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Mocio sar? il sindaco di Orvieto

Platone

Stefano Mocio sar? il primo sindaco ex democristiano di Orvieto?  La decisione, a quanto dicono i ben informati, ? gi? presa. Nessuno per?, fra le forze politiche orvietane del centrosinistra, parla apertamente di questa che non ? pi? una semplice ipotesi ma la soluzione pi? accreditata.  Addirittura al Comune di Orvieto, ieri, c?? chi ha sentito persone ben vicine a Carlo Carpinelli che dicevano: ?ormai a Roma hanno deciso tutto.  Mocio far? il sindaco?.  Ma le bocche, a Orvieto, sono ancora cucite.  Il segretario dei Ds oggi corre a Perugia per tentare di mettere una pezza a quella che appare come l?ennesima decisione che arriva da fuori, passa sopra le teste di tutte e calpesta l?orgoglio locale.  Ma perch? questa decisione?
Liviantoni non lascia il posto in Regione se non con la certezza di andare in Provincia o di veder cadere l?enclave comunista di Orvieto;  per il riequilibrio necessario a palazzo Cesaroni la Lorenzetti ? che non pu? licenziare Liviantoni - non trova il coraggio di togliere le deleghe a Maddoli per darle a Rifondazione che, a sua volta, ? attaccata dalla coalizione per la legge sulle coppie di fatto per le prime case e contemporaneamente, se non cambiano le cose, non voter? lo Statuto regionale. Il quadro ? pi? che fosco.  Ma la cosa strana ? che il caos maggiore ? proprio in quel pezzo della coalizione che ha scelto di correre insieme: Margherita, Sdi e Ds. Quel triciclo che a questo punto sembra un mezzo di locomozione troppo piccolo per permettere a tutti i partecipanti di trovare soddisfazione.  Dicono che si vogliono bene, si fanno promesse di matrimonio e poi, a dimensione regionale, il gioco ? quello di farsi le scarpe a vicenda.  Questo gli elettori non lo capiscono. 
Ecco, infatti, quel che ha portato alla situazione attuale. Liviantoni (Margherita) vuole il posto di Cavicchioli (Sdi) alla Provincia di Terni.  Ma lo Sdi dice che Cavicchioli l? deve rimanere.  E allora la Margherita vuole il sindaco di Orvieto.  Via Carpinelli (Ds) e dentro Mocio (Margherita).  Insomma, tutta una bega interna a quella coalizione festosa che si ? presentata al Palalottomatica di Roma qualche settimana fa e che ora litiga ? su base locale - in un modo tanto frenetico quanto becero.  Un pezzo di centrosinistra incredibilmente desolante. Cos? non si va da nessuna parte.  Anzi, s?.  Si va, ad Orvieto, all?opposizione.  Ed ora cosa succeder?? 

Si continuer? a litigare alzando le barricate ad Orvieto per conservare un sindaco diessino al di l? delle scelte regionali?  E? un ipotesi.  Ma in questo caso lo scenario sarebbe disgregante.  Significherebbe rompere con la Margherita e andare avanti con le sole forze di sinistra che saranno d?accordo. 
Si accetteranno le decisioni prese di Roma? 
E come potrebbe giustificarsi il gruppo dirigente dei Ds che dopo 60 anni perde la guida della citt?? E se poi si dovesse intuire qualche altra nomina su base regionale per i Ds, come si potrebbe spiegare alla gente che non sar? stato frutto di uno scambio politico ma solo risultato della valorizzazione di una classe dirigente meritevole? Come la si rigira la si rigira male. E pi? la si rigira pi? puzza.

Pubblicato il: 09/03/2004

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