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Il centro-sinistra a forza di pensare agli equilibri territoriali rischia di farsi tanto male

Giorgio Santelli

Se ? vero che nelle stanze regionali la merce di scambio per la conferma di Cavicchioli a Terni ? quella di un sindaco della Margherita a Orvieto, allora significa che la coalizione del centrosinistra ama il rischio, pensa che il parere dei cittadini non conti nulla e che, ancora una volta, le scelte debbano avvenire altrove e senza considerare quel che il territorio esprime. E una coalizione che agisce cos? rischia di farsi tanto male.

Chi ? saggio potrebbe limitarsi a fare tre considerazioni.

1) Tra tutte le citt? umbre del ternano, Orvieto ? quella che ha la componente di sinistra pi? ampia in assoluto. Il correntone Ds ? maggioranza ad Orvieto e minoranza in Umbria. Ad Orvieto met? dei consensi che permettono la vittoria del centrosinistra vengono dalla sinistra. La sinistra Ds, quella di Rifondazione, quella dei Comunisti e quella sinistra cosiddetta sommersa che ad Orvieto ? viva, respira a pieni polmoni e rappresenta consensi evidenti.
Questa considerazione oggettiva deve avere un peso nelle scelte e dovrebbe spingere i ragionamenti della coalizione al di l? delle scelte legate agli equilibri regionali.

2) Orvieto ? stata gi? messa troppe volte in sofferenza diventando un territorio di conquista per i generali che vogliono conferme prive di rischio. Da qui ? passato ? e parliamo solo delle esperienze degli ultimi 10 anni ? Francesco Giordano. Eletto e scomparso. E questo dopo aver chiesto la testa di Giuseppe Giulietti che, pur tradito, ha conservato un buon rapporto con la citt?.

Dopo Giordano ? stata la volta di Katia Bellillo, eletta nel collegio dove i Comunisti italiani hanno un peso specifico limitato. Ma serviva una donna deputata, come serviva ? all?epoca ? una donna ministra comunista. Tutte ottime ragioni. Ma quel partito che la esprime non ? riuscito nemmeno ad eleggere un consigliere comunale.

Con Katia Bellillo ? arrivato anche il senatore dei senatori Ds: Gavino Angius. Anche lui ? arrivato, ? stato eletto e poi se ne ? andato. Quante volte ? tornato?

3) La Margherita regionale, che rivendica il sindaco di Orvieto, lo sa che ad Orvieto c'? la Margherita pi? strana d'Italia? Lo sa che c'? un pezzo di Margherita in maggioranza e un pezzo che si presenter? con una lista alternativa? In base a questa anomalia ha senso il fatto che il il candidato a sindaco sia proposto dal partito pi? debole e anche pi? litigioso della coalizione?

Insomma c?? chi sostiene che questa realt? sia una cassaforte di un centrosinistra responsabile, comprensivo, accomodante e a quanto pare forse anche un po' bue. Gente che intanto resta fedele alla linea.

C?? chi continua a parlare di vittorie scontate. Ma c?? chi vive e sente una fase di preallarme, C'? una vocina che si fa giorno dopo giorno pi? stentorea e che dice: ?attenzione, il 13 giugno qualcuno si potrebbe accorgere che dentro la cassaforte sono spariti tutti gioielli?.

Questo risveglio ossessivo, sia chiaro, non sarebbe una debacle dei Ds o della sinistra. Sarebbe la punizione ? peraltro giusta ? d?una coalizione sorda, coi paraocchi e che ha perso il contatto con la realt?. Una coalizione che sta perdendo ogni minimo senso di responsabilit?.

Non sarebbe meglio spostare il raggiungimento di questi equilibri alle politiche? Raggiungere una prima fase di equilibio alle Europee? Non sarebbe meglio passare per la giunta del Comune equilibrandola alla rappresentanza politica di coalizione passando poi per gli enti di secondo grado?

Non sarebbe meglio pensare alle politiche e ipotizzare che proprio l? si possano giocare due candidature: la prima di sinistra e la seconda di quell?altra anima che rappresenta l?altro 50% della coalizione; quella riformista.

Pubblicato il: 07/03/2004

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