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PALOMBELLA 2011. RITUALE COLLAUDATO?FINALE A SORPRESA

Maria Flavia Timperi

14 giugno 2011 ? anche quest?anno la tradizionale festa della Palombella si sarebbe svolta ad Orvieto secondo il consueto e collaudato rituale.

Una colomba bianca ?intubata? in un contenitore di plexiglass (che da alcuni anni ? subentrato alla pratica di legarla, ali aperte, ad una raggiera di metallo),  lanciata lungo un cavo metallico, raggiunge il cenacolo di legno appositamente allestito sul sagrato del Duomo, a simboleggiare la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli, tra deflagrare di petardi e nuvole di fumo.

Decise, ostinate, irremovibili sono state negli anni le posizioni dei pi? intransigenti sostenitori della tradizione, su cui nulla hanno potuto (se non forse favorirne la coesione), manifestazioni  e proteste di quanti  (me tra questi) hanno auspicato con forza la sostituzione della colomba viva con un simulacro. Nulla da fare, anno dopo anno, Pentecoste dopo Pentecoste, abbiamo assistito alla discesa dello sventurato pennuto che, pietoso, ha assicurato (?) buona sorte, abbondanti raccolti, prosperit? e saggezza agli umani.

Umani  in festa,  gioiosi, frementi,  umani in estasi,  umani urlanti in un?eccitazione  da derby, umani convinti che ?tanto la colomba non muore???ci sono mali ben pi? gravi di cui occuparsi?? ?la palombella ? fortunata perch? nessuno se la mangia? (tertium non datur)?.  ?gli animalisti sono brutti, sporchi e cattivi? ? e via con libera cittadinanza ad ogni luogo comune.

Che pena deve aver provato per tutti questi umani la colomba di turno che domenica scorsa, in barba al pi? collaudato tra i cerimoniali, alla pi? sacra delle tradizioni, alla pi? consolidata delle consuetudini, ha pensato bene di sfuggire alle grinfie dei suddetti umani, sgusciando via dalla ?culla? in plexiglass per assecondare con un volo libero, le sue pi? basse pulsioni eto-fisiologiche.

Sdegno e disappunto degli umani per un autentico atto di insubordinazione, questo sarebbe stato legittimo aspettarsi. Ma gli umani sanno stupire, pi? delle colombe birichine.

Ed allora un tripudio di gaudio per il volo libero, un coro di gioioso stupore per il romantico finale a sorpresa,  un?estasi collettiva per la bianca colomba libratasi in aria, esultanza, letizia, soddisfazione ?  addirittura plausi all?eroico gesto di ribellione giungono dai pi? insospettabili.

Niente gogna per chi ha maldestramente assicurato il pennuto all?interno del  tubo, per chi non ha adeguatamente verificato la tenuta dello stesso, per chi non si ? lanciato lesto a riacciuffare il piccione in fuga.

?E? un segno? si ode da pi? parti nell?affannosa ricerca di un recondito simbolismo estraneo al rituale ormai infranto?. ?esigenza di rinnovamento e libert?? si sentenzia ?  Che la colomba, sua sponte, sia riuscita laddove orde di animalisti ?senza niente di meglio a cui pensare? hanno sin oggi miseramente fallito?

E sia! Colomba libera, da oggi e per sempre! Ben inteso, non grazie agli animalisti.

Accettiamo sportivamente e seppelliamo l?ascia di guerra.

Pubblicato il: 15/06/2011

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