Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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Adesso basta

Danilo Buconi

Adesso credo di aver resistito davvero abbastanza. ? ora che sulla Comunit? Montana si faccia chiarezza, una volta per tutte, all’interno della coalizione di centrosinistra e, soprattutto, di fronte ai cittadini.

Quanto avvenuto sul piano politico, in questi ultimi due anni, non pu? essere n? dimenticato, n? cancellato e non pu? certamente essere considerato come un fatto positivo – come qualcuno ha il coraggio di affermare – in vista delle prossime elezioni amministrative.

Per fare piena chiarezza, per?, occorre tornare indietro di qualche anno, precisamente alla primavera del 1999, epoca in cui si costruivano alleanze e liste elettorali in vista delle amministrative del 13 giugno dello stesso anno.

Alle elezioni amministrative del 1995, a Monteleone d’Orvieto, si afferm? – con oltre il 70 per cento dei voti – una coalizione di centrosinistra al cui interno si trovava anche lo Sdi, con un consigliere che fu successivamente nominato Assessore prima e Vice-Sindaco poi. Nel 1999, in vista del rinnovo del consiglio comunale, le forze politiche della coalizione di maggioranza uscente iniziarono, come in tutto il comprensorio interessato al voto, incontri e riunioni per la costruzione dei nuovi programmi e delle nuove alleanze. A questo appuntamento lo Sdi, si present? con la richiesta di candidare personaggi particolari nella coalizione di centrosinistra; personaggi che, addirittura, poco o niente avevano avuto a che fare, in passato, con la cultura politica cattolica e di sinistra cui quella lista si voleva ispirare. Ben presto, quelle richieste divennero proclami veri e propri, se non addirittura ricatti: o si procedeva per quella strada – cio? accettando le precise richieste dello Sdi – oppure lo stesso avrebbe costruito e presentato una propria autonoma lista.

E poich? tutte le componenti politiche della coalizione risposero con un “no grazie” alla politica dei ricatti portata avanti dai socialisti, questi ultimi optarono per una lista propria, con un proprio simbolo, candidando Americo Maresci alla carica di Sindaco. Stessa cosa, anche se dai contorni diversi, accadeva a Montegabbione mentre a Fabro si ebbe una netta spaccatura in due della componente socialista, con una parte che accett? l’alleanza con il resto del centrosinistra  e un’altra che opt? per la coalizione con il centrodestra.

Il risultato elettorale di Monteleone fu netto e nitido: la lista di centrosinistra, guidata dal Sindaco uscente Aldo Sorci e sostenuta da Ds, Popolari, Prc e Pdci si riafferm? con oltre il 70 per cento dei voti e i socialisti ebbero la maggioranza dei seggi nei banchi dell’opposizione, con 3 consiglieri su 4. Stessa cosa a Montegabbione e presenza sia in maggioranza che all’opposizione nel comune di Fabro.

Ragionamento diverso, invece, avvenne per il consiglio della Comunit? Montana – non eletto ma formato dai delegati dei comuni -, dove i socialisti dello Sdi non ebbero problemi a chiudere l’accordo con il resto del centrosinistra, entrando a far parte della maggioranza e accaparrandosi la vice-presidenza della Giunta e la Presidenza del Consiglio comunitario, assegnata – in barba a tutto quanto era successo a Monteleone e con il sostegno totale dei Democratici di Sinistra di Orvieto - al consigliere Americo Maresci. Eravamo intanto al 2000, anno delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale.

Alla richiesta di spiegazioni sul perch? di quell’incarico affidato proprio al socialista che a Monteleone sedeva nei banchi dell’opposizione, la risposta fu tanto netta quanto scandalosa: se non si fosse operato in questo modo alla Comunit? Montana di San Venanzo, non si sarebbe chiuso l’accordo politico per le elezioni regionali.

Lascio ai cittadini e ai lettori ogni libero commento a questa risposta!

Passano due anni da tutto questo, e si arriva al maggio del 2002, con le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Parrano dove sindaco uscente ? un socialista. La linea dello Sdi, che a Monteleone e Montegabbione ? all’opposizione e a Fabro ? met? in maggioranza e met? all’opposizione, ? quella di chiedere la riconferma del sindaco uscente, con il sostegno dell’intera coalizione. Fortunatamente, anche grazie all’opera dei Comunisti Italiani e del sottoscritto in particolare, l’operazione non passa e la candidatura va – come era naturale che fosse – ad un esponente dei Democratici di Sinistra, con lo Sdi comunque dentro la coalizione (anche se per il sottoscritto se ne sarebbe potuto fare tranquillamente a meno!).

