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Lettera aperta al coordinatore di Forza Italia di Orvieto

Mario Fortinelli

di Mario Fortinelli

 

Sono affezzionato alla citta di Orvieto non solo perch? vi sono nato ma in questa citt? sono cresciuto politicamente e vi ho trascorso la mia giovent?, coltivando grandi speranze e sognando una citt?? diversa  da quella agonizzante e cloroformizzata in cui ? ridotta.

Quando, ogni mattina , esco dal casello autostradale per raggiungere la rupe gi? respiro l?aria del disagio.La coda di automobili che incontro presso la rotonda ad Orvieto scalo e che potrebbe ingenerare l?equivoco di trovarmi alla porta  di una realt? vivace ,ricca,operosa tipica dei centri delle aree economiche pi? dinamiche,in realt? ? l?anticamera della staticit?.

Non  c?? industria n? grande n? media e la piccola ? cos? piccola da essere destinata a rimanere piccola, non c?? terziario n? tradizionale  tanto meno avanzato,non ci sono poli culturali come l?universit? o centri di ricerca, resta qualche vigneto ed i mattoni di pochi fortunati per costruire qualche palazzina.

Veramente un disastro rispetto alle mie giovanili speranze riposte nel  Progetto Orvieto che sostenuto da una pioggia di milioni di euro  avrebbe dovuto rappresentare un nuovo rinascimento.

Un macello rispetto ai miei sogni giovanili coltivati oltre il?Progetto orvieto? in cui vi fosse una citt? diversa capace di esaltare le risorse umane, di creare ricchezza economica e culturale.

 

Il vero cancro di Orvieto ? la sua classe dirigente, fatta di politici incapaci di trasformare una citt? spenta e chiusa in un crogiuolo di idee e di proposte tali da farla uscire dal dorato e pernicioso isolamento in cui ? costretta.

Emblematico ? il caso della riconversione dello spazio urbano occupato dalle ex caserme dove anzich? dibattere del progetto che ridisegner? la citt? si ? discusso di prebende e di uomini a cui distribuire le prebende.

 

La discussione  che nei piani della politica orvietana si sta sviluppando a proposito dei candidati sindaci evidenzia tutti i limiti di una intera classe dirigente di destra e di sinistra.

S?! una destra incapace di prendere per mano il proprio destino e proporre una squadra di governo ed un sindaco in grado di accendere la speranza del cambiamento.Una destra  che sembra preferire la scorciatoia di  nascondersi ed affidarsi alla tutela della notoriet? di un personaggio amabile e intelligente come l?on. Carlo Ripa di Meana ma che nessun legame ha ed ha mai avuto con Orvieto.

Una sinistra ripiegata sulla pervicacie difesa del proprio potere con una dirigenza inamovibile e letteralmente conservatrice cementata da un novello compromesso storico tra ex pci ed ex dc che finir? per proporre un candidato sindaco garante la continuit? della gestione politica ed amministrativa dell?attuale sindaco Cimicchi.

La grande speranza suscitata da Conticelli con la sua battaglia sul Prg,sul campo sportivo di via Roma, sul parcheggio della smef si ? rivelata una grande delusione, la sua assenza di coraggio ad affrancarsi allo schema degli schieramenti tradizionali destra sinistra per guardare alla soluzione dei problemi della citt? lo rendono un personaggio della politica vetusto.Dopo ?Orvieto provincia? che pi? che rappresentare la novit? appare una rancida minestra riscaldata della esperienza della lista civica della Tuscia, non ci resta che sperare nel ruggito del leone di Orvieto!?.

Ecco il tumore di Orvieto,l?incurabile malattia ,?una classe dirigente incapace di pensare oltre Orvieto e di mettersi in discussione sapendo distribuire le tossine contaminanti del cambiamento e del nuovo rinascimento di Orvieto.

Il mio sostegno alla azione politica di cambiamento che Forza Italia aveva avviato ed alla tua opera ? stato sempre deciso e convinto ma le indecisioni e le incertezze che a me sembrano profilarsi mi inducono ad appellarmi al tuo ruolo perch? si esca dalla mellassa e finalmente ci si sporchi le mani indicando con chiarezza la via che si intende seguire cos? tutti saremo pi? convinti delle nostre scelte e liberi di scegliere.

Pubblicato il: 14/03/2004

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