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L?inutilit? delle commissioni consiliari

Pier Luigi Leoni

Il dottor Mario Tiberi, con la solita schiettezza, ha ripetutamente invitato i presidenti delle commissioni consiliari appartenenti al PD  a dimettersi. Se egli abbia ragione dal punto di vista politico sono affari suoi e  del suo partito. Sta di fatto che i presidenti delle commissioni, a suo tempo eletti dalla ex maggioranza di sinistra, potrebbero essere revocati  e sostituiti dall?attuale maggioranza che sostiene la giunta Concina.

Allora viene da chiedersi perch? i presidenti non mollano le poltroncine e perch? la maggioranza non li sloggia. Ma a me non interessa rispondere a queste domande perch? non mi interessano le commissioni consiliari. Le considero (almeno nei comuni che, sebbene amino chiamarsi citt?, sono al massimo delle cittadine) una specie di pagliacciata. Non vi ? niente che viene fatto e detto nelle riunioni delle commissioni che non possa essere fatto e detto nelle riunioni del consiglio comunale. E con meno dispendio di tempo in chiacchiere e di denaro in permessi, gettoni, illuminazione, riscaldamento e straordinari del personale comunale.

Altre cariche del tutto inutili sono quelle del presidente e dei vicepresidenti del consiglio comunale. Anzi, non solo sono inutili, ma pericolose, perch? intralciano il sindaco nell?esercizio delle sue funzioni. Ma, se il presidente del consiglio ? imposto dalla legge nei comuni di oltre 15.000 abitanti, i vicepresidenti non li impone nessuno.

Se dipendesse da me sbaraccherei i vicepresidenti del consiglio e tutte le commissioni coi loro presidenti.

Non so quanti la pensino come me. Senz?altro non sono la maggioranza dei consiglieri comunali. Ma il bello della democrazia ? la libert? di opinione e di parola, e il bello della vita ? avere un amico direttore che ti pubblica su un giornale on line.

Pubblicato il: 26/10/2011

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