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Qualcosa bolle in concina

Fausto Cerulli

So gi? che i miei trentacinque lettori, che nel frattempo saranno anche diminuiti perch? non sono bersaniano di ordinanza, leggeranno in queste mie righe un omaggio non richiesto all?attuale sindacatura, non sempre sindacabile. Ma non posso e non voglio tacere che gli ambientalisti del circondario, compreso il secondo o primo residuo comunista insieme al sottoscritto, Vittorio Fagioli, detto il vittorosso, hanno preso atto con soddisfazione, e senza paura di passare per filofascisti, del comportamento tenuto da Concina, Margottini & co, sulla questione della terza discarica.

Hanno contribuito ad affossare un progetto molto sporco, non solo per via della mondezza, ed hanno lanciato un segnale di apertura ai temi dell?ambiente che Mocio e Cimicchi non sapevano cosa fossero o lo sapevano e remavano contro. La terza discarica: una vergogna che rischiava di passare nonostante la battagli ostinata di Amici della Terra contro i padroni delle terre. E mentre la sinistra che si oppone a tutto per questione di dimostrazione di esistenza in vita, festeggiava la vittoria milanese e napoletana, con una vera appropriazione indebita, la vituperata giunta attualmente giunta, si dava da fare per dire no al non c?? due senza tre delle discariche, e lo faceva senza pregiudizi, cercando contatti con la regione di sinistra.  Ecco il nodo della questione, e parlo da comunista leninista: il bene pubblico, inteso stavolta come diritto alla tutela dell?ambiente, ? o dovrebbe essere un a questione trasversale.  Un passo avanti, anche con la prospettiva di doverne fare due indietro. Gi? mi sono attirato sospetti e lamentele per aver detto che il premio Barzini era una bufala, e poi mi hanno fatto passare per biancofiore per via che mi sono concesso il vizio lussuoso di lodare Tiberi, il senatore ignoto per quanto ? stato noto Angius detto chi l?ha visto. Poi ho commesso il peccato di non mettermi addosso l?oca giuliva della biblioteca, per via che non credo alle manifestazioni di massa a poca massa. Il problema della biblioteca ? un problema importante, investe posti di lavoro, rischia di compromettere una istituzione da salvare comunque. E ve lo dice uno che frequentava la biblioteca dai tempi dei libri prestati dall?Usis una questione troppo lunga, ma mi permise di conoscere Faulkner, e tutta la letteratura americana quando era letteratura e controamericana..Ma non credo che il problema della biblioteca si possa risolvere  con qualche slogan  o con le spassose magliette oca giuliva. I problemi si risolvono discutendo, senza preconcetti e senza pregiudizi, e ve lo ridice uno che ha fatto del pregiudizio, sempre e comunque, un metro di giudizio. Ora sentiamo che le poche fabbriche chiudono, e io sto con gli operai contro i padroni. Ma non me la sento di addebitare, a chi per avventura ci governa, un dramma che ? dramma in tutto il mondo. Tanto per parlare di me io stavo con gli operai dell?Itelco quando i sindacati stavano a guardare. E fui anche denunciato e processato per aver difeso gli operai contro un dirigente Itelco.  E i sindacati zitti, per non disturbare il manovratore di turno. Oggi la sinistra riscopre la mala condizione operaia, ma Mocio stava con la Confindustria ai tempi della battaglia per le cave. E fu Concina il primo e forse il solo a farmi coraggio nella sconfitta e a dirmi che il Consiglio di Stato aveva sconsigliato dando ragione a cavatori, confindustria e Mocio. Intendiamoci: io sono e resto di sinistra, ma penso ad una sinistra che non abbia paura di discutere i problemi anche con l?avversario, specie quando i problemi non sono di principio. Penso ad una sinistra capace di proporre e di proporsi, senza l?assillo imbelle di distinguersi soltanto per illudersi di essere viva. Non ? questo tempo di rivoluzioni, quando gli operai si turano il naso e votano Bossi in assenza di una sinistra che si faccia carico dei loro problemi. Non voglio chiamare sinistra una sinistra che ha un deputato fantasma. Voglio una sinistra di lotta e di governo, che ha il coraggio di sporcarsi le mani nella politica vera, facendola finita con l?anima bella della opposizione intransigente. So che i miei trentacinque lettori mi diranno che sto sporcando la mia coscienza comunista. Ma se me la sporco, me la sporco da sinistra, e mi resta la coscienza cosciente di dire pane al pane e vino al vino. Parola di Giuda Iscariota.  Intransigente di sinistra. E senza i trenta denari.

Pubblicato il: 11/06/2011

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