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Cimicchi- C?ncina, un patto segreto?

Fausto Cerulli

Ormai ? chiaro, Cimicchi ha una strategia politica precisa, che mi azzardo oggettivamente e soggettivamente a considerare favorevole a Concina. Leggo le sue ultime esternazioni, che piovono a raffica dopo che ? scaduto il suo mandato di Presidente dell?Ente Regionale per il Turismo. Stefano pone la sua candidatura a Sindaco, e lo fa con la sicurezza prepotente che nel male e nel bene lo ha sempre distinto. Propone iniziative, lancia programmi, parla bene di se stesso e male degli altri, in una smania di egocentrismo che gli invidio. Ora tutto questo deve avere un senso, visto che Stefano non tira se non coglie. Conosco Stefano da una vita, e so che lui non pensa affatto che la sua candidatura abbia troppe speranze di andare a buon fine. Certo, nel suo quasi secolare essere Sindaco, ha avuto modo di far favori a molta gente, oltre che a se stesso, come natura comanda. E i suoi beneficiati potrebbero votarlo di nuovo, della serie che se mi hai fatto un favore puoi farmene anche due. Ma Stefano sa bene che la gratitudine non ? una virt? molto diffusa. Stefano ha in mente altro, e se non fosse cos? non proporrebbe, sia pure tra le righe, la propria candidatura in nome di un rinnovamento della classe politica. Se Stefano parla di rinnovamento e si propone, i casi sono due: o ? diventato insano di mente, e questo mi sento di escluderlo, con rispetto parlando della mente La mia idea ? che Stefano, scusate se lo chiamo per nome, stia facendo una sorta di sondaggio per le future primarie che dovrebbero indicare il candidato del centrosinistra.Lui butta in trincea il proprio nome come una sottile provocazione; manda n messaggio ai suoi compagni, e fa capire loro che potrebbe fare come fece Mocio, quando ruppe le uova nel paniere della Stella e fece la frittata. Il messaggio ? chiarissimo, a mio modesto parere: guardate che sono ancora vivo anche politicamente, ed anche se pochi mi si filano, posso sempre dare fastidio. Quello che sconcerta, in tutto questo, ? il fragoroso silenzio degli esponenti del centrosinistra. .Ora io posso anche pensare che questi esponenti meno parlano e meglio ?: ma il silenzio, questa volta, mi sembra molto significativo: non rispondono a Cimicchi per non dargli importanza, cercano di far finta di niente: ed anche qui mi soccorre una spiegazione: gli esponenti del centro sinistra non hanno un personaggio da contrapporre a Concina: e dunque preferiscono tacere, nella speranza che Concina si trovi ad inciampare: non negli ostacoli della opposizione che non si oppone, ma semmai negli ostacoli degli amici che non gli sono amici. Tace dunque il fantomatico centrosinistra, e non risponde a Stefano Cimicchi. Sotto sotto, magari, sta escogitando qualche promessa da fare a Stefano, perch? non aggravi la situazione di uno schieramento moribondo. Non me ne voglia Stefano se penso che la sua discesa in campo miri a qualche appannaggio di carattere economico che lui sapr? far passare per dovere sociale. Ma, fatto questo sproloquio, mi permetto di contestare i messaggi di Cimicchi sotto un altro profilo, che detto in soldini sarebbe il profilo etico, ammesso e non concesso che l?etica abbia ancora un appartamentino nel palazzo della politica spoliticata. Cimicchi invoca un rinnovamento della classe politica, e non accenna minimamente al fatto che un rinnovamento dovrebbe passare anche con il farsi indietro di lui stesso e dei tanti che da anno, a sinistra come a destra, spadroneggiano la politica, parola grossa, di Orvieto. E mi permetto di far presente amichevolmente a Cimicchi che un rinnovamento della classe politica dovrebbe passare per una severa autocritica da parte della nomenklatura. Sono sempre le stesse persone, da anni, a rappresentare il popolo orvietano senza rappresentarne gli interessi. Certo Cimicchi non ? il solo, potrei fare moltissimi altri nomi: ma taccio per amor di pace e per timore di querele. Stefano, lo so, non mi querelerebbe mai: sia perch? sa che a modo gli voglio bene, sia perch? sa che la giustizia ? meglio lasciarla da parte, salvo utilizzarla, e Stefano sa di che parlo, per far mandare in prescrizione qualche reato ingombrante.Dicevo del profilo etico, e credo che l?etica sia stata un optional per la politica orvietana. Posso permettermi di dirlo perch?, pur essendomi sempre occupato di politica, non ne ho ricavato vantaggio alcuno. Anche se in qualche competizione elettorale mi sono toccati pi? voti di quelli che servono a fare dieci Sindaci. E dunque dico a Stefano che sono d?accordo con lui sulla necessit? di rinnovare la classe politica orvietana. A patto che sia lui il primo a dare l?esempio, ritirandosi come Cincinnato a coltivare i campi e le ville che non gli mancano. Il grave ? che tutti questi anni di potere riservato e ripartito tra pochi, mancano personaggi di ricambio. Frequento molto i giovani orvietani, che vedono in me una sorta di zio quasi saggio. E so che tra loro serpeggia una stanchezza delusa, una mancanza di fiducia nella politica spoliticata; anche se il fardello del passato sembra dar loro ragione. Ma io credo che non tutto sia perduto, ho fiducia nei giovani che credono ancora che sia possibile una politica che faccia l?interesse della gente prima che gli interessi dei politici. Qualche giorno fa, nel corso di una riunione quasi clandestina di giovani di sinistra( si parlava dei morti sul lavoro e per il lavoro) ho parlato di lotta di classe e di comunismo: e sono stato compensato da un applauso che forse neppure mi aspettavo. Stefano, se vogliamo rinnovare la classe politica, facciamoci da parte e lasciamo il campo a giovani come questi. Sarebbe un gesto di umile coraggio, e un omaggio alla politica vera. Scherzando parlavo di patto segreto tra Cimicchi e Concina. ovvia fantascienza, e facile battuta polemica, basata solo sul famoso a chi giova. Poi mi sono detto che Cimicchi vuole giovare a Cimicchi e basta. Per le vie che lui ben conosce del sottile maneggio della politica concepita come posizione personale di prestigio. Stefano ( una volta ti chiamavo filza bianca) non pensare che con questo mio scritto frammentario abbia voluto compiere un attacco personale. Volevo fare un discorso generale, e ho preso spunto da certe tue attuali posizioni. Non credo che un rinnovamento politico possa passare per il tuo progetto: sarebbe come voler cambiare l?Italia riproponende la democrazia cristiana. Ma forse in questo sbaglio: Monti, appoggiato da Casini e da Rutelli, e benedetto dalla Chiesa, incarna una rinnovata democrazia democristiana; al servizio delle banche e dell?Opus Dei. Ma questo ? un altro discorso: dammi retta, Stefano, lasciamo spazio veramente ai giovani, ma senza sceglierli dall?alto tra le file dei Partiti. Stefano, una volta mi facesti piacere dicendomi che apprezzavi le mie poesie: prova ad apprezzare anche questo modesto consiglio per far vivere di un?aria nuova questa vecchia e disincantata citt?. Puoi sempre rompere le scatole ai tuoi vecchi compagni; ma non farlo, ti prego, in nome e per conto delle esigenze di novit? che comunque serpeggiano sul Tufo e sulle periferie non periferiche. Una volta si diceva lasciatemi lavorare: proviamo a dire lasciamoli lavorare, i giovani che ancora possono fare del bene a se stessi facendolo a tutti noi. La predica ? finita, andiamo in pace.

Pubblicato il: 06/01/2012

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