Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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AGLI INTELLETTUALI DI OGNI ETA?, DI OGNI FORMAZIONE CULTURALE, DI OGNI CREDO RELIGIOSO

Mario Tiberi

E? sotto gli occhi di tutti il degrado morale e la caduta di tensione cogitante che affliggono la nostra tempestosa epoca, il declinare verso derive nichiliste della pulsione umanista che rese eccelsi i migliori pensatori italiani di ogni tempo, lo sprofondare in un abisso buio e cupo di cui non si intravede il fondale.

Non possiamo, non dobbiamo consentire che la sfiducia verso le pubbliche istituzioni e l?amarezza per delusioni reiterate e torti subiti possano prevalere sulla agognata rinascenza risorgimentale cui, ad ognuno, compete il diritto di ambire.

Ecco perch? ? pressante esigenza quella di chiamare a raccolta le pi? nobili coscienze, anche nel ridotto della citt? di Orvieto, tesa alla formazione di un collegio di intellettuali di ogni et?, di ogni provenienza culturale e politica, di ogni credo religioso affinch? possa aprirsi una tutta rinnovatrice stagione di alborea civilt? dalle ampie prospettive e dalle larghe vedute. Un collegio tutt?altro che elitario ed anzi, all?opposto, che affondi le sue radici nell?essenza pi? intima del popolarismo democratico.

Infatti, l?intellettuale non ? tale in quanto tale, ma in ragione delle sue qualit? e virt? etiche e delle sue capacit? e competenze di pensiero; prima tra tutte la sua coltivata predisposizione naturale a mai gettare all?ammasso il proprio intelletto e la propria libert? di giudizio critico.

Per assurdo, ma ? un assurdo che non ha nulla di paradossale, anche un analfabeta pu? essere un verace e serio intellettuale, e forse dei migliori, qualora il suo spirito sia intriso di disciplina etica e di logica dialettica riflessivo-concettuale.

In fin dei conti, chi ? e chi ? sempre stato l?intellettuale?.

In estrema sintesi e stimati consolidati parametri di valutazione filosofica, cos? lo si potrebbe tratteggiare: l?intellettuale ? persona utile, necessaria e persino indispensabile nella elaborazione culturale di una struttura sociale o politica, pur se non ben visto dagli armeggioni e dai mestieranti del potere poich? quest?ultimi non avvezzi a misurarsi sul piano delle idee; l?intellettuale ? garanzia di libert?, di capacit? di incidere nella realt?, di democrazia sostanziale anche quando si abbandoni a consapevoli mutamenti di opinione, talora dettati da contingente opportunit?.

Ed ? proprio in quell?abbandonarsi, al contrario di ogni falsa credenza, che risiede la sua forza morale e la sua dirompente energia vitale.

A tutti, dunque, ? lecito adoperarsi per il raggiungimento della intellettualit?; a nessuno, per?, ? permesso di sottrarsi all?esercizio del civile ?Officium? delle responsabilit? personali e pubbliche, le quali debbono essere autonome e indipendenti da condizionamenti ideologici o pratici, disinteressate nel perseguimento del ?Bene Comune?, virtuose e coerenti tra il professato e l?agito.

 

P.S. :  il descritto ed enunciato appello, ovviamente, pu? valicare i confini della mia citt? di origine ed estendersi in ogni altra realt?, qualora fosse in grado di raccogliere i favori delle Donne e degli Uomini di ?Buona Volont??.

Pubblicato il: 20/02/2012

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