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PRIME IDEE PER UNA CITTA? DA RIFONDARE . Parte Quarta

Mario Tiberi

Nonostante le bizzarrie e l?inclemenza di Giove Pluvio, per mezz?ora distratto dalle procaci movenze di Era, ?DESTINAZIONE ORVIETO? ha brillantemente superato il suo ?battesimo del fuoco? per originalit? della formula, ricchezza di contenuti politico-propositivi, qualit? di voci e di presenze.

Il sasso ? stato lanciato nella palude melmosa della stagnazione immobilista e, d?ora in poi, a nessun Orvietano/a sar? consentito di trincerarsi dietro l?alibi innocentista della indifferenza e del menefreghismo. Per quel che mi concerne, io ci sar? per offrire continuit? evolutiva ad un percorso appena accennato ed avviato e a rammentare, sempre, l?insostituibile valore morale del dispiegamento delle virt? civiche.

Ordunque, riprendiamo il filo del ragionamento da dove lo avevamo lasciato e procediamo alla trattazione dei temi riguardanti l?Ambiente e Rifiuti, Welfare e Coesione Sociale, Sviluppo Economico.

Ambiente e Rifiuti. Salvaguardare e, se necessario, migliorare l?ambiente che ci circonda significa elevare la qualit? della vita dei cittadini. Acqua, aria, energia, rifiuti, rumore, trasporti e verde urbano, questi i settori in cui, globalmente e singolarmente, ? indispensabile intervenire per ben amministrare.

Essenziale, per i fini di cui sopra, diviene la promozione di un?unica possibile politica, quella di riduzione dei rifiuti e di massimizzazione delle tecniche di riciclo e di recupero degli stessi attraverso l?estensione a tutto il territorio comunale della raccolta differenziata ?Porta a Porta?, gi? avviata con discreti risultati nel centro storico cittadino.

Tra gli altri e a titolo esemplificativo, segnalo la realizzazione, ove conveniente e praticabile, di un impianto per il trattamento delle frazioni destinate al recupero; la chiusura definitiva della discarica de ?Le Crete? e la sua integrale bonifica; una maggiore e pi? efficace calibratura degli interventi professionali per il miglioramento della salute pubblica in base ai reali dati sulle fonti di inquinamento; la predisposizione di un piano per l?utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili su tutte le strutture comunali; il raggiungimento dell?obiettivo di un corposo risparmio energetico grazie alla introduzione dell?illuminazione a led; il potenziamento manutentivo delle aree verdi gi? esistenti e un loro quanto benefico e salutare ampliamento.

Riassumendo, due appaiono le tendenziali linee direttrici: incentivazione di tutte le iniziative miranti alla definitiva affermazione del principio ?Rifiuti Zero?; creazione della rete dei Parchi della Citt? di Orvieto ed attuazione della etica intenzione di ?Un albero, per ogni nato, nei giardini pubblici?.

Welfare e Coesione Sociale. Uno dei pi? significativi indicatori che qualifica una civilt?, degna di questo appellativo, consiste nella serrata lotta all?esclusione sociale e alle sacche di povert?, manifeste o occulte, puntando decisamente sulle economicit? di gestione e la qualit? dei servizi (asili, centri diurni, centri di accoglienza, ludoteche, servizi per i disabili, comunit? protette).

L?obiettivo appena descritto non pu? che transitare se non attraverso un processo di rigenerazione e ricomposizione sociale consistente in interventi semplici, ma originali e creativi, rivolto soprattutto alle donne, ai bambini e ai giovani, ai migranti e organizzato su centri di aggregazione socio-educativi quali sono le scuole materne, i ?job center? sul modello inglese, l?alloggio dei diritti, la scolarizzazione per stranieri, il riuso di spazi e contenitori abbandonati.

A ci? si aggiungano: l?apertura di una seria trattativa con la Regione Umbria per veicolare su Orvieto quote significative dei fondi FAS (Fondo Aree Sottoutilizzate); la rimodulazione degli stanziamenti europei per la coesione sociale, la lotta alle povert?, l?attivazione comunitaria e il contenimento del grave divario che esiste, ad esempio, nella quota personale che lo Stato dispensa a favore dei servizi da rendere ai bambini e ai ragazzi del Nord d?Italia rispetto a quelli del Centro-Sud; la creazione di una ?cassaforte? per le politiche sociali destinando, altro esempio, il3% di ogni investimento per opere pubbliche a tale finalit?; l?incremento dell?offerta di servizi mediante il sostegno allo sviluppo delle reti del volontariato e del terzo settore, in una corretta logica di concreta sussidiariet?; favorire e rispettare, infine, l?autonomia politica dell?associazionismo di base, concertando l?ideazione di formule di confronto permanente e senza confusione di ruoli, pu? aprire la strada a pratiche di democrazia deliberativa, coinvolgenti anche i beneficiari dei servizi, e riportare in primo piano il valore della coscienza plurale di appartenere ad una medesima ed unica comunit?.

Sviluppo Economico (industria, commercio, artigianato, cultura e turismo). L?Azienda Comune dovr?, fin da subito, riappropriarsi del ruolo di soggetto propulsore di una palingenetica mentalit? di sviluppo di impresa, concentrandosi prioritariamente verso progetti che creino pi? ampia occupazione lavorativa giacch? il lavoro non sia una regalia, bens? un praticato diritto.

Nel contesto delle peculiarit? vocative della nostra terra, sarebbe astruso e folle non sostenere le iniziative finalizzate alla promozione del lavoro artigiano tradizionale, come lo sarebbe non guardare all?avanti innovativo ed ipotizzare la nascita di un marchio ?Made in Italy by Orvieto? di qualit? nei settori della moda, dell?enogastronomia e dell?alto artigianato nelle sue articolate accezioni.

E? ovvio che, a pilastri di siffatto indirizzo, dovranno porsi canali privilegiati di accesso al credito, micro e macro, e la instaurazione di forme di cooperazione e di collaborazione commerciale.

Nell?ottica di tali logiche, andranno promosse azioni proiettate alla formazione del concetto di impresa culturale (valorizzazione e fruizione del patrimonio storico-artistico, paesaggistico e archeologico) e dell?industria della creativit? (musica, produzioni TV e cinematografiche, teatro, arte, editoria, web e design) assieme al rilancio della vocazione turistica della citt?, garantendo i servizi essenziali che caratterizzano qualunque destinazione di turismo, sia esso culturale che ricreativo, attraverso il potenziamento, quanto meno, della prima assistenza e della prima accoglienza.

La creazione, infine, di due porte di accesso alla citt? (area Autostrada e Villanova) finalizzate ad assicurare informazioni precise e dettagliate ed utili, potrebbe assumere il delicato profumo di una magica ?ciliegina sulla torta?.

Ora, Vi saluto cordialmente e Vi rimando ai temi della prossima puntata incentrata su Trasformazione e Manutenzione Urbana, Giovani Sport e Cultura, Integrazione e Accoglienza.

 

 

Pubblicato il: 08/07/2011

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