Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
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PRIME IDEE PER UNA CITTA? DA RIFONDARE. Prima parte

Mario Tiberi

Se ? vero, come ? vero, che nei proverbi ? riposta la saggezza dei popoli, ve ne ? uno in particolare che eccelle precipuamente non solo perch? ricolmo di saggezza, ma anche e soprattutto perch? configurato da lungimiranza e provvidenza.

?Chi ha tempo, non perda tempo?, perch? ? doveroso attivarsi prima che sia troppo tardi e perch? non ? opportuno farsi trovare impreparati di fronte all?incalzare degli eventi. Per non perdere dell?ulteriore tempo, gi? in abbondanza ? stato stoltamente gettato alle ortiche, ? d?uopo scattare una istantanea con fermo immagine sull?attuale quadro socio-politico-economico cittadino, nonch? istituzionale, e chiedersi da dove ? possibile la ripartenza.

Orvieto ? una citt? in profonda crisi, non ce lo dobbiamo nascondere, e le difficolt? locali sono amplificate dalla pi? ampia crisi nazionale e internazionale. Orvieto ? una citt? in cui non ? del tutto agevole vivere, cos? come a prima vista potrebbe al contrario sembrare; non lo ? per il problema occupazionale giovanile che accomuna sia le famiglie agiate che quelle che non lo sono, per alcune discrasie di mobilit? specialmente nel centro storico cittadino, per la stagnazione se non regressione delle attivit? socio-economiche e culturali, per la difficolt? nel trovar casa, per l?incapacit? di farne un polo di attrazione per il mondo intero.

E?, per?, una citt? che pu? rinascere. Le risorse su cui poter contare per il suo riscatto sociale, economico e politico vanno individuate nelle seguenti principali direttrici: la sua storia millenaria ed il suo straordinario e incomparabile patrimonio paesaggistico, archeologico, architettonico e culturale; le sue eccellenze nelle arti e nell?artigianato che, nonostante tutto, continuano ad essere positivi punti di riferimento; i suoi istituti di istruzione scientifica e umanistica che rappresentano un serbatoio di conoscenza irrinunciabile; i suoi giovani, vera grande ricchezza della nostra citt?.

E? necessario, dunque, andare oltre la rassegnazione e la delusione e rifondare le premesse di base per riattivare la speranza e la fiducia nel domani, cambiando ovviamente. Non deve, del resto, essere smarrita la convinzione che gli imprenditori, i prestatori d?opera, i commercianti e gli artigiani, i cittadini in genere siano gi? pronti al riscatto, qualora posti nelle giuste condizioni.

Dopo lo scatto della fotografia, successivi passaggi sono rappresentati, in ordine di consequenzialit? logica, dallo sviluppo e dalla riflessione su di essa assieme alla individuazione dell?agenda delle azioni da intraprendere per ridare slancio alla citt?. L?agenda deve servire a fissare le priorit? assolute e ineludibili, gli obiettivi da raggiungere e le scelte ad essi correlate.

Un?agenda siffatta non pu? prescindere dal rispetto delle regole, quale banco di prova per la rinascita della citt?, dal lavoro, quale questione centrale di ogni comunit? civilmente avanzata, dalla coesione sociale, quale condizione imprescindibile per lo sviluppo nell?ottica di una solida unit? di intenti.

Bisogna, quindi, adoperarsi perch? la collettivit? cittadina riconosca l?importanza delle regole come fondamento per una pi? armonica convivenza civica e, perch?, un sistema senza regole ? destinato inevitabilmente al disfacimento.

Bisogna, ancora, impiegare possenti energie per offrire migliori opportunit? di lavoro ai disoccupati e ai sottoccupati, soprattutto giovani, e per rendere pi? fluida la vita di chi intende creare nuova occupazione.

Bisogna, inoltre, battersi contro la dispersione scolastica, accogliere gli immigrati, prevenire la devianza minorile e assistere gli anziani perch? in ci? pulsa il cuore della coesione sociale.

Bisogna, infine, favorire l?amore per i beni collettivi ( vie, giardini, monumenti, paesaggio) e sviluppare la cultura della collaborazione. Orvieto deve recuperare il senso civile del rispetto delle sue bellezze, nella consapevolezza di esse, e consolidare il sentimento comunitario premiando chi propone e chi si sforza di innovare. A Orvieto vivono eccellenze intellettuali, nelle imprese, nel comparto sociale, nella cultura, nell?arte, e la pubblica amministrazione dovr? esperire la sua parte, in ogni occasione, per promuovere e facilitare la collaborazione tra le diverse anime della citt?.

L?analisi non termina qui; alle prossime puntate saranno destinate le considerazioni in fieri!.

Pubblicato il: 17/06/2011

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