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La guerra di Piero

Fabiola di Loreto

Guerra e pace: un tema che non lascia spazio a tentennamenti, a indecisioni o tanto meno a scorciatoie.
Tentativi di stare da una parte e dall?altra non sono premianti. E infatti non hanno premiato. Il popolo della pace ? variegato, ogni manifestazione lo dimostra ampiamente ed inequivocabilmente. Tanti, tantissimi e diversi sono sempre pronti per? ad unirsi in un unico grande fiume di umanit? con una sola certezza in comune: no alla guerra, senza condizioni.
Il messaggio della gente che vi partecipa ? chiaro. Con altrettanta chiarezza ci si attende di ascoltare le posizioni degli esponenti politici. Le posizioni intermedie non interessano, non arrivano al cuore e alla testa di chi dice no alla guerra. Astenersi o esprimere un voto contrario non ? la stessa cosa. Partecipare o meno in alcuni momenti non passa inosservato.
I cittadini che votano esprimono un?appartenenza e scelgono chi li rappresenta.
E allora ascoltare l?elettorato ? l?unico modo di fare politica senza scollarsi dalla propria base sociale e dal mandato ricevuto con il voto.
Interpretare il consenso dunque e rappresentare un volere espresso ? quanto si chiede ad una sinistra unita.
Il tema, quindi, che occorre riportare al centro dell?attenzione non sta nelle contestazioni, sicuramente da condannare, nei confronti di Fassino, anche se prevedibili e non cos? gravi cos? come sono state rappresentate in modo assolutamente sproporzionato rispetto all?accaduto.
Il tema al centro dell?interesse dei cittadini ? quale posizione sulla guerra in Iraq viene espressa dai  Democratici di Sinistra. Se ? la stessa posizione di Zapatero in Spagna, come ci ha spiegato Fassino, forse allora occorre comunicarlo meglio ed essere coerenti con le azioni che ne conseguono.

Pubblicato il: 22/03/2004

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