Passa l’estate, arriva l’autunno, a Monteleone la maggioranza di cui faccio parte ed in cui mi riconosco completamente, applicando alla lettera le leggi vigenti in materia, decide di far uscire i politici dalle commissioni e scoppia il finimondo, con lo Sdi che lancia accuse di tutti i generi e di tutti i colori verso la Giunta e la sua  maggioranza, dimenticando – forse – che la stessa operazione era stata messa in campo due anni prima, per la prima volta, proprio da un sindaco socialista, quello di Parrano.

Nel corso della seduta del consiglio comunale, i rappresentanti dello Sdi decidono di abbandonare l’aula, non partecipando alle votazioni su quel punto all’ordine del giorno; nel consiglio successivo, quando si doveva votare l’approvazione dei verbali della seduta precedente (e quindi anche quello relativo alla delibera sulla esclusione dei politici dalle commissioni), partecipano e votano parere favorevole all’approvazione.

A me ? parso un palese  controsenso, lascio ai cittadini e ai lettori giudicare!

I mesi, intanto, continuano a passare e si arriva, dopo interminabili incontri, riunioni e accordi dentro il centrosinistra – senza i Comunisti Italiani – al momento di affrontare l’allargamento della giunta della Comunit? Montana.

Aumentano gli assessori e, come per miracolo, riecco spuntare e tornare alla carica i socialisti dello Sdi, sempre con le solite pretese ed i soliti ricatti: un assessore, in aggiunta al Vice-Presidente, deve andare a loro. Si iniziano a fare i nomi ed ecco spuntare, dal cilindro magico degli eredi del garofano, il nome da infilare nella casella: Americo Maresci. Lo stesso Maresci che a Monteleone fa opposizione al centrosinistra, a San Venanzo – con una parte del centrosinistra, senza i Comunisti Italiani – partecipa alla distribuzione delle poltrone di assessore.

Uno spettacolo acrobatico davvero bello e simpatico, se non fosse “deprimente” sul piano politico, morale e del rispetto dei cittadini e delle loro espressioni di voto.

Non viene solo da chiedersi a cosa serva un ampliamento della Giunta della Comunit? Montana ad un anno dal voto amministrativo e in via di attuazione della riforma della Costituzione che prevede il superamento di organismi come le Comunit? Montane.

Viene da chiedersi dove siano finite la morale, la passione politica, il gusto di amministrare per i cittadini e per il territorio.

Viene da chiedersi dove sia arrivata la politica, ancor pi? la concezione stessa della politica: strumento per gestire la cosa pubblica o semplice occasione di visibilit??

Viene da chiedersi, ancora, come il centrosinistra possa ancora ospitare – tra le sue fila – formazioni politiche che, oltre a stare un giorno di qua e un giorno di l?, oltre a stare in parte con l’Ulivo e in parte con il centrodestra, non si fanno problema di rappresentare interessi diversi a seconda del campo in cui arano: a Monteleone il centrosinistra ? miope e incapace di governare; a San Venanzo, ? la casa dei riformisti o di chiss? chi altro o cosa altro.

Il centrosinistra che si candida a governare il Paese ha certamente bisogno di rinnovarsi, sia nella leadership che nelle componenti politiche, ma non ha certo bisogno – per vincere – del contributo a corrente alternata apportato dai socialisti dello Sdi.

Dai cittadini autorganizzati ai girotondi, dal mondo dell’associazionismo a quello della cultura, dall’Italia dei Valori di Di Pietro fino a Rifondazione Comunista, passando per i Democratici di Sinistra, la Margherita, i Verdi e i Comunisti Italiani, ma senza i socialisti: ? questo l’unico centrosinistra che pu? veramente candidarsi a governare l’orvietano, la Comunit? Montana di San Venanzo, la Provincia di Terni, la regione dell’Umbria e il Governo della Repubblica.              

So benissimo che proprio per questo i socialisti orvietani dello Sdi mi metterebbero tanto volentieri su una brace di carboni ardenti ma so altrettanto bene che non solo io ma la stragrande maggioranza dei cittadini orvietani, ternani, umbri e italiani condivide fermamente il mio pensiero e il mio progetto: un nuovo Ulivo senza i socialisti!

 Danilo Buconi

Partito dei Comunisti Italiani – Alto Orvietano 

Pubblicato il: 05/02/2003

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