ogni capacit? di saper dare respiro ad un progetto di alleanze che andasse ben oltre le esigenze personali di visibilit?.

Orvieto ? l?ultima roccaforte Ds che cade. L?ultima enclave in cui forse si poteva ridare respiro ad un partito che, se non altro, non aveva perso la voglia di ?volare alto?, di dare un ruolo di primo piano ad una piccola cittadina di 22mila abitanti che ? riuscita a non essere ?una delle tante? ma La citt? della Pace, La Citt? della Solidariet?, La Citt? del Jazz e una Citt? internazionale. Orvieto, in Umbria, conta pi? di quanto possa contare Reggio in Emilia.  Checch? ne dica Cabras.  Orvieto ha solo una colpa.  Quella di essere una citt? che ? stata ?lu centru de lu munnu? ma non si chiama Foligno, come la citt? della governatrice.

Forse ? questa la ragione per cui qualcuno non la pu? pi? sopportare e la sacrifichi sull?altare degli equilibri regionali. E? una citt? scomoda, che fa ombra alle citt? pi? importanti e ad una Regione che ha perso molto della sua dimensione internazionale. Insomma: non ? il problema di Mocio. 

E non ? il problema dei Ds.  E? il problema di una sinistra umbra isterica, chiassosa, esigente in termini di posti al sole, poco intelligente ma che se continua cos? sprofonder?, per la prima volta, in una notte politica siderale. Una sinistra che, come direbbe qualche ?vecchio compagno? ha perso il controllo del territorio.

Pubblicato il: 25/03/2004

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