L?indagine sui conflitti d?interesse in urbanistica. Perch? si dovrebbe fare e perch? credo che non si far

Il consigliere comunale Roberto Meffi chiede un?indagine pubblica sul riflesso delle scelte urbanistiche negli interessi degli amministratori comunali. Chiede insomma che si spulcino le carte per vedere se le chiacchiere che si sentono in giro stanno a zero oppure no. Poich? Roberto Meffi non ? un ingenuo e nemmeno un giustizialista, credo che non vada alla ricerca di reati, ma voglia che chi predica al popolo e ha razzolato per s? scenda dal pulpito.

Il savoir faire democratico, che pone oggi in primo piano la cosiddetta trasparenza,  comporterebbe che tutti gli amministratori del passato e del presente si mostrassero contenti di veder sciorinare le carte dalle quali emergerebbe che essi non vivevano sulla luna e cercavano di conciliare gli interessi pubblici con quelli privati. ? vero infatti che le matite degli architetti, guidate dalle manine dei politici, potevano arricchire famiglie e impoverirne altre, ma ? pure vero che tutti gli atti erano discussi in consiglio comunale, erano pubblicati, potevano essere contestati e impugnati.

Se dalla verifica chiesta da Meffi dovesse venir fuori che alcuni amministratori comunali e le rispettive famiglie non siano stati trattati male dalla famosa matita, guidata o meno dalle famose manine, il popolo sovrano non avrebbe il diritto di scandalizzarsi, perch? non solo non poteva non sapere, ma lo sapeva benissimo.

Quindi coraggio! Meglio le carte che le chiacchiere nei bar.

Ma credo che il popolo e, temo, anche il consiglio comunale preferiscano che le indagini si svolgano al bar.